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lunedì 24 agosto 2015

Pancia piatta? Occhio alle intolleranze alimentari, gli aiuti della natura

Vediamo oggi quali sono i principi naturali che possono risolvere disbiosi e intolleranze alimentari come accennato ieri a proposito delle quattro mosse da fare e cioè: favorire il drenaggio delle tossine e migliorare la funzionalità degli organi a ciò preposti, evitare gli alimenti che determinano disbiosi e conseguente intestino "colabrodo", prediligere una dieta che favorisca l'eubiosi intestinale e il giusto apporto di nutrienti.

1) Ripristinare l'integrità intestinale si può, e risultati straordinari sono garantiti dall'associazione di Estratto di semi di pompelmo (GSE), Agar Agar, Centella. Il GSE esercita sulla mucosa un'azione protettiva e riparatrice delle lesioni, stimolando i naturali processi di guarigione, l'Agar Agar, ricchissimo di mucillagini, ha spiccate proprietà antinfiammatorie e lenitive della mucosa. Completa l'opera la Centella, la cui attività cicatrizzante e di stimolo alla produzione di collagene, costituisce una garanzia in più al raggiungimento dell'obiettivo.

2) Ottimizzare il terreno intestinale e migliorare il metabolismo, fondamentale sempre il GSE, noto pulitore selettivo intestinale (agisce contro i patogeni che aggrediscono la mucosa intestinale senza intaccare la microflora fisiologica). Indispensabile l'apporto di Maltodestrine fermentate per la demolizione degli alimenti, e della Curcuma, nota per le proprietà antimicrobiche e digestive

3) Favorire il drenaggio delle tossine e migliorare la funzionalità degli organi a ciò preposti: si realizza con il Cardo mariano, la Curcuma,  efficaci epatoprotettori ed epatodepuratori (la Curcuma esplica inoltre un'importante attività antinfiammatoria  sistemica), e la Solidagine, favorente la depurazione renale

4) Evitare le categorie di alimenti che alterano la permeabilità intestinale, favorire l'eubiosi  ed il giusto apporto di nutrienti: ciò si realizza limitando cibi come latte e derivati, carne e zuccheri, responsabili di innescare la problematica, e privilegiando invece alimenti benefici per la salute dell'intestino e dell'organismo intero. In particolare: frutta e ortaggi di stagione, proteine vegetali (legumi, tofu..); cereali integrali (riso, mais, kamut, farro) e pseudo cereali (quinoa, amaranto, grano saraceno, miglio); semi oleaginosi (mandorle, noci, semi di lino), preziose fonti di acidi grassi polinsaturi. Per quanto riguarda il pesce sono da preferire quelli di taglia piccola, per evitare la contaminazione da mercurio, e di mare aperto, evitate quelli di allevamento cui vengono dati molti antibiotici.


venerdì 21 agosto 2015

Le unghie ci parlano della nostra salute

La cura delle unghie è un vezzo tipicamente femminile, quell'ornamento in più che contribuisce al fascino di ogni donna. Prova ne è la moda di decorarle nelle maniere più fantasiose, con applicazioni, colori, disegni di ogni genere e tipo. Ma attenzione, le unghie non solo solo una parte di noi da mostrare, esse sono anche lo specchio della nostra salute e il nostro corpo può darci alcuni segnali attraverso di esse. Vediamo come.

Unghie
Esse ci parlano, dandoci degli imput importanti sulle nostre carenze e prevenendo così allergie, intolleranze e future patologie. Il colore, la forma, la presenza di piccole macchie o onde ci dicono molto su cosa manca nel nostro organismo e su come correre ai ripari.

Se le nostre unghie presentano dei puntini bianchi abbiamo una carenza di zinco, mentre se presentano delle leggere ondine orizzontali si tratta di una carenza di vitamine A, B e di calcio. Se presentano linee verticali invece si tratta di carenza di ferro. E ancora se vediamo un leggero colore blu vicino all’attaccatura con la falange potremmo avere problemi circolatori o respiratori. Una spaccatura verticale dell’unghia è sintomo di una diminuzione dell’acido cloridico dello stomaco. Ovviamente sono solo delle informazioni che ci dà il nostro corpo, ma bisogna sempre rivolgersi al proprio medico curante prima di prendere qualsiasi provvedimento.


martedì 10 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: Pancia piatta? Occhio alle intolleranze alimentari


Qualunque nome si voglia dare a questo antipatico disturbo: colite, intestino irritabile, pancia gonfia il problema è sempre lo stesso. All'improvviso, anche subito dopo aver mangiato si avverte quel senso di gonfiore addominale, spesso associato a crampi addominali, stitichezza o diarrea, flatulenza e meteorismo. Si dà la colpa allo stress, al fatto che magari si mangia troppo in fretta per mancanza di tempo, magari un panino, ed è vero, ma c'è di più. Il legame diretto è quello con l'alimentazione, ad uno stile alimentare non corretto che ci porta alla perdita dell'efficienza dei complessi meccanismi del nostro intestino. Perchè? Sappiamo che mantenere l'equilibrio della flora batterica intestinale è fondamentale, ma spesso abitudini alimentari errate mettono a dura prova il nostro intestino. Eccesivo consumo di latte e derivati, carne (sia rossa che bianca), zuccheri e carboidrati raffinati, abuso di farmaci, conservanti e inquinanti alimentari, determinano l'alterazione della flora batterica favorendo un disequilibrio fra i vari gruppi e sottogruppi batterici (disbiosi). Questo comporta la proliferazione di germi patogeni (clostridi, salmonelle, coli) il cui metabolismo a carattere fermentativo o putrefattivo causa la formazione di quantità elevate di gas intestinali. Non solo, ma in presenza di disbiosi i cibi che arrivano nell'intestino non vengono adeguatamente demoliti nei loro nutrienti di base restando in forma di macromolecole indigerite; queste non possono essere assorbite dai microvilli intestinali e vanno incontro a fermentazioni e putrefazioni. Un esempio? Il lattosio, l'intolleranza al quale è determinata oltre che dalla scarsa produzione dell'enzima idoneo, la lattasi, da parte del pancreas, anche dall'inefficiente sintesi di enzimi da parte della stessa microflora intestinale alterata. Vedremo domani come la disbiosi è anche all'origine delle intolleranze alimentari.
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