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domenica 24 aprile 2016

I' baccelli

Chi non conosce il Lunario toscano più famoso? Ma non solo Lunario...

I' BACCELLI: è il Lunario toscano per antonomasia. Il suo vero nome è "Sesto Cajo Baccelli, fratello maggiore di Settimio Cajo Baccelli nipote del celebre Rutilio Benincasa Astronomo-Cabalista soprannominato Lo Strologo di Brozzi" (Brozzi è una località alla periferia di Firenze).

Ormai quasi centenario (il suo stesso nome fa molto campagnolo, ma in Toscana, si badi bene, i BACCELLI sono sempre e soltanto le fave fresche) e I' BACCELLI conserva gelosamente il formato, la veste e la formula tradizionali, la vecchia copertina azzurra e le sestine-apologo che ogni anno trattano gli argomenti della morale attuale. Merita un esempio:

Una mattina, lazandosi, il buon Dio
gli Arcangeli chiamò presso il suo soglio
e disse loro: "Qui comando io;
è legge sacrosanta ciò che voglio;
annunciate perciò nomine domini
che onesti d'ora in po saranno gli uomini".
..........

Che meraviglia! Tutto il mondo in festa!
Sulle labbra di tutti un bel sorriso.
Non si vedeva più una faccia mesta.
Sparve l'inferno e apparve il paradiso...
Ma poi, pian piano, un pochettin per volta,
cominciò il malcontento e la rivolta.
Insorsero per primi i sindacati
in nome di miliardi di operai;
poi questurini, giudici, avvocati
aduti a un tratto nei più neri guai
a causa del benefico trapasso
che li aveva mandati tutti a spasso.
Chi facea, per esempio, serrature,
chiavi, inferriate, porte o casseforti
si ridusse in sì tristi congiunture
da venir con la fame ai ferri corti;
e per sanar la disoccupazione
non bastò più la cassa integrazione.
"Lo vedete? dicean gli ex farabutti,
anche noi si serviva bene o male
al lavoro e al benessere di tutti
nel progresso economico e sociale!"
E pretesero che la brava gente
dovesse aiutarli finanziariamente.
 


Contrastare le vene varicose con l'alimentazione

Quelle odiose striature blu sule gambe...inequivocabile prova dell'insorgenza delle varici. Come fare per contrastarle? Oltre agli oli essenziali possiamo aiutarci con l'alimentazione.

L'insorgenza delle varici è dovuta ad una progressiva dilatazione di una o più vene dovuta ad una perdita di elasticità della parete venosa o per capirci meglio ad un suo indebolimento. La cause possono essere diverse: aumento della pressione intraluminale venosa, trombosi delle vene profonde, insufficienza delle valvole venose. Ovviamente c'è anche una predisposizione genetica allo sviluppo di questa patologica; ora non c'è una cura vera e propria ma esistono alcuni alimenti che possono dare una mano a contrastare questo disturbo.


ACQUA: favorisce il mantenimento regolare del sistema digestivo. Senza acqua è facile andare incontro a stipsi, condizione che aumenta la pressione sulle vene e, quindi, la probabilità di far insorgere le vene varicose.

MORE E MIRTILLI: naturalmente ricchi di rutina, un flavonoide con fattori anti-coagulazione. La rutina può avere potenziali effetti di prevenzione sia per coaguli di sangue arterioso che causano ictus e attacchi cardiaci, nonché la formazione di coaguli venosi tipici della trombosi venosa profonda.

UVA: soprattutto quella rossa e quella viola sono ricche di flavonoidi e vitamine ma, soprattutto di proantocianidina oligomerica, un elemento che, potrebbe ridurre le perdite delle vene e il gonfiore delle gambe.

ZENZERO: contiene fibrina, una proteina che favorisce la coagulazione all'interno dei vasi sanguigni e sostiene la circolazione.

AGRUMI: pompelmi, arance, limoni, limes sono ricchi di vitamina C, le cui proprietà antiossidanti possono prevenire la formazione dei radicali liberi, autori, oltre all’invecchiamento delle cellule, anche di eventuali danneggiamenti alle pareti dei vasi sanguigni.

AVOCADO: contiene vitamine C ed E. Contiene un’alta concentrazione di minerali come il glutatione, definito da molti esperti come il padre di tutti gli antiossidanti.

Burghul, il frumento delle Mille e una Notte

Qualche anno fa, durante una delle mie scorribande nel mio supermercato preferito, spulciando scaffali e studiando etichette, mi sono imbattuta in un prodotto il cui nome mi fece pensare alle Mille e una Notte (non chiedetemi mai, vi prego, i perché di queste mie associazioni mentali): il Burghul.


