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lunedì 9 maggio 2016

Lanterne Fai da Te con il Riciclo

Lanterne Fai da te con il Riciclo, un'idea creativa per riutilizzare materiali di vario tipo, come ad esempio il vetro. Basta davvero poco per realizzarle e l'effetto sarà decisamente romantico.


Se come me amate l'atmosfera che le lanterne posizionate in alcune stanze o angoli della casa  creano, non dovete certo mettervi in giro a cercarle nei negozi e spendere una fortuna. Potete benissimo crearle voi con semplici materiali da riciclare che avete in casa e a cui nemmeno pensate. Potete già pensare a dove metterle, per esempio in giardino, sul balcone dove in estate contribuiranno a farvi rilassare mentre respirerete l'aria della sera. Non dovrete far altro che  procurarvi i materiali da riciclo e lasciare spazio alla fantasia. Ecco per voi alcuni suggerimenti.


Vasetti degli omogeneizzati o di yogurt: se avete bambini piccoli potete usare i barattolini degli omogeneizzati, oppure in alternativa i vasetti dello yogurt in vetro. Puliteli bene e poi avvolgete il centro con corda grezza, rafia colorata o un nastro di tessuto a tua scelta, chiudendo con un fiocchetto. Alla bocca del barattolo applicate un anello di fil di ferro, fissate poi alle due estremità dell’anello un altro pezzetto di fil di ferro con cui appendere la lanterna a piacimento.

Barattoli in vetro: che siano di marmellata, miele, olive, si possono trasformare in deliziose lanterne per esterno. Lavare e asciugare con un panno il barattolo e procedere con la decorazione ricorrendo ai cosiddetti smalti a freddo, colori che potrai acquistare in qualunque negozio di bricolage. Tracciare su un foglio di carta la decorazione che intendi riprodurre sul barattolo, quindi copiarla sul vetro utilizzando un pennello a punta sottile e i colori da voi scelti.

Barattoli in latta: e che dire dei barattoli dei pelati, o di polpa di pomodoro, quelli di latta? Basterà rimuovere il coperchio, lavarli accuratamente e forarli con l’aiuto di un punteruolo a sbalzo, creando uno scenografico effetto cielo stellato. Potete lasciarli al naturale, o dipingerli con colori decisi. Scegliere colori indicati per la latta, lasciar asciugare e inserire i lumini. Il gioco di luci renderà l’atmosfera magica.

Conchiglie: si trasformano in originali lanterne fai da te, perfette per illuminare le serate d’estate. Avrete bisogno di conchiglie grandi e con le due valve unite, inserite nella cavità un lumino e il gioco è fatto. Per un angolo scenografico, ne servono più di una, di forme e dimensioni diverse, alternandole con bastoncini di legno.


domenica 29 novembre 2015

Il respiro del Tiglio


Il suono dei miei passi era attutito da una leggera nebbia mattutina, grigia e umida, ma non così fitta da impedirmi la vista. Seguivo a testa bassa il ritmo regolare dei miei passi lungo la stradina stretta e solitaria che costeggiava i verdi e muscosi canali sul cui greto, sassoso e vuoto, occhieggiavano splendide conchiglie di fiume, le cui valve aperte mostravano la lucida madreperla. 

 Era freddo, e certo rimanere al calduccio era stata una forte tentazione, ma dovevo camminare, e quella solitudine agreste consolava in parte il disagio stagionale.
Sapevo inconsciamente dove ero diretta, ma preferivo non prestarvi attenzione, e mi aiutavo in questo sbirciando i casolari lungo la strada, dove razzolanti e grasse galline, si riposavano appollaiate sui pioli di una scala che metteva in comunicazione la fredda terra con il fienile. Ogni tanto un solitario e dondolante papero mi accompagnava per qualche tratto. 

Svoltai a destra e continuai la mia marcetta, era la strada che in primavera avevo percorso in bici, una di quelle biciclettine fuori moda, un po' gracchiante, con le ruotine piccole, che nulla aveva a che fare con le moderne mountainbikes e i loro cambi sequenziali, una biciclettina su cui puoi pedalare con i jeans e le scarpe da ginnastica senza abbigliamento tecno e integratori. Mi accorsi che stavo sorridendo e mi compiacqui. Istintivamente rallentai, e alzai la testa, che fino a quel momento guardava imperterrita la stradina e i piedi: eccolo!

Allargai le mani e le tesi verso le volute delle molteplici braccia del verde Briareo dormiente: il mio amico tiglio. Andai ad abbracciare il suo enorme e nodoso tronco, rifugio di piccole e indifese creature, e vi appoggiai l'orecchio per sentire il suo respiro. Mi accostai, chiusi gli occhi e lasciai andare a lui i miei pensieri, nel cui turbinio colsi i versi di una filastrocca che recitai: 

"Bel vitellino accucciati,
sta' con la tua pastora 
e non l'abbandonare,
come quel giovin principe
che la sua dolce sposa,
sotto il frondoso tiglio
lasciato ha lagrimosa"

Feci fluire tutte le mie sensazioni, e mi guardai intorno: la casa del mio amico tiglio aveva delle particolarità cui non avevo fatto gran caso prima. Non tanto il bel prato, letto delle sue profonde radici, ma la casa abbandonata a poca distanza da lui, sul tetto della quale spuntava in ferro battuto, l'orizzontale falce della luna araba. Lì vicino in pietra grigia, un mezza piramide su piedi di leone. Baluardo segreto di un moro in fuga in una campagna totalmente estranea ai fasti dell'Alhambra? 
Solo la secolare presenza del mio amico tiglio ne custodiva la storia, ma non feci domande, mi accontentai della sua benevola accoglienza. Indugiai ancora un poco, indi presi congedo e, ripresi i miei passi, tornai.

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