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martedì 10 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: Pancia piatta? Occhio alle intolleranze alimentari


Qualunque nome si voglia dare a questo antipatico disturbo: colite, intestino irritabile, pancia gonfia il problema è sempre lo stesso. All'improvviso, anche subito dopo aver mangiato si avverte quel senso di gonfiore addominale, spesso associato a crampi addominali, stitichezza o diarrea, flatulenza e meteorismo. Si dà la colpa allo stress, al fatto che magari si mangia troppo in fretta per mancanza di tempo, magari un panino, ed è vero, ma c'è di più. Il legame diretto è quello con l'alimentazione, ad uno stile alimentare non corretto che ci porta alla perdita dell'efficienza dei complessi meccanismi del nostro intestino. Perchè? Sappiamo che mantenere l'equilibrio della flora batterica intestinale è fondamentale, ma spesso abitudini alimentari errate mettono a dura prova il nostro intestino. Eccesivo consumo di latte e derivati, carne (sia rossa che bianca), zuccheri e carboidrati raffinati, abuso di farmaci, conservanti e inquinanti alimentari, determinano l'alterazione della flora batterica favorendo un disequilibrio fra i vari gruppi e sottogruppi batterici (disbiosi). Questo comporta la proliferazione di germi patogeni (clostridi, salmonelle, coli) il cui metabolismo a carattere fermentativo o putrefattivo causa la formazione di quantità elevate di gas intestinali. Non solo, ma in presenza di disbiosi i cibi che arrivano nell'intestino non vengono adeguatamente demoliti nei loro nutrienti di base restando in forma di macromolecole indigerite; queste non possono essere assorbite dai microvilli intestinali e vanno incontro a fermentazioni e putrefazioni. Un esempio? Il lattosio, l'intolleranza al quale è determinata oltre che dalla scarsa produzione dell'enzima idoneo, la lattasi, da parte del pancreas, anche dall'inefficiente sintesi di enzimi da parte della stessa microflora intestinale alterata. Vedremo domani come la disbiosi è anche all'origine delle intolleranze alimentari.

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