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giovedì 25 febbraio 2016

Senza babbo nè mamma, senza dire nè ai nè bai, serra serrante, servire nel coscetto | Parole e verbi in disuso

SENZA BABBO NE' MAMMA: si dice soprattutto di un discorso senza senso comune, privo di logica

SENZA DIRE NE' AI NE' BAI: inaspettatamente; fare qualcosa senza avvertire e, anche, senza tanti complimenti


SERRA SERRANTE: gioco-cantilena per bambini piccoli nelle campagne della versilia. Ci si mette a sedere e si prende il bambino sulle ginocchia, faccia a faccia, gli si afferrano le manine e si fa ondeggiare avanti e indietro cantilenando: "Serra serrante, le pecorine bianche, bianca è la luna, bianca è la donzella, la donzella vuol marito, con quattro anelli in dito, due d'oro, due d'argento, che costin cinquecento, cinquecento e una collana, una pecora senza lana, un onton senza le crone, si sta ben quando si dorme"

SERVIRE NEL COSCETTO: servire nel migliore dei modi. E' una metafora dal linguaggio di macelleria: il "coscetto" è una parte scelta della bestia




sabato 19 ottobre 2013

A SPASSO CON LEONETTO

Leonetto



Ieri è arrivato Leonetto, per un weekend fuori porta con mamma Simona.
Così stamani mi sono trascinata a casa sua, giacchè oggi festeggiava il suo secondo mese in questo strano mondo. Leonetto sa bene come funzionano le cose con noi, quindi sa anche che stare in braccio è molto più comodo che stare in culla, infatti l'ho trovato comodamente sistemato in collo alla sua mamma, con i suoi occhioni azzurri spalancati e la bocca fatta cuore in atteggiamento compunto (compunzione dovuta all'intuizione che di lì a poco sarebbe stato sistemato in altro loco).
Dato che tanto in piedi non ci sto, mi sono anche beccata una lavata di testa da Simona, che, da bravo medico, mi ha fatto pelo e contropelo, minacciando che, se non vado ad operarmi, non recupererò la gamba, e come notizia di primo mattino ha fatto il suo effetto. Poi, con la stessa semplicità con cui mi ha ruggito ( e poi ci si chiede a chi somigli Leonetto), mi ha messo il reuccio in collo, per fare colazione con un po' di pace. Ovviamente il potere magnetico di Leonetto mi ha ipnotizzata, e mi sono messa al suo servizio come solo una schiava sottomessa al suo padrone può fare.
Leonetto non aveva alcuna intenzione di addormentarsi, il sonno lo avrebbe fregato e si sarebbe svegliato nella carrozzina.....Giammai!
Così mi ha guardata a lungo, socchiudendo di tanto in tanto la bocca fatta a cuore, mentre io, completamente rimbambita dal suo sguardo azzurro, gli raccontavo la filastrocca del Cantastorie, tentando di addormentarlo, ma il furbo Leonetto, scafato bimbetto, pedalava a più non posso.
Per cercare di incantarlo, ho cominciato a massaggiargli una guancina e poi le orecchie a bottoncino,  l'incantesimo ha cominciato a fare effetto e le palpebre di Leonetto, click, si sono chiuse, ma per poco, perchè appena ho provato a metterlo nella carrozzina, clack, eccolo con gli occhi aperti.
Che fare? Ho ripreso Leonetto, mentre Simona preparava un'endovena di toradol da farmi, e gli ho cantato una canzoncina in inglese (giusto per l'imprinting), e le palpebre del mio pupillo si sono lievemente chiuse......solo lievemente. Alla fine mammà l'ha ripreso e lo ha parcheggiato un secondino nella carrozzina giusto il tempo di farmi l'endovena, nel frattempo  ruggitini di ribellione si spandevano nella stanza.
Non si poteva fare altrimenti, Simona doveva andare dal dentista e lui doveva rimanere con la nonna.....una tragedia!
Alla fine si è dovuto adattare, nonostante la rabbia lo avesse fatto diventare rosso e stizzito come non mai. Per farlo star buonino, abbiamo deciso di portarlo sul lungomare, per vedere se con il movimento del suo fantamega mezzo di trasporto si lasciava andare nelle braccia di Morfeo, mentre io claudicando, usavo il suo mezzo a quattro ruote come stampella. Una scena memorabile.
Leonetto però non voleva proprio chiudere gli occhi, così gli ho canticchiato questo motivetto:
"Leonetto bello, dì, che fai, sveglio sei tu? O forse nel sonno scivoli giù?"
Alla fine, e solo sulla via del ritorno, Leonetto, il bambino azzurro, si è placidamente addormentato, mentre Simona mi tirava la gamba per sciogliere i muscoli e distedere il maledetto nervo compresso.




lunedì 28 gennaio 2013

PER SIMONA














Hai dischiuso le labbra in un sussurro,
l'hai detto piano, quasi con timore:
nuova vita sta crescendo in te.
Ti ho guardata, nel profondo degli occhi,
giù,
in fondo all'anima.
Incredula e commossa io,
un po' smarrita tu.
Nuova consapevolezza,
cambiamento,
sei un nuovo corpo,
che si trasforma,
protegge, nutre, ama.
Vento di emozioni,
canto della vita,
ninna nanna,
sonno innocente,
stupore del mondo.
Sarà il primo sorriso,
il primo sguardo,
il tuo nuovo essere donna,
il tuo essere mamma.
E in un centimetro,
batte insieme al tuo cuore,
tutto l'amore del mondo.
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