I livornesi sono campioni di motti e modi di dire, ma non solo, anche i fiorentini sono geniali nelle loro sortite verbali.
GLI DA' NOIA IL PUZZO DEL CRISTIANO: si dice di una persone poco socievole, di carattere difficile
GLI DA' NOIA LE 'AROZZE CHE PASSANO A MONTENERO: lo dicono i livornesi di chi è insofferente, non può sopportare la minima cosa. E' inutile aggiungere che fra Livorno e Montenero ci sono nove chilometri di distanza
GLI E' UN DESìO: è un vero piacere, una soddisfazione. Usato anche in senso ironico per significare tutto il contrario
GLI E' PELL'OCHE: quando i ragazzacci fiorentini non portavano i bluejeans e i capelloni ed erano parenti stretti degli scugnizzi napoletani, possedevano una carica contestatrice istintiva e artigianale che spesso era un divertimento per gli altri. Così quando arrivava l'estate e spuntavano i banchi all'aperto dei cocomeri con i loro trionfi di fette rosso fuoco, si piazzavano sul lato opposto della strada e facendo eco al richiamo del venditore che ne decantava la frechezza "Diaccio! Diaccio!", urlavano: "Gli è pell'oche!", perchè le oche mangiano anche la roba andata a male. Poi il detto è passato a indicare le persone vecchie e malandate e qualsiasi cosa di scarto.
GLI DA' NOIA IL PUZZO DEL CRISTIANO: si dice di una persone poco socievole, di carattere difficile
GLI DA' NOIA LE 'AROZZE CHE PASSANO A MONTENERO: lo dicono i livornesi di chi è insofferente, non può sopportare la minima cosa. E' inutile aggiungere che fra Livorno e Montenero ci sono nove chilometri di distanza
GLI E' UN DESìO: è un vero piacere, una soddisfazione. Usato anche in senso ironico per significare tutto il contrario
GLI E' PELL'OCHE: quando i ragazzacci fiorentini non portavano i bluejeans e i capelloni ed erano parenti stretti degli scugnizzi napoletani, possedevano una carica contestatrice istintiva e artigianale che spesso era un divertimento per gli altri. Così quando arrivava l'estate e spuntavano i banchi all'aperto dei cocomeri con i loro trionfi di fette rosso fuoco, si piazzavano sul lato opposto della strada e facendo eco al richiamo del venditore che ne decantava la frechezza "Diaccio! Diaccio!", urlavano: "Gli è pell'oche!", perchè le oche mangiano anche la roba andata a male. Poi il detto è passato a indicare le persone vecchie e malandate e qualsiasi cosa di scarto.