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lunedì 27 gennaio 2014

Oggi nella mia rubrica: un giardino sul tetto, tradizione norvegese


Ho sempre sognato di vivere in campagna, essere circondata dal verde e dagli amici alberi,  assaporare l'aria pura e l'odore del verde, ma ahimè vivo in un condominio, e sono circondata da svariate attività commerciali. Ma non ho perso le speranze di coronare questo sogno, poichè posso prendere spunto dalla tradizione norvegese dei tetti verdi, magari me lo potrò gustare durante una breve vacanza. Una tradizione che rischiò di perdersi e che all'inizio del secolo scorso, il governo norvegese fece di tutto per salvare.

I tetti verdi in Norvegia sono molto antichi. Da centinaia di anni, le case vengono costruite con queste splendide coperture ricche di manto erboso, arbusti e piante di ogni genere. In Scandinavia, i tetti erano probabilmente ricoperti di corteccia di betulla e zolle di terra fin dalla preistoria. Durante la dominazione vichinga e nel Medioevo la maggior parte delle case aveva i tetti a zolle. Nelle zone rurali, si trovavano ovunque fino agli inizi del 18° secolo.  Allora, all'indomani della rivoluzione industriale apparvero i primi tetti di tegole prima nelle città e poi sulle case rurali. 

In seguito, il ferro e altri materiali industriali stavano prendendo campo, minacciando le antiche tradizioni dei tetti verdi. Tuttavia, poco prima della loro estinzione, vennero salvati, proclamando un vero e proprio revival delle tradizioni vernacolari. Oggi è ancora boom. È stato incentivato un nuovo mercato dai rifugi e dalle case vacanza. Allo stesso tempo, i musei a cielo aperto e i movimenti di tutela hanno posto delle restrizioni per salvaguardare le antiche tradizioni costruttive. Ecco perché i tradizionali tetti verdi sono riusciti a riapparire ponendosi come alternativa ai materiali moderni. Ce n'è per tutti i gusti. Alcune ospitano un semplice tappeto d'erba, altre frumento o avena, piccoli alberi e fiori.

domenica 24 novembre 2013

SONO IO


 Se qualcuno mi chiedesse di descrivere me stessa credo che mi troverei in difficoltà. E' difficile per me dire chi sono, dare voce con parole alla complessa essenza di me stessa. Mi soffermo ad ascoltarmi, ad osservarmi dentro, e a volte "non so dove sono stata e non so dove andrò".
Aspetti contraddittori si coniugano nel mio carattere: sono solare, estroversa, luminosa, facile al sorriso, ma talvolta oscura anche a me stessa, e queste dicotomie fanno di me un personaggio dal carattere complesso, nel quale scopro sfaccettature che mi intimidiscono, perchè luce e buio nei miei pensieri si mischiano in grigi dai cromatismi sconosciuti.
Eppure sono così interessata a tutti gli aspetti della vita siano essi felici o meno, e rifletto, riflessione che mai si interrompe pur nei momenti peggiori, riflessione con ironia, riflessione con disappunto.

Amo la compagnia e adoro la solitudine, compagnia, non bagni di folla, il piacere semplice della condivisone con le persone che amo e che fanno parte della mia vita, ma poi c'è il bisogno di star sola, di ricerca di angoli silenti e appartati, della nicchia protettiva che mi isoli da voci e rumori, dove io sola posso sentire l'onda del respiro che scende dentro di me. E non v'è spazio per nessuno, solo io con sua maestà la solitudine, imperatrice dei miei sensi, carceriera di emozioni che vagano e vivono nella penombra del mio io.  Troppe le mie contraddizioni, come il bianco e il nero, la luce e il buio, il riso e il pianto, la bontà e la cattiveria, la rabbia e la calma.
E poi ci sono  il mare e la campagna, da cui tutto proviene e a cui tutto ritorna, nelle onde, nelle foglie, nella schiuma e nella terra, nei mille blu dell'oceano mare e negli infiniti arcobaleni di alberi,  fiori, e abitatori.
E sono io ancora con l'amore per gli animali, cresciuti nel mio dna e vissuti con lo stupore di chi vede per la prima volta il miracolo della creazione, e i cavalli, angeli custodi delle anime tormantate dagli ossimori dell'esistenza come la mia.
Sono io, così come sono, viva, in questo mio universo in epansione, in tutti i mondi che ho creato, in  tutte le multiformi immagini che mi contraddistinguono. Sono io.
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