Sono curiosissima (curiosità che credo un giorno o l'altro mi farà cadere vittima di un intrigo internazionale), quindi lo presi. Il burghul (ma anche bulgur, bulghur, boulgour, boulgoul o boulghoul), nome scientifico Triticum aestivum, è un alimento tipico della cucina mediorientale (Siria, Libano ecc.) che è poco conosciuto in Italia e anche in Europa. È un tipo di grano duro, germogliato, che subisce un processo di precottura al vapore, poi viene essiccato e tritato. In base alla granulometria ne esistono tre varietà o pezzature: finissima, fine, grossa.

È un alimento che si presta a svariati usi in cucina, in quanto viene usato per insalate fredde (per le quali si usano le pezzature più fini) o minestre (nella preparazione delle quali si usa la pezzatura grande), ma anche come contorno per piatti di carne o pesce. È un cibo dalla alta digeribilità e può essere consumato sia crudo che cotto.

Le caratteristiche nutrizionali sono simili a quelle del frumento; è quindi un alimento essenzialmente glicidico (78%), il contenuto proteico è circa il 15% mentre la percentuale lipidica è il 7%. A livello vitaminico è caratterizzato dalla presenza di vitamina E, vitamina A e vitamine del gruppo B (B1, B2 e B3); contiene inoltre anche alcuni minerali (calcio, fosforo, magnesio, potassio e zinco).

Lo si può reperire nei negozi che commercializzano prodotti etnici e in quegli esercizi specializzati in prodotti provenienti da agricoltura biologica o nelle erboristerie. Ha tempi di conservazione molto lunghi ma si deve avere l'accortezza di tenerlo al riparo dall'umidità.

sabato 23 aprile 2016

Hai voluto la biciletta? O pedala

La vecchia saggezza popolare vince su tutto e ci tramanda alcuni detti che anche oggi siamo soliti ripetere in determinate occasioni

HAI VOLUTO LA BICICLETTA? O PEDALA: è il mal voluto non è mai troppo e chi è causa del suo mal pianga se stesso riuniti in un unico e curioso modo di dire che  il pregio di non essere sentenzioso nè aulico

HO RIFATTO ANCO 'R MAONE: è un modo di dire popolano, ovviamente non raffinato, quando si è preso un purgante piuttosto drastico. Lo dicono a Pisa; e MAONE significa stomaco


IL MEGLIO COMPANATICO E' LA FAME: si dice quando i bambini fanno storie per mangiare: è una saggezzza sentenziosa che di solito non fa nè caldo nè freddo ma la frase lusinga chi la dice, se non altro per il suo contenuto sociale

IL MORTO E' SULLA BARA: cioè le carte sono in tavola; le cose stanno esattamente così; e anche, non c'è più nulla da fare. Modo di dire non molto allegro, che dà, tuttavia, l'idea dell'ineluttabilità.

IL PANE E LA SASSATA: il lato buono e quello cattivo; il vantaggio e lo svantaggio. "Dare il pane e la sassata" equivale a fare un favore ma con modi sgarbati.


Hang Son Doong: mondo perduto

Per gli appassionati di Jules Verne questa potrebbe essere l'occasione per fare un'esperienza davvero irripetibile, esplorare un mondo sotterraneo ancora in parte sconosciuto, perché tale è rimasto fino a qualche anno fa. Parliamo della Caverna Hang Son Doong.

Chi asserisce che i mondi sotterranei non esistono sostiene una teoria non veritiera. Simile veramente ad un luogo degno di una favola, in Vietnam si trova la grotta di Son Doong, la caverna più grande del mondo. All'interno possono scorprirsi delle meraviglie da paradiso terrestre. Forse potremmo definirlo un mondo perduto, tanto per citare un noto film di fantascienza. La caverna si trova nel Parco Nazionale di Phong Nha-Ke Bang, e fa parte di una immensa rete di 150 grotte. Son Doong in particolare è lunga 9 km ed ha un'estensione media per altezza e larghezza di 80 metri. Ma visono passaggi che le varrebbero un posto nel Guinness dei Primati, 250 metri di altezza e oltre 200 di larghezza. 


E' antichissima, circa 2,5 milioni di anni ed è nata perchè scavata da un fiume sotterraneo che ha eroso il calcare. In alcuni punti, dove il calcare era più debole, una parte del soffitto è crollato, lasciando passare la luce del sole dando vita ad una florida giungla. L'ecosistema sui generis, che ospita fauna variegata, corsi d'acqua, spiagge, cunicoli, nonché alcune delle stalagmiti più grandi del pianeta, alte fino a 70 metri e possiede un proprio microclima.

Questo mondo quasi incantato è stato scoperto solo nel 1991 da un contadino di nome Ho Khanh, ma il mondo diciamo che l'ha conosciuta solo nel 2009, grazie ad un gruppo di speleologi britannici guidati da Howard Limbert. . Sebbene molti dei misteri della grotta Son Doong debbano ancora essere svelati, dal 2013 esistono dei costosi pacchetti che permettono ai turisti di intraprendere un tour guidato di qualche giorno all'interno di questo mondo sotterraneo.



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