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martedì 12 aprile 2016

Rughe e prevenzione: come usare le dita

Il tempo passa inesorabilmente, noi tutti invecchiamo. Ormai è un luogo comune che l'uomo maturo sia affascinante, mentre la donna no. Comincia la corsa contro i segni del tempo, con l'aiuto di cosmetici e per chi può anche con l'ausilio della chirurgia o con piccoli interventi locali. Ma per contrastare i segni del tempo possiamo organizzarci per tempo e usare uno strumento del tutto gratuito: le dita.

Il peggior incubo di una donna sono le rughe, l'assurdo è che se in vecchiaia un uomo acquista fascino, per la donna invece non è così. Quindi sappiamo bene cosa sia disposta a fare una donna per contrastare quelle rughette che appaiono intorno agli occhi, ai lati della bocca, sul collo e via via al resto del  viso. Certo ci sono le creme, i filler, la chirurgia, i trattamenti estetici, e poi l'attenzione all'alimentazione, all'esposizione al sole, però il tempo passa e nonostante tutto le rughe arrivano. Ma ricordate si può ricorrere ai rimedi naturali per aiutarci a contrastarle in maniera efficace e prolungare la giovinezza il più a lungo possibile. Le dita delle nostre mani possono essere davvero efficaci.


1. Per le occhiaie:  appoggiare gli indici, o i pollici, sul bordo dell’osso orbitale, in corrispondenza delle pupille. Chiudete gli occhi, premete con vigore sull’osso e contate fino a dieci. Ripetete l’esercizio altre due volte.

2. Per le rughe:  chiudere le palpebre cercando di premerle, dopo qualche secondo rilasciate e ripetete l’esercizio altre cinque volte. Lentamente, alzare le sopracciglia e abbassarle sempre per altre cinque volte. Poi, appoggiare le dita sulle tempie ed eseguire, per altre cinque volte, massaggi circolari contando fino a dieci.

3. Per il gonfiore: trovare con i due pollici la piccola fossetta all’attaccatura dell’arco sopracciliare ed esercitate una pressione decisa. Contate fino a dieci e poi rilasciate. Ripetete l’esercizio altre due volte: serve a drenare rapidamente la zona oculare.

sabato 9 aprile 2016

IL SUPERMERCATO, LUOGO DI "MALA EDUCAZIONE"

Recarsi al supermercato è un po' come andare al fronte, se ne vedono di tutti i colori. E' un luogo in cui, con la filosofia giusta si possono fare degli splendidi studi sociali che rivelano, abitudini, comportamenti, e modi di vivere delle persone.

Non vado al supermercato tutti i giorni, cerco piuttosto di fare una spesa ragionata, programmando sommariamente un menù settimanale, in modo tale da poter seguire al meglio le offerte e gli sconti, confrontando prezzi, usando qualche applicazione che mi segnali i prodotti a miglior prezzo così da poter organizzare la spesa conciliando risparmio e qualità.

Durante la bella stagione e fin quando il tempo lo permette, al supermercato vado in bici, in modo tale da non sprecare carburante usufruendo così delle mie energie, di un mezzo che non inquina e di due comodi e ampi cestini su cui sistemare gli acquisti.


Ciò che mi sconvolge quando vado al supermercato è invece il comportamento delle persone. Ora, è vero che le cattive maniere sono in testa alla top ten della decadenza di questo secolo, è pure vero che io e la mia sociale introversione non sopportiamo l'universale estetismo posticcio proprio di questa epoca in cui l'educazione civica è solo una parola senza significato di cui molti ignorano anche l'esistenza, però c'è un limite a tutto.

Quindi mi rivolgo a voi eterogeneo gruppo di frequentatori di supermercati. Quando vi avvicinate ai banchi di frutta e verdura siete pregati, se qualcuno in quel momento sta scegliento o controllando un alimento, di non speronarlo con il carrello, ma di usare quell'organo tanto utile che vi trovate in bocca: la lingua, per chiedere permesso o un po' di spazio. Se non trovate le parole perchè non sapete parlare o non vi è stata insegnata l'educazione di base, basta toccare gentilmente sulla spalla chi vi sta davanti e usare il linguaggio dei gesti per farvi capire. In caso contrario riceverete come gesto di risposta alla speronatura il ribaltamento del carello e una gomitata.

Altra esortazione cari avventori è quella di portarvi dietro il vostro stramaledetto carrello, invece di lasciarlo in mezzo ad ogni corsia impedendo di fatto ad altri di passare, solo perchè vi scoccia spingerlo appresso a voi, se siete così infingardi, ripromettetevi di fare la spesa ogni giorno, poche cose che potrete tenere in mano senza scassare gli altri.

Quando prendete il numero ai banchi serviti, cercate di non allontanarvi a fare il porco comodo vostro ma rimanete ordinatamente in fila, immancabilmente qualcuno, data la vostra assenza, vi passerà avanti e le vostre insulse polemiche sul "c'ero prima io" vi serviranno a poco. Se avete furia, fate la spesa in altri momenti della giornata.

Vorrei anche esortarvi a usare gli appositi guanti per scegliere frutta e verdura, ognuno di noi si porta dietro i propri microbi e i contenitori dei guanti esistono a questo scopo, non sono sculture post moderne. Inoltre cercate di rispettare quelli che sono avanti a voi in fila alle bilance, cercare di "entrare di secco e mettervi di chiatto" spinteggiando lateralmente gli altri potrebbe suscitare reazioni a danno della vostra strafottente faccia.

