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martedì 26 gennaio 2016

L'Agnocasto per regolarizzare il ciclo

E' un arbusto dai fiori violacei, ed era già noto nell’antica Grecia perchè le donne lo usavano per tenere a bada gli eccessivi stimoli sessuali, anche nel Medioevo, quando i monaci erano soliti metterne i boccioli nelle vesti per frenare la libido. Del resto il altino non si smentisce mai, infatti il suo nome, “agnus castus”, sta a indicare la qualità anafrodisiaca della pianta e le sue proprietà progestiniche. Nei suoi frutti, piccoli e allungati sono presenti le componenti (tra cui flavonoidi e glucosidi) in grado di agire sull’ipofisi e contrastare i sintomi debilitanti del periodo premestruale. Grazie alla sua azione antispasmodica, l’agnocasto ha la capacità di lenire crampi e tensione mammaria, di placare l’eventuale tachicardia e di attenuare gli stati di stress intenso che si riverberano a livello delle ovaie, causa questi ultimi d’irregolarità del ciclo mestruale, sia incaso di  assenza dello stesso o in caso di emorragie troppo abbondanti.


Facciamo il punto della situazione:  affaticamento lavorativo, tensioni familiari o la semplice interruzione del contraccettivo orale possono portare all'amenorrea (riduzione o scomparsa del ciclo mestruale) o di cicli ravvicinati; in questi casi l’agnocasto bilancia il sistema ormonale perchè regolarizza l’ovulazione, riduce in tal modo i cicli lunghi e allunga i brevi. E bene dunque assumerne l’estratto secco in compresse da 100 mg 2 volte al giorno per 12 settimane. Inoltre è buona norma associare all’agnocasto la salvia sclarea, nota fin dall’antichità per la cura dei malesseri femminili di origine nervosa: ottima nei bagni serali, diluire 8 gocce in acqua calda insieme a 10 gocce di tintura di agnocasto, e restare in immersione 15 minuti, soprattutto nei giorni prima del ciclo.

L'agnocasto è un buon complemento anche in fase di pre-menopausa, quando l’irregolarità del ciclo è spesso accompagnata da irritabilità, con conseguente rallentamento del metabolismo, stanchezza e talvolta una leggera forma di depressione. Le proprietà antiestrogeniche dell’agnocasto mitigano vissuti ansiosi, sbalzi di umore e vertigini tipici del climaterio. Assumere 30-40 gocce di tintura madre, due volte al giorno e lontano dai pasti per cicli di 2 mesi, interrompete 20 giorni e poi ripetere la cura.

E quando poi arrivano le noiose  “caldane” e la costellazione dei sintomi circolatori tipici della menopausa, come gambe pesanti, ritenzione, palpitazioni e aritmie,  è bene fare un trattamento mirato da ripetere anche quattro volte l’anno. Assumere 30 gocce di tintura madre di agnocasto sciolte in mezzo bicchiere d’acqua 2 volte al dì e associare una perla di olio di enotera, ottimo riequilibratore ormonale.

sabato 5 dicembre 2015

Come utilizzare le essenze aromatiche

Nella gran parte dei casi gli oli essenziali devono essere diluiti in oli vegetali o in creme neutre: questo perchè l'applicazione a diretto contatto con la pelle di un olio essenziale puro solitamente è sconsigliata, poichè potrebbe essere irritante.

Al massimo è possibile applicare una goccia su ciascun polso, o sui lati del collo, come profumo, ma mai per periodi di tempo troppo lunghi e continuativi. Vi sono tuttavia alcune essenze più maneggevoli che costituiscono un eccezione, come ad esempio l'Albero del Tè, la Lavanda e la Manuka.


Solitamente questi oli non hanno controindicazioni anche se usati puri sulla pelle in aree ristrette, ad esempio su brufoli e piccoli problemi dermatologici, come disinfettanti e cicatrizzanti sulle ferite aperte, oppure, nel caso della Lavanda, su piccole ustioni.

In caso di mal di testa si possono talvolta applicare anche poche gocce di certi oli sulle tempie e sulla fronte senza diluirli, ma è necessario agire sempre con prudenza.
Come antidoto alle essenze annusate, cioè per riequilibrare un soggetto che abbia assorbito un eccesso di aromi per via olfattiva e accusi giramenti di testa. bisognerà fargli annusare polvere di caffè o caffè in chicchi.



mercoledì 4 novembre 2015

Olio di neem per le piante

Abbiamo visto quanto l'olio di neem possa essere utile anche per la cura dei nostri animali domestici, ma non possiamo dimenticare le piante. L'olio di neem infatti può venirci in aiuto come ottimo insetticida naturale e ovviamente atossico. La sua azione infatti rispetto ai comuni insetticidi è diversa: i parassiti delle piante infatti non cadono immediatamente stecchiti, perchè l'olio di neem ha il potere di scombussolare il loro sistema ormonale, facendo sì che essi smettano di nutrirsi, di riprodursi e volare.

Fra l'altro i parassiti tenderanno in ogni caso a stare alla larga dalle piante trattate  così che preverrete anche future infestazioni. Per fare uno spray naturale contro i parassiti, propongo qui una semplice ricetta.


Occorrente:
-5 ml di olio di neem
-1-2 ml di sapone insetticida o altro detergente, possibilmente sicuro per le vostre piante
-1 litro di acqua calda

Procedimento: mescolare l’acqua calda (40°C) con il detergente, poi aggiungere lentamente l’olio, sempre mescolando e avendo cura di controllare che si sciolga bene, riempite quindi uno spruzzino e agitare prima dell'uso

Questo spray va usato la sera o la mattina presto poichè altrimenti la luce diretta del sole e i raggi UV neutralizzano l'effetto del neem. Inoltre non esponete le foglie bagnate dalla soluzione direttamente al sole e un altro importante motivo è che durante il giorno sono presenti gli insetti buoni. Invece se l'olio si è asciugato, saranno i parassiti ad avere la peggio. IL modo migliore per ottenere il massimo dell'efficacia è nebulizzare in maniera uniforme sulla pianta e molto bene sotto le foglie, dove i parassiti tendono a nascondersi. Potete anche bagnare il terreno in modo che la pianta assorba il composto. Non usatelo sul terreno dove coltivate pomodori e cipolle che non lo gradiscono, in questo caso nebulizzate soltanto. Ricordate che nel caso l'infestazione sia cospicua la soluzione va spruzzata almeno una volta a settimana e, se piove usatelo più spesso.


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