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domenica 6 settembre 2015

Oculum pro oculo, dentem pro dente, manum pro mano, pedem pro pede

La legge del taglione, ne abbiamo sentito parlare, l'abbiamo sentita citare in italiano e in latino, nella conversazione di tutti i giorni, soprattutto ricordo il mio stupore di bambina quando per la prima volta lo sentii citare in casa. 

Codice di Hammurabi
Essa consisteva nella possibilità riconosciuta a una persona che avesse ricevuto un'offesa di infliggere all'offensore una pena uguale all'offesa ricevuta. La funzione di questa legge era di porre un limite alle vendette private, che spesso degeneravano in faide. La più antica codificazione di questo principio è stata probabilmente espressa nel Codice di Hammurabi nel quale la pena per i vari reati era spesso identica al torto o al danno provocato. 

Ad esempio la pena per l'omicidio era la morte: se la vittima però era il figlio di un altro uomo, all'omicida sarebbe stato ucciso il figlio; se era uno schiavo l'omicida avrebbe pagato  un'ammenda, commisurata al prezzo dello schiavo ucciso. Era dunque la pena inflitta, in caso di danno volontario corporale.

Oculum pro oculo, dentem pro dente, manum pro mano, pedem pro pede: Occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede (Esodo, 21, 23-5) Appunto la cosiddetta legge del taglione, contestata da Gesù nel celebre passo del Vangelo di Matteo (5, 38 ss), dove invita l'offeso a porgere l'altra guancia.



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