Simply

giovedì 14 novembre 2013

L'OCCHIO TIMIDO











A guardarti
timido l'occhio si affacciò.
Si soffermò sopra di te
rapito,
su aspri spigoli,
su morbidi contorni.
Della luce che emanavi
s'innamorò,
lasciandosi cullare dai tuoi raggi.
A quell'iride curiosa
ti donasti,
e furono nuovi
mondi.

mercoledì 13 novembre 2013

LA TAC

TAC
 Oggi chissà perchè, mi è tornato in mente un episodio di cui sono stata protagonista qualche anno fa,  quando fui costretta a farmi una TAC, esame necessario in vista di un intervento chirurgico al ginocchio. Mi  recai presso la struttura ospedaliera di competenza, munita di richiesta del medico curante. Allo sportello per il pagamento del ticket si assiepava un numero imprecisato di persone, che però erano lì solo per il prelievo del sangue e quindi munite di numero, mentre tutti coloro (quindi io e qualche altra persona) che invece dovevamo sottoporci ad esami diversi, fummo dirottati presso lo sportello vicino, per il quale non era necessario munirsi di numero, il che  suscitò qualche polemica su chi c'era prima e chi doveva esser dopo. 
Sulla mia richiesta, la dottoressa aveva inserito il codice relativo all'urgenza  e che pensavo mi evitasse di compilare il modulo in cartaceo, invece no, tanto per perder tempo fui costretta  a ricompilarlo comunque. 
Con l'occhio all'orologio, mi diressi presso il reparto nel quale fare l'esame, consegnai la documentazione all'infermiera e feci per mettermi seduta in attesa del mio turno, ma la generalessa mi richiamò all'ordine dicendomi che dovevo passare dall'accettazione. Ritornai indietro, feci zoppicando due rampe di scale, mi recai presso il reparto di Radiologia, dove una indisponente ed annoiata infermiera mi fece compilare l'ennesimo modulo relativo alla privacy.......
Ritornai di nuovo giù e riconsegnai tutto alla generalessa, che nel frattempo aveva chiamato il marito per dargli indicazioni su come vestire la figlia (poi si dice la fortuna dei posti pubblici), il che  significò aspettare il termine della sua telefonata. Finalmente mi misi in pace ad aspettare, ma avevamo già sforato l'orario di almeno venti minuti, perchè? Voci di corridoio mi giunsero all'orecchio, aspettavano un interno che doveva fare la TAC, ma che non arrivava (informarsi?). La generalessa chiamò il reparto, e dopo un quarto d'ora di conferenza, chiarì a se stessa che il malato non arrivava, perciò potei passare io.
Il medico mi chiamò e mentre preparava sommariamente il lettino su cui dovevo sdraiarmi, parlava al telefono con un collega, ma per ottimizzare i tempi mi rivolse alcune domande: " Quale gamba le fa male?" mi chiese, e io prontamente: "La sinistra". "Non ha fatto terapie? Non ha preso farmaci antinfiammatori, antidolorifici?" 
"Ma certo, ho fatto di tutto, ma ormai non c'è più nulla che mi faccia effetto" spiegai tranquillamente. Intanto lui era preso dalla sua conversazione al telefono, mentre io non sapevo se dovevo mettermi sul lettino, o se  aspettare; nella stanza c'era un freddo "babbione", perchè la macchina doveva rimanere ad una certa temperatura altrimenti sarebbe andata in tilt, cosa per altro che non avrebbe evitato che mi venisse una bronchite.
Finalmente il medico finì di conversare al telefono, e mi si rivolse nuovamente: "Allora veniamo a noi, quale gamba le fa male?" 
Lo guardai attonita: "Le ho appena finito di dire che la gamba che mi fa male è la sinistra" e lui di rimando "Ma non ha fatto terapie farmacologiche o fisioterapiche?".
Non riuscivo a credere alle mi orecchie, ma c'era o ci faceva? Ripetei la solita cantilena e lui sembrò comprendere, quindi mi fece sistemare ed entrò nella stanza dei bottoni. Da quella stessa stanza uscì una collega (lo supposi io), mi si avvicinò sorridente, pensai che volesse controllare che tutto fosse a posto, e invece? Mi fece le stesse domande del medico! Ma dove ero capitata, nell'ospedale di Playmobil? Ma che si erano drogati di primo mattino?
Per l'ennesima volta risposi, sperando che in quelle zucche vuote risuonasse chiara la mia risposta e poi, alla fine, demmo inizio alla TAC.

martedì 12 novembre 2013

Oggi nella mia rubrica: I cavalli del sole



La mia pazza passione per i cavalli  mi porta sempre a far ricerche, soprattutto per ciò che concerne il loro benessere e la loro salute.
Ma perchè non ricorrere ai rimedi nautrali, come facciamo per la nostra salute? Si può e con successo, fornendo loro degli ottimi prodotti a base di erbe e piante officinali, che non ne stressano il metabolismo, non intossicano, e soprattutto non danno controindicazioni, mettendo a repantaglio il loro sensibile organismo.
A chi ha a cuore la salute e il benessere del proprio beniamino, vorrei consigliare un'azienda il cui "core business" è proprio questo: evitare l'uso sconsiderato ed eccessivo di farmaci.
Per questo vi consiglio vivamente I cavalli del sole  un'azienda all'avanguardia in questo campo, che ha fatto della passione per i cavalli e del loro benessere una filosofia.
All'interno del sito, troverete una vasta gamma di prodotti che vanno dai mangimi agli integratori per le competizioni sportive, ai prodotti disintossicanti per gli organi interni, e se il vostro cavallo è un tipo nervoso, anche prodotti rasserenanti.
Non solo, troverete anche una linea apposita per gli altri animali da compagnia.
Io personalmente, ho avuto modo di provarli e vi assicuro che sono ottimi.
Parlatene anche con il vostro veterinario di fiducia, se è un medico illuminato, ve li consiglierà!


lunedì 11 novembre 2013

PRENDI LA MIA MANO










Prendi la mia mano,
è un ponte,
teso verso te.
E' il laccio
che unisce le energie,
il cavo che ti farà risalire.
Prendi la mia mano,
è forte,
potente stretta,
come d'acciaio.
Prendi il mio braccio,
esso ti sosterrà,
è come il tronco di una sequoia.
Appoggiati a me,
sarò come le fondamenta di una casa,
profonde, calate nella roccia.
Abbi fiducia, appoggiati,
stringiti forte,
ti pianterò su nuova terra,
fresca, verde, accanto a me.

Oggi nella mia rubrica

 

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