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martedì 27 gennaio 2015

La Nuova Medicina Germanica - prima parte

Secondo la medicina ufficiale ed anche per la medicina alternativa, le malattie si sviluppano da una deficienza del cosiddetto “sistema immunitario e per curarla, la “malattia” deve essere combattuta e debellata attraverso l'uso appunto di medicine o di mezzi che l'uomo, nel corso della storia ha elaborato attraverso le sue conoscenze. Ma oltre alla medicina tradizionale e oltre quella alternativa si può anche pensare alla medicina in modo biologico, come ha fatto Ryke Geerd Hamer. 

La Nuova Medicina Germanica è stata scoperta da Hamer  nel 1981. Essa ’ si basa su 5 Leggi Biologiche attraverso cui  analizzare e comprendere qualsiasi caso clinico da un punto di vista rigorosamente scientifico. Questo nuovo approccio mette in evidenza le correlazioni medico/biologiche dell’'organismo cioè psiche-cervello-organo. In tutti i processi fra psiche e organo vi sono correlazioni  che passano attraverso il cervello. E noi ben sappiamo che se il cervello è il grande computer del nostro organismo, la psiche è il programmatore; a loro volta il corpo e la psiche sono i mezzi attraverso i quali il computer agisce, sia per quanto riguarda la programmazione ottimale sia anche nel caso in cui il programma venga modificato.

Ecco perchè la Nuova Medicina Germanica si differenzia sostanzialmente da tutti gli altri orientamenti medici, soprattutto dalla medicina ufficiale. Questo nuovo tipo di medicina è una scienza naturale, empirica, valida non solo per l'uomo, ma anche per animali e piante fianco per  gli organismi unicellulari. I principi su cui si basa sono validi per tutte le “malattie”, tutte quelle che esistono, perché sono considerate parti di uno o più Programmi Speciali Biologici e Sensati (SBS) di norma organizzati in due fasi. Ignorare le 5 Leggi Biologiche su cui essa si basa, impedisce di inquadrare in modo coerente la medicina e di conseguenza non ha permesso di valutare correttamente le “malattie”. Un esempio fondamentale è il cancro: non se ne conoscono le sue correlazioni perché si pensa che sia inguaribile ed ci si impegna ad eliminare i sintomi della malattia tumorale a livello organico.

Ingorando le correlazioni, anche la legge della bifasicità delle malattie non viene presa in considerazione, così come non si riflete sul livello psichico e cerebrale. Le modalità di riconoscimento  e cura della “malattia” derivano dalla comprensione della I Legge Biologica, cioè la  Legge Ferrea del Cancro o più precisamente DHS, cioè la Sindrome di Dirk Hamer, che questo medico illuminato ha sprimentato su se stesso, quando, alla morte di suo figlio, si è ammalato di cancro. Si definisce ferrea perché è una legge biologica e, nella medicina germanica queste leggi ferre sono 5 e tutute riproducibili in senso rigorosamente scientifico, cioè verificabili in qualsiasi paziente scelto a caso.

sabato 24 gennaio 2015

I vecchi consigli per la cura della pelle secca

Sono sempre stata una sostenitrice del naturale curativo ed oggi più che mai le cure naturali sono cercate, per la genuinità degli ingredienti usati, per il rispetto dell'ambiente e perchè forse, sempre più persone si stanno rendendo conto che la natura ci offre tutto di ciò di cui abbiamo bisogno per star bene e per curarci. Ma ogni tanto  mi piace ripercorre gli anni indietro e cercare ciò che al tempo della mia infanzia veniva consigliato per ritrovare una bellezza tutta naturale. Ecco in sintesi quali erano i consigli per aver cura della pelle secca.

Dopo i trentacinque anni la pelle diventa più sottile e meno elastica, si possono notare delle differenze nella pigmentazione, cioè la carnagione non è più così uniforme. Questo tipo di pelle è più tirata, si raggrinzisce, tende alla disidratazione e alla formazione di rughe, è molto delicata e bisognosa di maggior nutrimento della pelle grassa. È sconsigliabile usare giornalmente i saponi, per la pulizia del viso è bene usare una crema detergente grassa o un olio. Il freddo invernale è un grande nemico perché restringe i vasi anemizzandoli e diminuisce la secrezione sebacea rendendo più arida la pelle. Occorre quindi proteggersi con delle creme adatte. L'ideale sarebbe non usare acqua comune, che è troppo ricca di calcare, ma addolcire l'acqua facendola bollire una ventina di minuti prima di usarla; questa bollitura andrebbe fatta preferibilmente la sera in modo che l'acqua, raffreddandosi durante la notte, depositi i sali in fondo al recipiente. Al mattino, senza scuoterla, si versa in un catino, si intiepidisce e poi si usa. L'esposizione al sole e un abuso di detergenti troppo forti provocano una perdita d'acqua nei tessuti, prima- di esporsi al sole proteggersi con prodotti schermanti.

Consigli dietetici: è l'acqua che costituisce il 70 per cento dei tessuti e dà alla pelle freschezza e luminosità. Il contenuto d'acqua della pelle diminuisce con l'età, la pelle va idratata anche dall'interno, è quindi molto importante bere moltissimo (acque naturali, non gasate artificialmente). La vitamina F è la più adatta a conservare una pelle fresca e giovane. E' una vitamina insolubile e corrisponde all'acido linoleico, acido organico di aspetto liquido, giallo oleoso, insolubile in acqua, contenuto in alcuni oli di semi. Ha un'azione antiezemica e antiallergica. E contenuta nei grassi insaturi cioè olio d'oliva, di mais, di soia, di girasole; nel tuorlo d'uovo, nel fegato (maiale, vitello e manzo), nel germe di grano, nella farina bianca, nel riso, nei piselli secchi, nel latte, negli spinaci, nelle verze e negli asparagi.

