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venerdì 16 ottobre 2015

Pancia piatta? Occhio alle intolleranze alimentari, l'intestino colabrodo e la disbiosi

Quando la flora batterica buona scarseggia, sono i microrganismi patogeni ad approfittarne aggredendo la mucosa intestinale. L'integrità della mucosa è necessaria all'assorbimento corretto dei nutrienti e fa sì che siano selezionate le sostanze utili da quelle dannose che vengono eliminate con le feci. Se la mucosa intestinale non è integra si creano dei "varchi" fra le cellule e la mucosa diventa permeabile alle macromolecole indigerite e alle sostanze di scarto che altrimenti sarebbero state respinte: l'intestino diventa un "colabrodo". 

Alimenti indigeriti e tossine fanno il loro indesiderato ingresso nell'organismo  causando stress nella risposta immunitaria, infiammazione e accumulo di tossine: questo è il terreno su cui si sviluppano le intolleranze alimentari. Tale situazione fa sì che il nostro sistema immunitario identifichi le macromolecole indigerite passate attraverso la mucosa danneggiata come nemiche, attivando così una risposta difensiva. Si liberano così una gran quantità di mediatori chimici e di cellule immunitarie (linfociti) che innescano una reazione di tipo infiammatorio. All'inizio però questa aggressione da parte delle macromolecole alimentari non viene riconosciuta dal nostro sistema immunitario come un pericolo immediato e rimane a lungo silente. 

Questo spiega perchè le intolleranze alimentari si sviluppano verso alimenti assunti più frequentemente e che non hanno mai dato problemi. Ad un certo punto però, superato un certo limite, l'intestino non tollera più nulla e produce gas, flatulenza, meteorismo..... In questa fase l'intestino non riesce più a regolare il riassorbimento del gas che produce, non solo, ma la sofferenza si trasla anche ad altri organi, come fegato e reni, deputati alla depurazione dell'organismo. Scoprire qua li siano gli alimenti che causano lo stato di intolleranza può sembrare la risoluzione del problema, ma in realtà il vero problema è la disbiosi

Quattro sono le mosse da fare per la risoluzione del problema: 1) ripristinare l'integrità della barriera intestinale; 2) "ottimizzare" il terreno intestinale e migliorare il metabolismo; 3) favorire il drenaggio delle tossine e migliorare la funzionalità degli organi a ciò preposti; 4) evitare le categorie di alimenti che alterano la permeabilità intestinale, favorire l'eubiosi ed il giusto apporto di nutrienti. 
Vedremo domani quali sono i principi naturali e gli alimenti salutari.


lunedì 24 agosto 2015

Pancia piatta? Occhio alle intolleranze alimentari, gli aiuti della natura

Vediamo oggi quali sono i principi naturali che possono risolvere disbiosi e intolleranze alimentari come accennato ieri a proposito delle quattro mosse da fare e cioè: favorire il drenaggio delle tossine e migliorare la funzionalità degli organi a ciò preposti, evitare gli alimenti che determinano disbiosi e conseguente intestino "colabrodo", prediligere una dieta che favorisca l'eubiosi intestinale e il giusto apporto di nutrienti.

1) Ripristinare l'integrità intestinale si può, e risultati straordinari sono garantiti dall'associazione di Estratto di semi di pompelmo (GSE), Agar Agar, Centella. Il GSE esercita sulla mucosa un'azione protettiva e riparatrice delle lesioni, stimolando i naturali processi di guarigione, l'Agar Agar, ricchissimo di mucillagini, ha spiccate proprietà antinfiammatorie e lenitive della mucosa. Completa l'opera la Centella, la cui attività cicatrizzante e di stimolo alla produzione di collagene, costituisce una garanzia in più al raggiungimento dell'obiettivo.

2) Ottimizzare il terreno intestinale e migliorare il metabolismo, fondamentale sempre il GSE, noto pulitore selettivo intestinale (agisce contro i patogeni che aggrediscono la mucosa intestinale senza intaccare la microflora fisiologica). Indispensabile l'apporto di Maltodestrine fermentate per la demolizione degli alimenti, e della Curcuma, nota per le proprietà antimicrobiche e digestive

3) Favorire il drenaggio delle tossine e migliorare la funzionalità degli organi a ciò preposti: si realizza con il Cardo mariano, la Curcuma,  efficaci epatoprotettori ed epatodepuratori (la Curcuma esplica inoltre un'importante attività antinfiammatoria  sistemica), e la Solidagine, favorente la depurazione renale

4) Evitare le categorie di alimenti che alterano la permeabilità intestinale, favorire l'eubiosi  ed il giusto apporto di nutrienti: ciò si realizza limitando cibi come latte e derivati, carne e zuccheri, responsabili di innescare la problematica, e privilegiando invece alimenti benefici per la salute dell'intestino e dell'organismo intero. In particolare: frutta e ortaggi di stagione, proteine vegetali (legumi, tofu..); cereali integrali (riso, mais, kamut, farro) e pseudo cereali (quinoa, amaranto, grano saraceno, miglio); semi oleaginosi (mandorle, noci, semi di lino), preziose fonti di acidi grassi polinsaturi. Per quanto riguarda il pesce sono da preferire quelli di taglia piccola, per evitare la contaminazione da mercurio, e di mare aperto, evitate quelli di allevamento cui vengono dati molti antibiotici.


martedì 10 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: Pancia piatta? Occhio alle intolleranze alimentari


Qualunque nome si voglia dare a questo antipatico disturbo: colite, intestino irritabile, pancia gonfia il problema è sempre lo stesso. All'improvviso, anche subito dopo aver mangiato si avverte quel senso di gonfiore addominale, spesso associato a crampi addominali, stitichezza o diarrea, flatulenza e meteorismo. Si dà la colpa allo stress, al fatto che magari si mangia troppo in fretta per mancanza di tempo, magari un panino, ed è vero, ma c'è di più. Il legame diretto è quello con l'alimentazione, ad uno stile alimentare non corretto che ci porta alla perdita dell'efficienza dei complessi meccanismi del nostro intestino. Perchè? Sappiamo che mantenere l'equilibrio della flora batterica intestinale è fondamentale, ma spesso abitudini alimentari errate mettono a dura prova il nostro intestino. Eccesivo consumo di latte e derivati, carne (sia rossa che bianca), zuccheri e carboidrati raffinati, abuso di farmaci, conservanti e inquinanti alimentari, determinano l'alterazione della flora batterica favorendo un disequilibrio fra i vari gruppi e sottogruppi batterici (disbiosi). Questo comporta la proliferazione di germi patogeni (clostridi, salmonelle, coli) il cui metabolismo a carattere fermentativo o putrefattivo causa la formazione di quantità elevate di gas intestinali. Non solo, ma in presenza di disbiosi i cibi che arrivano nell'intestino non vengono adeguatamente demoliti nei loro nutrienti di base restando in forma di macromolecole indigerite; queste non possono essere assorbite dai microvilli intestinali e vanno incontro a fermentazioni e putrefazioni. Un esempio? Il lattosio, l'intolleranza al quale è determinata oltre che dalla scarsa produzione dell'enzima idoneo, la lattasi, da parte del pancreas, anche dall'inefficiente sintesi di enzimi da parte della stessa microflora intestinale alterata. Vedremo domani come la disbiosi è anche all'origine delle intolleranze alimentari.
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