Anche infilarsi le dita nel naso e pulirvi le narici non è certo un bello spettacolo da mostrare, come del resto il fatto che molti di voi ingnori che un pacchetto di fazzoletti di carta in borsa può aiutarvi a starnutirci dentro, invece che spruzzare i vostri batteri tutto intorno inondando il vostro prossimo. E le mani davanti alla bocca quando si tossisce sono un segno di rispetto non un atto di cui vergognarsi.

Se avete fame, abbiate almeno la decenza di aspettare ed uscire dal supermercato invece di scartare i prodotti e mangiarveli mentre fate la spesa ancora prima di pagarli, sbriciolando in ogni dove, lasciando unte impronte su altri prodotti e masticando a bocca aperta facendo vedere a tutti il cibo predigerito.

Infine quando vi recate alla cassa per pagare, con i vostri carrelli siate intelligenti: se avete il salvatempo, potete pagare alle apposite macchinette, se invece non lo avete, inutile voler passare ad ogni costo per la via più breve, fate la fila, senza sbuffare, spinteggiare, urtare, o peggio ancora mentre mettete i vostri acquisti sul nastro della cassa non allontanatevi perchè vi siete dimenticati qualcosa, lasciando gli altri ad attendere il vostro comodo, fate una cortesia a tutti, fatevi la lista della spesa ne troverete grande giovamento!

giovedì 31 luglio 2014

Macchie d'inchiostro, consigli casalinghi | Varie

MACCHIE D'INCHIOSTRO

Per togliere l'inchiostro dalle dita, inumidire la punta di un fiammifero da cucina e strofinare sulla macchia; poi lavatevi le dita

Per le macchie di penna biro sui tessuti, provate la gomma per penna. Se questa non funziona, bagnate il punto con lacca per capelli oppure acetone (fate prima la prova su un angolino nascosto dell'indumento); poi tamponate prima con un panno inumidito di acetone, poi con un panno asciutto. Oppure stendete un velo di vaselina, poi mettete a bagno in acqua e sapone. Come rimedio finale, se il tessuto lo consente, usate la candeggina.

Per i segni di pennarello sui tessuti, appoggiate l'area macchiata su un pezzo di stoffa pulita e assorbente e passateci sopra un panno imbevuto con uno smacchaitore compatibile. Poi mettete al sole la stoffa, per sbiadire ancora un po' la macchia.


MACCHIE D'INCHIOSTRO LIQUIDO

Se l'inchiostro è ancora bagnato, versate del sale sulla macchia e spazzolate dopo pochi minuti; ripetete se necessario.

Bagnate la macchia con alcool denaturato, poi tamponate con un panno

Fate penetrare nel tessuto qualche goccia di ammoniaca non diluita, poi qualche goccia di aceto; sciacquate con acqua.

Passate una spugna imbevuta d'acqua sulla macchia, poi un po' d'acqua saponata con l'aggiunta di qualche goccia d'aceto; lasciate agire per 30 minuti.

Fate penetrare un po' di detersivo liquido nella macchia, poi sciacquate.




venerdì 27 giugno 2014

Esperimento con le dita | Varie

Poi, per far riposare il soggetto, potete svolgere qualche esperimento tenendo le mani con le dita accostate fin quasi a toccarsi e quindi scostandole lentamente, usando lo stesso sfondo scuro. Se la facoltà incomincia a operare, vedrete bande di luce grigiastra che si irradiano dalle dita d'una mano verso quelle dell'altra. Anche questa potrebbe essere un'illusione ottica, e dovrete controllare abbassando una mano per quindici o venticinque centimetri sotto l'altra.

Allora vedrete che i raggi collegano ancora le dita, ma scorrono in direzione diagonale. In seguito, potrete cercare di proiettare la luce grigia da un dito prescelto, e vedere che cosa succede. Potete inoltre osservare se i raggi fluiscono tra la vostra mano e quella dell'amico che funge da soggetto.


Quando avrete incominciato a percepire l'aura, e come variante interessante nell'osservazione delle auree della gente, potete tentare, usando la stessa tecnica generale d'illuminazione, di osservare le auree delle piante e, quando le condizioni all'aperto lo permettono, le aure degli alberi. In seguito, dovreste estendere le osservazioni alle radiazioni dei vari tipi di minerali.

Tutti questi esperimenti possono avere un grandissimo interesse, e se tenete una scrupolosa documentazione, soprattutto quando la facoltà è abbastanza ben stabilita, potrete scoprire aspetti dell'aura che sinora non sono stati descritti. Si tratta infatti di un campo di ricerca vastissimo, e coloro che usano il potere della vista aurica operano solitamente in un solo settore, aseconda che lavorino con un gruppo religioso o di ricerca, oppure semplicemente in proprio.



mercoledì 3 luglio 2013

IL LENZUOLO













Abbracciai il lenzuolo
pettinando l'idea che fosse la tua pelle,
mi avvolsi,
il lenzuolo eri tu.
Piccolo brivido,
salì alla nuca,
incavo delicato al passaggio delle tue dita.
Ne feci un vestito,
lembi del tuo profumo,
impronta di te.

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