La griffonia, o Griffonia simplicifolia, è apprezzata per le sue proprietà ansiolitiche, regolatrici dell'umore e del sonno, oltre che come coadiuvante nel contesto di una dieta dimagrante. Grazie al 5-HTP, un amminoacido che interviene in vivo nella secrezione della serotonina, rende la griffonia una valida alternativa in ambito fitoterapico agli antidepressivi e ad altri neurolettici di sintesi.
Uso interno: depressione, ansia, angoscia, aggressività, perdita di autostima. E quindi anche insonnia, sonno agitato, difficoltà di addormentamento. Per i distubi alimentari: bulimia, obesità. Inoltre: cefalee, sindrome fibromialgica, mestruazioni dolorose. Stato generale: prevenzione dell'invecchiamento, tonicità (azione antiossidante).
Uso esterno: dermatosi, ferite della pelle, infiammazione cutanea, bruciature (uso nella medicina tradizionale africana).
Qualsiasi patologia e/o sintomi per i quali si rendono necessari una regolazione o una migliore concentrazione di una carenza di serotonina nel sangue. Trattamento sostitutivo nei casi di dipendenza da alcuni antidepressivi IRS. Trattamento dell'anemia falciforme (presenza di un principio attivo, il lithospermoside). Combatte l'ossidazione e l'invecchiamento cellulare. Costipazione, pigrizia intestinale, impotenza maschile (nella medicina tradizionale africana).
Benchè molto usata nella medicina tradizionale africana, solo negli anni '80 perché gli studiosi iniziarono a interessarsi alla griffonia. Fu proprio il riscontro della sua efficacia nel trattamento dei disturbi dell'umore che permise alla ricerca di adoperarsi per rivelarne il principio attivo, un amminoacido denominato 5-HTP, ad alta concentrazione, e che è un precursore naturale di serotonina, un neurotrasmettitore essenziale secreto dal cervello e che concorre, tra l'altro, alla regolazione dell'umore. Da quel momento la griffonia ha potuto occupare un posto nella fitoterapia occidentale come pianta officinale, considerata il miglior sostituto dei neurolettici di sintesi.
Tutti gli elementi e le parti (radice, fusto, corteccia, foglie, fiori e semi) sono utilizzabili nella fitoterapia tradizionale e locale, anche se la concentrazione ottimale di 5-HTP è presente nei semi che vengono raccolti ed esportati dopo l'essiccazione.
Questa pianta contiene del 5-idrossitriptofano (5-HTP è il principio attivo precursore della serotonina). Gli altri componenti sono vitamine, antiossidanti e sali minerali: alcaloidi (hyrtioerectina B, 3-carbossi-6-idrossi-β-carboline, hyrtiosulawesina, 5-idrossindole-3-carbaldeide, 5-idrossi-3-(2-idrossietil) indolo, trigonellina, 5-idrossitriptamina, griffonina [1] Lectine (rodamina). Uso e posologia della griffonia
Dosaggio: si acquista in farmacia o presso i distributori specializzati nella vendita di integratori alimentari, sotto forma di capsule o compresse con un dosaggio compreso tra 50 e 100 mg di principio attivo (il 5-HTP). Si consiglia di assumerne da 1 a 4 dosi a seconda della concentrazione del prodotto per le patologie trattate abitualmente, di preferenza alla sera, per evitare la sonnolenza nelle ore diurne. I trattamenti con la griffonia possono durare da uno a tre mesi. In caso di assunzione permanente, è necessario parlarne al proprio medico curante. Poiché in Europa la disponibilità di questa pianta in erboristeria è assai rara, è difficile preparare da soli soluzioni per uso esterno. In compenso, in ambito cosmetico e dermatologico vengono commercializzati prodotti (creme, lozioni, pomate, tinture, ecc.) contenenti estratti di griffonia. Anche in questo caso, è necessario attenersi alle modalità d'uso e ai dosaggi riportati nei foglietti illustrativi dei prodotti.
Non esistono precauzioni d'uso particolari alle dosi terapeutiche indicate. Occorre però prediligere le assunzioni serali per evitare il rischio di sonnolenza diurna e la diminuzione o la perdita del livello di attenzione (attività professionali, conduzione di veicoli e così via). In caso di contraccezione ormonale, le donne dovranno informare il medico riguardo l'assunzione di griffonia e tenerne sotto controllo gli effetti. Gli estratti di griffonia per uso interno non possono essere somministrati in automedicazione ai soggetti epilettici, alle donne in gravidanza o che allattano, e neppure ai bambini.
Non sono stati riferiti effetti indesiderati alle dosi terapeutiche indicate. Possono comunque verificarsi disturbi intestinali di lieve entità. In questi casi, ridurre le dosi di assorbimento. Occorre evitare di assumere estratti di griffonia contemporaneamente all'assunzione di iperico (o erba di San Giovanni), genziana o di kawa kawa.
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