Maschere:
Formulazione 1: grattugiare una mela e aggiungere alla polpa ottenuta un poco di amido. Si mette sulla pelle e si lascia sino a quando il composto diventa secco.
Formulazione 2: si può anche fare un decotto di malva facendo bollire g5 di malva in g 200 di latte  per 5 minuti e si usa il decotto freddo per fare impacchi. Unire in parti uguali succo e polpa, ben schiacciata, di cetriolo con latte e polpa di mele renette. Applicare per mezz'ora e poi detergere. E molto utile alle pelli disidratate. Anche la polpa di pesche o le pere tagliate a fettine, lasciate per circa un'ora sono particolarmente idratanti, si detergono con acqua tiepida.

martedì 20 gennaio 2015

Viaggio fatto messa avuta, vieni a pippa di cocco, vienicci liscio...| Parole e verbi in disuso

VIAGGIO FATTO MESSA AVUTA: basta l'intenzione

VIENI A PIPA DI COCCO: arrivare a proposito; venire senza sbagliare

VIENICCI LISCIO: parlare francamente. Lo dicono a Livorno


VOLTA LA CARTA E PEGGIORA: si dice di cose o persone che vanno di male in peggio. E' una espressione molto diffusa anche se pochi sanno cosa sia esattamente quella carta ovvero pagina. Infatti, il modo di dire completo è: "Come il libro di Baccio Meo: volta la carta e peggiora"

VOTASSI I CORBELLI: espressione, eufemistica, per: affannarsi; darsi eccessivo pensiero

ZIA: è lo strato di sporco che si forma specialmente sui ginocchi dei ragazzi. "Guarda che zia! LAvati lezzone!"

ZIPEPPE: cioè "Zio Beppe". Sinonimo, di deretano e anche, forse per estensione, mapotrebbe essere viceversa , grande vaso da notte, detto anche cantero, trionfo pletorico dell'artigianato stercorario. Oltre che "zibeppe" questo vasone si può chiamare Ceccobeppe: il Beppe, comunque è inamovibile

ZIZZOLE: rimproveri o anche busse. "Che zizzole"

ZUCCO : chi è senza cappello; lo stesso che "in zucca"

ZUPPA DER SEGHETTI: a Pisa significa insuppare il pane nel vino

lunedì 19 gennaio 2015

Un podere in Chianti, uscire dal seminato, un via un fa uno, vadia, ve le levo, vernia, veroddio | Parole e verb in disuso

UN PODERE IN CHIANTI: si dice di un negozio o di un impiego o di una professione che rende bene. Non occore ricordare che il Chianti è una delle zone più fertili della Toscana

USCIRE DAL SEMINATO: metafora per "impazzire" o anche, più semplicemente, "dar di fuori" con un discorso; allontanarsi dall'argomento di una discussione


UN VIA UN FA UNO: non c'è nulla da fare. Si dice quando un discorso o una questione vengono tirati per le lunghe senza arrivare a capo di nulla

VADIA, VADIA: espressione fiorentina, molto popolana, per rassicurare qualcuno; come per dire: "Stia tranquillo; dorma fra de cuscini". Ma c'è un lieve sottofondo ironico

VE LE LEVO: è il grido del venditore fiorentino di castange arrostite per informare che le toglie espressamente per voi calde dal fuoco

VERNIA: ogni cosa lunga e seccante; discorso noioso e insulso (lucchesia)

VERODDIO: "come è vero Iddio". E' una forma enfatica di affermazione



domenica 18 gennaio 2015

Unguento bocchino, un lo vede mai tutto, un'occasion co baffi, un pensi | Parole e verbi in disuso

UNGUENTO BOCCHINO: la saliva anturalmente, ma solo quando la si applichi con un dito o con la lingua sopra una geaffiatura o una piccola ferita. E' il più innocuo e anche il più miracoloso dei medicamenti se si tratta di calmare il pianto di un bambino per un piccolo incidente di gioco: esempio casalingo di medicina psicologica: "unguento bocchino", del resto, appartiene anche alla vecchia farmacopea degli adulti, tanto è vero che Lorenzo de'Medici nella Nencia da Barberino dice:

Nenciozza mia, deh non dubitare, che l'amor ch'io ti porto si è tale che quando avessi mal, Nenciozza mia, con la mia lingua te lo leverìa


'UN LO VEDE MAI TUTTO: non si stanca mai di guardarlo, tanto lo ama. Si dice a Pisa e anche a Livorno di una mamma che stravede per il figliolo, e di una fidanzata per il fidanzato

UN' OCCASION CO BAFFI: in origine si diceva di un buon partito per una ragazza, dato che i baffi erano ritenuti un simbolo di importanza e serietà. Poi, sempre per la tendenza a mettere tutto in ridicolo, si sono capovolti i termini e scherzando si dice che "è un' occasion co baffi" quando uno sposa una donna autoritaria, magari dotata di quella peluria sul labbro superiore che, d'altro canto, può anche piacere ed essere motivo d'attrazione.

UN PENSI: formula molto familiare per assicurare qualcuno che il suo desiderio sarà esaudito: "un dubiti"

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