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domenica 19 giugno 2016

Regio, regola e norma, repente, resie

Regio, regola e norma, repente, resie, rialto, fra carte da gioco rafforzativi, i modi di dire toscani sono la seconda lingua italiana


REGIO: è il re nelle carte da gioco

REGOLA E NORMA: due voci equivalenti che molto spesso vengono accoppiate nel vernacolo fiorentino per dar forza al discorso: "Pe' tto regola e norma, caro mio, i' ddì là d'Arno t'un me l'ha toccare" (da Vita fiorentina  di A. Meriggioli)


REPENTE: più che provvisorio, in vernacolo fiorentino vuoledire "forte", specialmente parlando di vino o di liquore, e anche "piccante" parlando di una pietanza molto drogata

RESIE: bestemmie, dette anche MADONNE pur non coinvolgendo necessariamente la Vergine. Ecco qualche esempio scelto fra le più veniali, quasi eufemismi esclamativi: "madonna campo" evitando in extremis (dopo il ca) il peggio. "Porca Madosca" altro svantaggio in extremis; comunque, Madosca come nome a sè non esiste. "Proca Maremma" ovviamente nessun maremmano si risente

RIALTO: è qualcosa in più aggiunto al solito pranzo, per festeggiare qualcuno a una ricorrenza. "Far rialto"


mercoledì 18 maggio 2016

Borotalco: usi alternativi

Borotalco: usi alternativi. L'idea che abbiamo del borotalco è quasi sempre legata al dopo-bagno della nostra infanzia, quello magari fatto a casa dei nonni, dove il borotalco non mancava mai e il suo delicato profumo si spandeva ovunque. Ma con il borotalco possiamo fare moltissime cose, davvero utili.


Quando sento il profumo del borotalco mi tornano sempre in mente i miei ricordi di bambina a casa dei nonni, lì trovavo sempre un barattolo o una bustina di borotalco che immancabilmente nonna mi faceva usare dopo il bagno. Forse oggi viene usato poco, ma i suoi usi sono davvero molti.


Il borotalco è costituito da una miscela di polvere di talco e acido borico, le cui azioni erano quelle di essere antitraspirante, sbiancante, lenitive ed antisettiche. Ma il borotalco può essere utilizzato anche per altri usi, vediamo quali.

DEPILAZIONE: cospargere di borotalco le zone su cui sarà spalmata la ceretta consente di evitare eccessivi arrossamenti e irritazioni, inoltre assorbe l’umidità della pelle in eccesso e permette così alla ceretta una presa migliore.

TOGLIERE LA SABBIA: in estate capita sovente che, al momento di venire via dalla spiaggia  i piedi siano ricoperti di sabbia, perchè umidi e non si ha il tempo di farli asciugare o la possibilità di sciacquarli. Portate con voi del borotalco, cospargete i piedi o la parte del corpo interessata e la sabbia verrà via molto più facilmente.

MACCHIE DI GRASSO: un rimedio della nonna, molto efficace se si devono affrontare macchie di olio o grasso.  Basterà stenderne uno strato abbondante sulla macchia e lasciar agire un paio d’ore, o la notte intera. Successivamente spazzolare via, senza esagerare per non sfibrare i vestiti. Dopo aver rimosso il borotalco, a macchia sbiadita o scomparsa, si può lavare l’indumento.

CONSERVARE VECCHI LIBRI: se i vostri vecchi libri si sono impregnati di umidità e presentano un po’ di muffa, dopo averla rimossa, cospargete ogni pagina con del borotalco e lasciare asciugare diverse ore. Passato il tempo basta spazzolare via il borotalco e per un bel po’ i vostri libri saranno al sicuro.

DISTRICARE COLLANE E BRACCIALETTI: se una vostra collana sottile o un braccialetto si sono aggrovigliati, cospargete attentamente ed uniformemente la polvere sul gioiellino, in questo modo diventerà molto più facile rimediare al danno.

