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martedì 12 luglio 2016

Elogio del tè bianco

Elogio del tè bianco, un infuso pregiato e raro, dalle notevoli proprietà benefiche e salutari, un'autentica coccola da concedersi nei momenti di relax. Per veri intenditori.

Elogio del tè bianco

"Non scegliere mai il tuo tè in fretta, perchè poi te lo devi bere" Anonimo

Anche oggi la mia mente errabonda è andata a ricercare un altro dei che amo sorseggiare quando ho del tempo da dedicare a me stessa, tempo che in ogni caso è necessario se si vuol degustare e assaporare appieno questa preziosa bevanda.

Oggi vi delizierò con le proprietà del tè bianco. Questo tè si ottiene tramite la fermentazione delle foglie del tè verde. Miscela rara e pregiata, veniva consumata soltanto alla corte imperiale. Viene chiamato "bianco" per la chiarissima lanugine che ricopre i germogli utilizzati per la sua produzione.

I ridotti tempi di infusione e le temperature più basse spesso consigliate per la sua preparazione ne fanno in un rimedio naturale per appassionati. Una soluzione che però può essere preparata senza troppi problemi da tutti e che dispone di proprietà benefiche davvero notevoli. Se fate un viaggio in Cina, recatevi nel Fujian, dove poche sono le piantagioni di queste pregiate foglioline e tre le sue varietà: Yin Zhen (Aghi d'Argento), uno dei più cari al mondo, Bai Mudan (Peonia Bianca) le cui foglie vanno infuse così come sono state raccolte dai rametti, con la loro fragranza fiorita e Ying Mei (Nobile bellezza).

La ricchezza di antiossidanti, ne fa un alleato contro le malattie legate all’invecchiamento e contro inestetismi come le rughe. La sua efficacia è inoltre riconosciuta nei confronti delle malattie cardiovascolari, ictus e come riduttore dei livelli di colesterolo cattivo. A queste caratteristiche si aggiunge anche la capacità di contrastare i batteri del cavo orale responsabili dell’insorgere della placca e quindi della carie.

Ottimo nella prevenzione di patologie tumorali legate al colon, alla prostata e allo stomaco. Può aiutare secondo alcuni, anche nell’attenuare i sintomi dell’HIV.

Può anche aiutare a perdere peso, perchè è un acceleratore del metabolismo, funziona come rimedio naturale per ridurre il grasso corporeo in eccesso ed è energizzante naturale.

La preparazione in casa richiede solo un po' d'attenzione. La temperatura di infusione deve essere di 70° (per un tempo di 1 o massimo 2 minuti), anche se può variare in funzione della specifica qualità di tè bianco, quindi non necessita di acqua portata a ebollizione.

Un esempio ne è lo Yin Zhen cui occorrono 15 minuti di infusione e una temperatura dell'acqua di 85° dopo la bollitura. . Gustatelo e assaporatelo da solo, meglio se nel pomeriggio, ma io lo trovo divino anche per la prima colazione. Rivolgetevi ad erboristerie ben fornite o a negozi specializzati se volete provarlo, ve lo consiglio, non ve ne pentirete.


sabato 8 agosto 2015

Il peperoncino e le malattie cardiovascolari

Questo è il primo capitoletto di una serie che avrà come protagonista il peperoncino. Il Capsicum Annuum e relative specie, ha svariate proprietà mediche ormai validamente riconosciute. Ma come affermo sempre,  gli odierni studi non hanno fatto altro che confermare ciò che antiche civiltà come Atzechi, Maya e Inca avevano già scoperto. Esse infatti, lo utilizzavano già come rimedio medicinale. 

Il nostro cornetto rosso, infatti, contiene capsaicina (che costituisce il 50% ed è il principale responsabile dell’attività farmacologica), flavonoidi, resine, oli essenziali, carotenoidi, cellulosa, calcio e ferro. La presenza di vitamina C (fino a 340 mg/100 gr) è maggiore rispetto a qualsiasi altro frutto e sono presenti in quantità significativa anche le vitamine A, K, e B. Ed è proprio la capsacina, cche può avere straordinari effetti sulla salute, sulla bellezza e sull’eros

Demoliamo false credenze: molti affermano di non poter mangiare peperoncino perché “brucia lo stomaco” o causa “bruciori allo stomaco”. Niente di più sbagliato, tant’è vero che molte regioni meridionali conservano nella tradizione popolare un infuso digestivo fatto di camomilla calda con l’aggiunta di un cucchiaino di polvere di peperoncino e un po' di miele come dolcificante. In molti rinunciano al piccante perché temono le conseguenze delle emorroidi. In realtà, già nel 1857 l’Accademia medica francese sanciva ufficialmente la validità del peperoncino contro ogni tipo di emorroidi. Il fatto è che il peperoncino non ha controindicazioni precise. A patto che venga usato con equilibrio e moderazione. 

È da sconsigliare sicuramente ai bambini per i quali è bene aspettare che abbiano almeno 12/13 anni. Non ne devono abusare quelli che soffrono di acidità di stomaco, di ulcera, di epatite, di cistite, di emorroidi. L’eccesso può provocare irritazioni alla mucosa intestinale, infiammazioni gastrointestinali allo stomaco e anche ai reni. Tuttavia, in dosi terapeutiche può addirittura essere utile proprio per guarire alcune  malattie.

Malattie Cardiovascolari: il peperoncino è consigliato nella cura preventiva dell’infarto e delle malattie cardiocircolatorie. È stato dimostrato che l’uso costante di peperoncino abbassa il livello di colesterolo nel sangue, aiuta il cuore, agisce come vasodilatatore con grossi benefici per i capillari e per le arterie coronarie. Il seme del peperoncino contiene molti acidi polinsaturi che eliminano dalle arterie il colesterolo in eccesso e i trigliceridi. L’attività fibrinolitica diminuisce l’insorgere di trombi che, oltre all’infarto, causano anche le trombosi. La capsaicina agisce anche sul metabolismo dei grassi accelerandolo e impedendo l’accumulo di adipe. Una recente conferma arriva da uno studio della Chinese University of Hong Kong condotto sui criceti. 

I ricercatori hanno alimentato le cavie con una dieta ricca di cibi grassi. Ad alcuni criceti, come condimento agli alimenti con alti tassi di colesterolo, sono stati somministrati anche peperoncini. Il gruppo che aveva consumato peperoncini aveva livelli più bassi di colesterolo cattivo nel sangue ed un numero inferiore di placche nelle arterie. La capsaicina ha un effetto positivo anche sui pazienti affetti da diabete perché rende migliore l’attività dell’insulina. Per avere un effetto protettivo a livello cardiovascolare non è necessario consumarne una gran quantità, ma essere costanti.


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