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domenica 3 marzo 2013

MAGIA DI UN GATTO


Dovevo camminare, questo aveva detto la terapista, se volevo recuperare la sensibilità alla gamba, se non volevo aumentare le possibilità di perderla. Così cercavo di trascinarla, pur non sentendola, insieme all'altra, con la sensazione di cadere ad ogni passo, con la sensazione che non reggesse.
Non la sentivo, era come anestetizzata. La schiena mi faceva male. Ma camminavo, sul lungo mare, lentamente, guardando di fronte a me, ascoltando la parte del corpo che non collaborava. Camminavo, parlando al mio piede e al mio polpaccio, chiedendo loro di riacquisire la sensibilità perduta, parlavo alla schiena che urlava tagliente il suo dolore e che spezzava il mio corpo in due.
Ma andavo avanti; sul lungo mare non c'era quasi nessuno, e ne ero felice, così evitavo che gli sguardi delle persone fissassero il mio handicap. Tirava vento, il cielo era grigio, solo uno spruzzo di luce sull'isola d'Elba.
Sentivo la fatica, il dolore, ma andavo avanti. Avevo messo gli occhiali scuri perché non  si leggessero sul mio volto le smorfie della tensione.
Ero quasi arrivata al limite ultimo del lungo mare, laggiù in fondo, dove la strada asfaltata lascia il posto alla campagna, e lì, distrutta, mi sono seduta un attimo per riprendere fiato. Era freddo, ma ero sudata fradicia. Di fronte a me i bungalows del villaggio turistico ancora chiusi e immersi nel in quel surreale silenzio tipico dei villaggi fantasma, accanto, un boschetto che da anni ospita una colonia felina.
E proprio lì, ecco apparire tre gatti che, sereni, felpatamente passeggiavano.
Amo osservare i felini, il loro universo misterioso mi incanta. I loro occhi magnetici osservano il lato nascosto delle cose, e mi ipnotizzano, i loro movimenti fluidi ed armoniosi, mai scomposti, mi fanno pensare all'armonia del cosmo.
Dal gruppetto dei tre mici, se ne è staccato uno che, venendomi incontro, mi ha miagolato il suo pensiero, a cui io ho prontamente risposto, dandogli la buonasera. Il micio mi è saltato in collo, guardandomi con i suoi occhioni verdi, cui faceva da contorno un naso color confetto. Le sue fusa erano così forti che mi hanno fatto da mantra, entrando nella mia mente, spegnendo tutto.
Si è acciambellato sul mio grembo attaccandosi il più possibile alla mia pancia, mentre io mi beavo di quell'improvviso massaggio mentale, carezzando il pelo tigrato e morbido e scaricando tutta la mia elettricità. Sono rimasta in trance, dimenticandomi anche della gamba e della schiena, tanto potente era il mantra delle fusa del mio "selvatico" salvatore.
Non mi sarei staccata da lì per nessun motivo, RRRR RRRRR RRRRR, e la mia psiche era staccata dai sensi del corpo.
Si stava facendo buio, e io dovevo tornare a casa, la strada del ritorno era lunga e molto faticosa. Il micio ha intuito, come solo i felini sanno fare, del resto Allah creò il gatto perché l'uomo potesse accarezzare un piccolo leone; mi ha guardata con i suoi occhioni verdi, socchiudendoli leggermente: aveva capito. L'ho accarezzato in mezzo alle orecchie, e dalla sua bocca è uscito un tenerissimo musicale MIAO.
L'ho stretto ancora un momento e poi l'ho messo delicatamente giù. Mi sono alzata con fatica e lui è rimasto a guardarmi per un istante. Ho ripreso la strada verso casa trascinando la mia gamba e lui è sparito nel folto del boschetto.

lunedì 18 febbraio 2013

CANTANDO SULLE OSSA









Canto,
sulle ossa bianche e scarne,
sui cadaveri della mia mente.
Canto,
nell'intricata foresta fossile della mia psiche,
in luoghi ancestrali e cosmici.
Canto,
un canto magico,
le ossa torneranno in vita,
perché i lupi ritorneranno.
Canto,
perché la radice è ancora verde,  fiorirà,
perché il cosmo riceverà questa voce,
lamento di pastore errante,
che guida le ossa alla fine del mondo.

domenica 17 febbraio 2013

ALCHIMIA














Basta uno sguardo,
e tutto cambia,
un sorriso, un gesto,
ed è Alchimia allo stato puro.
L'ingranaggio si muove,
la chimica fa il resto.
Alchimia,
brividi dentro l'anima,
muscoli che fremono,
sangue che scorre;
ribolle.
Mani che si sfiorano,
respiro corto,
miccia incandescente.
Alchimia canaglia,
Alchimia traditrice,
battito di ciglia,
impulsi.
Nessun controllo.
Inondazione di sensazioni,
odori,
profumi,
desideri che vagano,
nel lato oscuro.
Alchimia,
loba solitaria
che ulula a se stessa.

giovedì 14 febbraio 2013

TELA DI RAGNO










Un filo di tela di ragno
mi lega impercettibilmente al cavaliere azzurro.
Così fragile, così forte il filo.
Legata come Fenrir, il lupo incatenato.
Legata a qualcosa di quasi impalpabile,
ad una sottile alchimia,
che mi trasforma in saltimbanco.
E cammino sul filo di ragno,
in eterno, instabile equilibrio,
sospesa nel vuoto,
i muscoli tesi.
Non posso guardare giù,
c'è solo il baratro se non ci sei tu.

martedì 12 febbraio 2013

LA DANZA DELLO SCORPIONE










La mia è la danza dello scorpione,
armonica,
elegante danza.
La mia è la danza dello scorpione,
 il pungiglione teso e fermo.
La mia è la danza dello scorpione,
le mie chele si agganciano alle tue.
Danza d'abbraccio,
danza di passione,
danza d'amore.
La mia è la danza dello scorpione,
il mio pungiglione affonda,
avvelena, uccide.
La mia è la danza dello scorpione,
e io ballo da sola.
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