CARTE DA GIOCO: se siete amanti dei giochi di carte e avete fra le mani un mazzo nuovo, prima di usarlo, ponetelo in un sacchetto per alimenti con del borotalco, chiudete il sacchetto e agitare, togliere dalle carte la polvere in eccesso. Questo trucco renderà le carte più agevoli da usare e non si attaccheranno una volta riposte.




domenica 30 agosto 2015

Il torneo di burraco, parte seconda - scene dal precariato lavorativo

Durante il torneo di burraco si consumavano intestine guerre personali, che le nostre matrone portavano avanti, facendo terra bruciata al loro passaggio.
Ogni tavolo era costituito da quattro signore che giocavano a coppie, tutte accanite e incallite, tanto da sembrare dipendenti dal gioco stesso. Il torneo si teneva una volta a settimana e i giorni che intercorrevano fra una partita e l'altra venivano utilizzati per esercitarsi e creare affinità fra le coppie. 

Ma evidentemente questo non era sufficiente, perchè l'obiettivo era solo uno: accaparrarsi il primo premio e con i soldi delle quote di iscrizione che avanzavano, consumare una deliziosa cenetta presso il ristorante Re Sugo.
A Zoe non importava nulla di tutto ciò, senonchè dovette far fronte alla conventicola più bellicosa, a capo della quale c'era, naturalmente, Boccadifuoco, che si era incaricata anche di scegliere i premi fra i capi d'abbigliamento e l'oggettistica marcata Uaisipiei. 

Ogni settimana Boccadifuoco, seguita dalla compare Falaguerra  (moglie di Cinquemani e mano fredda di Boccadifuoco, aveva lunghi artigli laccati di rosso, o forse era il sangue delle sue vittime sacrificali) e Laraspata (la cui arma mortale era la lingua velenosa, che le conferiva un alito "ammazzacristiani" uguale, se non peggio a quello di Aigor), arrivavano al desk e torturavano per ore Zoe che, per aver salva la vita, doveva per forza aiutarle a scegliere i premi, e sotto minaccia, anche consigliarle, tirando fuori tutto quello che era disponibile e utilizzabile nell'headquarter, mandandola financo a frugare nel divino tempio di Charlie. Erano momenti topici, durante i quali persino Bosley si teneva alla larga dal desk, per paura di essere dilaniato dalle unghie di Falaguerra e immobilizzato dalla lingua di Laraspata. L'unica che era stata scelta per essere immolata a quelle predatrici era Zoe, con la scusa che sapeva tenerle a bada, e poi era una precaria, quindi se fosse caduta sul campo poco importava.

Zoe passava in media una mattinata intera con quelle donne bioniche, mostrando oggetti, scegliendo taglie, descrivendo caratteristiche, preparando pacchetti regalo e dando fondo a tutto il suo vocabolario per ammansire quelle belve affamate, quelle vampire energetiche che avrebbero sfiancato chiunque con il loro vociare di gruppo, intente come erano a prevalere l'una sull'altra.
Addirittura una mattina, mentre Zoe stava in bilico su uno scaleo a rovistare nel guardaroba, assediata dalle indemoniate dame, passò Charlie, che si appostò alle spalle del vociante vespaio assiepato attorno allo scaleo. Zoe stava tirando fuori dei pullover, che venivano fagocitati dalle tentacolari mani della muliebre ghenga, incurante di ogni altra presenza. Nel  voltarsi Zoe vide Charlie, che, incredulo, fissava con occhi di bragia quell'improvvisato suk. Si fece largo fra le "polipesse" e, con un tono di voce altissimo fermò quello sfacelo: "Donne, avete già abbastanza materiale per i premi, sic transit gloria mundi, il vostro tempo è scaduto! Vieni Bambina rossa ti aiuto a scendere, Bosleyyyyy tolga questo scaleo di mezzo!"

Zoe si sentì rinascere, che uomo Charlie, al posto giusto nel momento giusto. Non per Bosley, che da quel momento affibbiò a  Zoe il soprannome "la cocca di Charlie", nomignolo questo che si preoccupò di far conoscere a tutto lo staff, ospiti inclusi, ma che gli valse una velenosa battutina di Charlie: "Tutta invidia Bosley, tutta invidia!"


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