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sabato 9 aprile 2016

IL SUPERMERCATO, LUOGO DI "MALA EDUCAZIONE"

Recarsi al supermercato è un po' come andare al fronte, se ne vedono di tutti i colori. E' un luogo in cui, con la filosofia giusta si possono fare degli splendidi studi sociali che rivelano, abitudini, comportamenti, e modi di vivere delle persone.

Non vado al supermercato tutti i giorni, cerco piuttosto di fare una spesa ragionata, programmando sommariamente un menù settimanale, in modo tale da poter seguire al meglio le offerte e gli sconti, confrontando prezzi, usando qualche applicazione che mi segnali i prodotti a miglior prezzo così da poter organizzare la spesa conciliando risparmio e qualità.

Durante la bella stagione e fin quando il tempo lo permette, al supermercato vado in bici, in modo tale da non sprecare carburante usufruendo così delle mie energie, di un mezzo che non inquina e di due comodi e ampi cestini su cui sistemare gli acquisti.


Ciò che mi sconvolge quando vado al supermercato è invece il comportamento delle persone. Ora, è vero che le cattive maniere sono in testa alla top ten della decadenza di questo secolo, è pure vero che io e la mia sociale introversione non sopportiamo l'universale estetismo posticcio proprio di questa epoca in cui l'educazione civica è solo una parola senza significato di cui molti ignorano anche l'esistenza, però c'è un limite a tutto.

Quindi mi rivolgo a voi eterogeneo gruppo di frequentatori di supermercati. Quando vi avvicinate ai banchi di frutta e verdura siete pregati, se qualcuno in quel momento sta scegliento o controllando un alimento, di non speronarlo con il carrello, ma di usare quell'organo tanto utile che vi trovate in bocca: la lingua, per chiedere permesso o un po' di spazio. Se non trovate le parole perchè non sapete parlare o non vi è stata insegnata l'educazione di base, basta toccare gentilmente sulla spalla chi vi sta davanti e usare il linguaggio dei gesti per farvi capire. In caso contrario riceverete come gesto di risposta alla speronatura il ribaltamento del carello e una gomitata.

Altra esortazione cari avventori è quella di portarvi dietro il vostro stramaledetto carrello, invece di lasciarlo in mezzo ad ogni corsia impedendo di fatto ad altri di passare, solo perchè vi scoccia spingerlo appresso a voi, se siete così infingardi, ripromettetevi di fare la spesa ogni giorno, poche cose che potrete tenere in mano senza scassare gli altri.

Quando prendete il numero ai banchi serviti, cercate di non allontanarvi a fare il porco comodo vostro ma rimanete ordinatamente in fila, immancabilmente qualcuno, data la vostra assenza, vi passerà avanti e le vostre insulse polemiche sul "c'ero prima io" vi serviranno a poco. Se avete furia, fate la spesa in altri momenti della giornata.

Vorrei anche esortarvi a usare gli appositi guanti per scegliere frutta e verdura, ognuno di noi si porta dietro i propri microbi e i contenitori dei guanti esistono a questo scopo, non sono sculture post moderne. Inoltre cercate di rispettare quelli che sono avanti a voi in fila alle bilance, cercare di "entrare di secco e mettervi di chiatto" spinteggiando lateralmente gli altri potrebbe suscitare reazioni a danno della vostra strafottente faccia.

Anche infilarsi le dita nel naso e pulirvi le narici non è certo un bello spettacolo da mostrare, come del resto il fatto che molti di voi ingnori che un pacchetto di fazzoletti di carta in borsa può aiutarvi a starnutirci dentro, invece che spruzzare i vostri batteri tutto intorno inondando il vostro prossimo. E le mani davanti alla bocca quando si tossisce sono un segno di rispetto non un atto di cui vergognarsi.

Se avete fame, abbiate almeno la decenza di aspettare ed uscire dal supermercato invece di scartare i prodotti e mangiarveli mentre fate la spesa ancora prima di pagarli, sbriciolando in ogni dove, lasciando unte impronte su altri prodotti e masticando a bocca aperta facendo vedere a tutti il cibo predigerito.

Infine quando vi recate alla cassa per pagare, con i vostri carrelli siate intelligenti: se avete il salvatempo, potete pagare alle apposite macchinette, se invece non lo avete, inutile voler passare ad ogni costo per la via più breve, fate la fila, senza sbuffare, spinteggiare, urtare, o peggio ancora mentre mettete i vostri acquisti sul nastro della cassa non allontanatevi perchè vi siete dimenticati qualcosa, lasciando gli altri ad attendere il vostro comodo, fate una cortesia a tutti, fatevi la lista della spesa ne troverete grande giovamento!

5 commenti:

  1. Sacrosante parole le tue!!!!!
    Eppure son cose che vedi praticamente tutte le volte che vai al super.
    Una nonna con due cesti pieni che dice alla nipotina mettiti qui (davanti ad un'altra cliente e a me) che tanto ci lasciano passare. Al mio NO! secco e deciso è andata a mettersi in coda dopo che la nipote le ha fatto notare... te l'avevo detto! Avevo anche scritto un post sul mio blog a proposito. QUI
    Oppure altra gentile signora che vedendo nel mio carrello una cassetta di pomodori da salsa, ha avuto l'ardire di alzare la rete che li coprire e palpeggiarli ben bene. Si è pure arrabbiata quando le ho chiesto ma cosa fa???? Vuol fare la conserva qui????
    Senza contare tutte le altre cose che tu hai elencato.
    Manca una cosa importantissima. IL RISPETTO DEGLI ALTRI. Purtroppo sonn tutti convinti di essere i migliori e di avere tutti i diritti. Compreso quello di scassare le pelotas. No! Con me non ci riescono!

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  2. Trovare educazione al supermercato mi sembra un'utopia.
    Vigliaccamente io cerco di esonerarmi e mando mio marito, che aiuta tutti a spostare il carrello, a mettere i prodotti sul nastro della cassa, a prendere una confezione posta troppo in alto, e tiene tutti in fila raccontando barzellette o scambiandosi ricette di cucina con le signore in attesa. Ecco lui è il vero "esemplare" da supermercati. Ciao Sissy.( Tu ed io con la piccola nella sporta della spesa al supermercato....ecco i migliori! :)))

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  3. Io passo sempre dalla cassa automatica, almeno la fila la risparmio.
    Se non c'è la rilettura, un beep, prendo lo scontrino e via.
    Ma non ho capito come ha fatto quella signora a entrare nel carrello.

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  4. Io passo sempre dalla cassa automatica, almeno la fila la risparmio.
    Se non c'è la rilettura, un beep, prendo lo scontrino e via.
    Ma non ho capito come ha fatto quella signora a entrare nel carrello.

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  5. Il mistero della signora rimane irrisolto anche per me

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Qualunque sia la modalità che vi ha portato su questa paginetta, vi invito a restare e a leggere i miei racconti e le mie poesie.
Cerco di comunicare tutta me stessa e spero che le mie emozioni arrivino anche a voi.
Lasciate traccia del vostro passaggio, un commento o anche solo una parola, sapere che anche una frase o un solo verso vi ha lasciato qualcosa significherà aver toccato le corde del vostro cuore.
Buona lettura,
Silvia

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