Simply

martedì 20 gennaio 2015

Viaggio fatto messa avuta, vieni a pippa di cocco, vienicci liscio...| Parole e verbi in disuso

VIAGGIO FATTO MESSA AVUTA: basta l'intenzione

VIENI A PIPA DI COCCO: arrivare a proposito; venire senza sbagliare

VIENICCI LISCIO: parlare francamente. Lo dicono a Livorno


VOLTA LA CARTA E PEGGIORA: si dice di cose o persone che vanno di male in peggio. E' una espressione molto diffusa anche se pochi sanno cosa sia esattamente quella carta ovvero pagina. Infatti, il modo di dire completo è: "Come il libro di Baccio Meo: volta la carta e peggiora"

VOTASSI I CORBELLI: espressione, eufemistica, per: affannarsi; darsi eccessivo pensiero

ZIA: è lo strato di sporco che si forma specialmente sui ginocchi dei ragazzi. "Guarda che zia! LAvati lezzone!"

ZIPEPPE: cioè "Zio Beppe". Sinonimo, di deretano e anche, forse per estensione, mapotrebbe essere viceversa , grande vaso da notte, detto anche cantero, trionfo pletorico dell'artigianato stercorario. Oltre che "zibeppe" questo vasone si può chiamare Ceccobeppe: il Beppe, comunque è inamovibile

ZIZZOLE: rimproveri o anche busse. "Che zizzole"

ZUCCO : chi è senza cappello; lo stesso che "in zucca"

ZUPPA DER SEGHETTI: a Pisa significa insuppare il pane nel vino

lunedì 19 gennaio 2015

Un podere in Chianti, uscire dal seminato, un via un fa uno, vadia, ve le levo, vernia, veroddio | Parole e verb in disuso

UN PODERE IN CHIANTI: si dice di un negozio o di un impiego o di una professione che rende bene. Non occore ricordare che il Chianti è una delle zone più fertili della Toscana

USCIRE DAL SEMINATO: metafora per "impazzire" o anche, più semplicemente, "dar di fuori" con un discorso; allontanarsi dall'argomento di una discussione


UN VIA UN FA UNO: non c'è nulla da fare. Si dice quando un discorso o una questione vengono tirati per le lunghe senza arrivare a capo di nulla

VADIA, VADIA: espressione fiorentina, molto popolana, per rassicurare qualcuno; come per dire: "Stia tranquillo; dorma fra de cuscini". Ma c'è un lieve sottofondo ironico

VE LE LEVO: è il grido del venditore fiorentino di castange arrostite per informare che le toglie espressamente per voi calde dal fuoco

VERNIA: ogni cosa lunga e seccante; discorso noioso e insulso (lucchesia)

VERODDIO: "come è vero Iddio". E' una forma enfatica di affermazione



domenica 18 gennaio 2015

Unguento bocchino, un lo vede mai tutto, un'occasion co baffi, un pensi | Parole e verbi in disuso

UNGUENTO BOCCHINO: la saliva anturalmente, ma solo quando la si applichi con un dito o con la lingua sopra una geaffiatura o una piccola ferita. E' il più innocuo e anche il più miracoloso dei medicamenti se si tratta di calmare il pianto di un bambino per un piccolo incidente di gioco: esempio casalingo di medicina psicologica: "unguento bocchino", del resto, appartiene anche alla vecchia farmacopea degli adulti, tanto è vero che Lorenzo de'Medici nella Nencia da Barberino dice:

Nenciozza mia, deh non dubitare, che l'amor ch'io ti porto si è tale che quando avessi mal, Nenciozza mia, con la mia lingua te lo leverìa


'UN LO VEDE MAI TUTTO: non si stanca mai di guardarlo, tanto lo ama. Si dice a Pisa e anche a Livorno di una mamma che stravede per il figliolo, e di una fidanzata per il fidanzato

UN' OCCASION CO BAFFI: in origine si diceva di un buon partito per una ragazza, dato che i baffi erano ritenuti un simbolo di importanza e serietà. Poi, sempre per la tendenza a mettere tutto in ridicolo, si sono capovolti i termini e scherzando si dice che "è un' occasion co baffi" quando uno sposa una donna autoritaria, magari dotata di quella peluria sul labbro superiore che, d'altro canto, può anche piacere ed essere motivo d'attrazione.

UN PENSI: formula molto familiare per assicurare qualcuno che il suo desiderio sarà esaudito: "un dubiti"

Adempiere agli obblighi

Nella vita abbiamo diversi obblighi a cui far fronte. Abbiamo dei doveri da espletare e man mano che la vita segue il suo corso si accumulano ulteriori obblighi, verso altre persone, amici, società e anche verso il mondo. Ciò che invece siamo usi fare è cercare di scrollarseli di dosso, ma tenendo presente grazie al nostro egoismo, quelli che gli altri hanno nei nostri confronti.

Che siamo bambini o adulti quello che dovremmo fare è cercare di far fronte ad essi nel modo migliore, anche perchè gli obblighi si accumulano comunque. Il peso dell'obbligo può essere un fardello molto pesante quando una persona non trova modo di alleggerirsene. Può provocare turbamenti individuali e sociali di ogni genere.


E' possibile aiutare una persona che si dibatte fra debiti e obblighi inadempiuti, esaminando tutti gli obblighi sociali, morali o finanziari in cui è incorsa e che non ha ripagato, trovando un modo per ricambiare tutti quelli che considera ancora dovuti. Si devono accettare i tentativi di un bambino, o di un adulto, di adempiere agli obblighi non finanziari che considera dovuti: si dovrebbe aiutarli a raggiungere un qualche accordo accettabile da entrambe le parti per saldare quelli finanziari.

Non è bene assumersi più obblighi di quanti sia realmente possibile adempiere o soddisfare, quando una persona è schiacciata dal peso degli obblighi che le sono dovuti o di quelli a cui lei stessa non ha adempiuto, le è preclusa una parte della felicità.

sabato 17 gennaio 2015

Un chicchirillò legato a un filo, un ci ho uno per fa due, un culo come un vicinato, undici | Parole e verbi in disuso

UN CHICCHIRILLO' LEGATO A UN FILO: non è nulla, assolutamente nulla. Ma il fatto che questo modo di dire falsamente misterioso sia stato tramandato di generazione in generazione potrebbe rappresentare la giustificazione subconscia di una qualche constestazione giovanile. I bambini chiedono regali: "Comprami qualcosa" dicono alla mamma; non sono esigenti inrealtà; basterebbe una sciocchezza. E le mamme, spesso, per non essere seccate dicono di sì. "Cosa?" chiedono speranzosi i bambini. "Ti compresrò un chicchirillò legato a un filo". Il bambino è felice, si illude, sogna: cosa sarà il "chicchirillò? E, poi, perchè lagato ad un filo? Più tardi scopre di essere stato preso in giro. E magari nascono così gli incendiari di biblioteche, gli stupratori di nonnem i rapinatori di negozi di balocchi.


'UN CI HO UNO PER FA' DUE: sono completamente senza soldi, al verde

UN CULO COME UN VICINATO: cioè grandissimo. E' forse l'unica eosoressione, abbastanza frequente a Firenze, in cui vicinato significhi grande, enorme. Questo modo di dire è collaudato dai secoli, tanto è vero che lo usò il Lippi nel Malmantile  facendone un superbo dodecasillabo: "Ed ha un culo, che pare un vicinato"

UNDICI: esclamazione scherzosa che non manca quasi mai quando qualcuno rompe una tazza, o un piatto, o un bicchiere: come dire che la dozzina è scompagnata

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.