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lunedì 16 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: il pensiero positivo, presupposto essenziale per la guarigione dalle malattie, conclusione

L'educazione che abbiamo ricevuto e le esperienze che abbiamo vissuto sono state registrate nella nostra memoria emozionale, annidata a livello inconscio. Se in conseguenza di un'esperienza negativa abbiamo programmato l'equazione "amare=soffrire", avremo molta paura di amare; cercheremo l'amore, ma non saremo nelle condizioni di viverlo appieno determinando la fine del rapporto prima che ci ferisca. Se abbiamo nel programma inconscio "avere più degli altri=ingiustizia", desidereremo avere delle cose belle ed avere successo, ma ci attireremo delle circostanze tali da mandari in pezzi queste belle cose o da sabotare le nostre occasioni di successo. Tali programmazioni influiscono prima di tutto sui nostri pensieri che, a loro volta condizionano la nostra esistenza. E' stato calcolato che mediamente il 70% dei nostri pensieri è negativo; siamo quindi per lo più in una funzione automatica sfavorevole. Purtroppo non cirendiamo conto che tali pensieri ci condizionano al punto da mettere in atto tutto ciò che è sfavorevole. Il destino è una funzione automatica che prende il sopravvento quando rinunciamo a tenere in mano le redini della nostra vita; riprendiamo il comando e vedremo che la nostra vita si trasformerà per il meglio, sia per quanto riguarda la nostra salute che la nostra felicità
Torniamo alla funzione manuale, che consiste nel fare attenzione alle parole che pronunciamo, ma soprattutto a certe espressioni abituali come "faccio fatica a ...." oppure "non riesco a ....". Tali espressioni finiscono per crearci degli affaticamenti e generare situazioni di insuccesso. Tornare alla funzione manuale consiste nello stare attenti a queste espressioni preconfezionate, nell'annullare tale programmazione dicendo "la annullo" e sostituendo "faccio fatica a .." con " mi risulta un po' meno facile..."; "sono debole di ..." con " il mio...sta migliorando"; "non ne uscirò mai..." con "non so come ma ne uscirò.."e così via. Ciò che importa è l'immagine formata dalla parolache uso; quando la prola o l'espressione nuova, favorevole, diventa abitudine, la lascio diventare automatica. Dunque per usare in maniera favorevole il nostro conputer cerebrale:
  • faremo attenzione alle parole e alle espressioni  di cui ci serviamo
  • annulleremo quelle che possono avere ripercussioni sfavorevoli
  • faremo in modo di sostituirle con parole ed espressioni gradevoli
Inoltre prenderemo l'abitudine di usare espressioni del tipo: magnifico, straordinario, fantastico, sono sempre più in forma, vado sempre meglio. Insomma formule come "sempre più" e "sempre meglio" sono favorevoli e ci aiutano a credere in quello che diciamo, oltre che a influenzare il nostro subconscio. Una persona ammalata può aver difficoltà a credere di star meglio, ma se accetta l'idea di "sempre meglio", questo implica "un po' meglio di ieri". E' dunque una formula facile da registrare. Il subconscio che ripete quest'ordine farà in modo che ci si predisponga effettivamente ad un migliramento, e il risultato incoraggiante ci permetterà di crederci fino a che potremmo dire finalemente: "Sto bene".
E ricordate, i poteri della mente sono strarodinari!

domenica 15 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: la salvia


La Salvia (Salvia offinalis) è conosciuta in tutta la fascia mediterranea, dove nasce spontaneamente. Fin dall'antichità è apprezzata per le sue numerose qualità curative. Per questo i latini la chiamavano "salvia" (da salus, salute, o salvus, salvo). A questo vegetale è collegata la "Storia dei quattro ladroni". Si racconta che durante la peste di Tolosa (1630) quattro manigoldi si diedero a fare razzia nelle case degli ammalati. Quando furono catturati fu chiesto loro il segreto che li aveva scampati dal contagio. I ladroni chiesero di aver salva la vita e, ottenuta la garanzia, rivelarono il loro segreto: un prodotto ottenuto dalla macerazione in aceto di rosmarino, timo, lavanda, e molta salvia. In medicina ha proprietà antinfiammatorie, espettoranti e balsamiche, digestive, stimolanti della bile, dermatologiche. E' usata anche per la caduta dei capelli.

sabato 14 dicembre 2013

ECHI











Echi,
voci multicolori
dentro il mio io.
Rimbalzano,
rimbombano,
rotolano,
parlano di te.
Echi che mi cullano,
e benevoli accarezzano
pensieri sorridenti.
Voci corifee,
da te guidate dentro
sentieri di un cuore che ti apparitene.
Echi,
voce guida la tua,
verso il tuo profondo,
ove sperdo sensi,
e vibra il corpo,
che gli echi tuoi,
leggeri,
sfiorano.

Oggi nella mia rubrica: tinture, ma non per capelli


Le "tinture casalinghe" (o idroalcoliche) si preparano per macerazione, cioè ponendo la droga sminuzzata in un contenitore di vetro a chiusura ermetica e lasciandola a contatto con il solvente prescritto per 5-10 giorni in luogo tepido, al  riparo dalla luce solare diretta,  agitando di tanto  in tanto. Maturata la tintura, per il tempo previsto, la si filtra con un colino o con una tela fitta aggiungendola quantità di solvente necessaria per ottenere il volume finale prescritto. Nel preaparare le tinture si utilizza alcool di diversa gradazione diluendolo come indicato nella tabella sotto riportata. In un contenitore di un litro esatto, si versa alcool etilico a 95° secondo la quantità indicata nell ariga superiore della tabella: aggiungendo tanta acqua da riempire il recipiente da un litro, si avrà la gradazione corrispondente.

Quantità alcool 205ml 305ml 410ml 510ml 615ml 720ml 830ml
Grado alcolico  20°       30°      40°      50°      60°      70°      80°


giovedì 12 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: Rosmarino


Il Rosmarino (Rosmarinus officinalis) è un arbusto sempreverde dell'area mediterranea. Già il suo nome, Ros marinus (rugiada di mare) lo avvicina al mare e ai suoi aromi. Conosciuto fin dai tempi più remoti, è associato, a questa pianta sempreverde, il concetto di fedeltà. Da qui l'usanza di intrecciare corone di rosmarino con cui le giovani spose si ornavano la testa nel giorno delle nozze, usanza prolungatasi fino al Medioevo. Per il suo profumo intenso, nell'antichità si usava bruciare rami di questo arbusto per purificare gli ambienti. Ritenuto ricco di proprietà antisettiche, era impiegato, in tempi passati, per conservare la carne, sulla quale si spargevano le verdi foglioline. In medicina si riconoscono al rosmarino qualità digestive, antispasmodiche  e carminative. E' usato anche per curare bronchiti e dolori articolari.
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