Grazie allo straordinario lavoro di un gruppo di archeologi, proprio fuori Gerusalemme, è stato riportato alla luce un antichissimo villaggio risalente a 2300 anni fa. Questo importante sito è vicino alla Burma Road, la via di rifornimento usata da Gerusalemme durante la guerra del 1948. Si tratta di circa 8 mila mq, con case di pietra unifamiliari e molta oggettistica: monete, pentole e utensili, come descritto dall'Israel Antiquities Authority.
Irina Zilberbod, direttrice degli scavi spiega: “Le camere sono generalmente state utilizzate come residenze e stoccaggio, mentre le mansioni domestiche ordinarie venivano effettuate nei cortili”. Siamo a 918 metri sul livello del mare, su un terreno che è ancora utilizzato per frutteti e vigneti. Il massimo sviluppo è stato raggiunto durante il terzo secolo a.C., ed è stato poi abbandonato durante il governo della dinastia degli Asmonei (maccabei), tra il 140 e il 116 a.C.
Non si conosce ancora il nome di questo piccolo villaggio e nemmeno il motivo per cui fu abbandonato. Secondo le ipotesi degli archeologi, l’abbandono potrebbe essere stato causato da motivi economici. “Il fenomeno dei villaggi e delle fattorie abbandonate alla fine della dinastia degli Asmonei, segna il successo delle politiche di Erode il Grande, correlato ai massicci progetti di costruzione realizzati a Gerusalemme, in particolare la costruzione del Monte del Tempio”, dice l’archeologo Yuval Baruch.
Il ritrovamento, giugno del 2013, è avvenuto grazie alla Israel Natural Gas Lines che ha iniziato i lavori di un nuovo gasdotto di 35 km, che si estende dalla pianura costiera alla periferia di Gerusalemme. Alla luce del ritrovamento, l’Israel Antiquities Authority e l’azienda energetica hanno convenuto di rivedere la traccia del gasdotto, bypassando il sito archeologico e renderlo accessibile al pubblico.
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