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domenica 15 maggio 2016

Star bene usando il linguaggio del corpo

Star bene usando il linguaggio del corpo è una pratica che dovremmo fare tutti. Grazie al linguaggio del corpo infatti, è possibile combattere la depressione. Come? Con gesti davvero semplici e alla portata di tutti.


Avete bisogno di un rapido toccasana?  Ecco sei modi facili per battere la depressione con il linguaggio del corpo.


1. UNA PASSEGGIATA A PIEDI
Gli scienziati del Canada’s Institute for Advanced Research avevano due gruppi di partecipanti per un singolare studio: un gruppo doveva cammianre su un tapis roulant, il primo ad andatura lenta e portamento cadente, l'altro ad andatura sostenuta e portamento eretto.  Mentre camminavano, ai soggetti sono state indicate una lista di parole positive e negative. I camminatori "depressi" hanno ricordato le parole più negative, mentre i camminatori "allegri" quelle positive riportate sulla lista, suggerendo che il loro linguaggio del corpo durante la prova ha influenzato il loro stato d'animo e la memoria . Morale? Alzate la testa e puntate in alto.

2. SORRIDERE
Un sorriso spontaneo, che coinvolge gli occhi e la bocca,  aiuta a rilasciare endorfine nel flusso sanguigno e stimolare il sistema immunitario. I ricercatori dell'Università del Kansas hanno scoperto che le persone che sorridono hanno maggiori tassi di recupero del cuore dopo eventi stressanti. Quindi, se vi trovate in una situazione stressante, un sorriso potrebbe essere una vera e propria cura.

3. ASSUMERE UNA POSA DI POTERE
Provare un posa di potere per ripristinare la fiducia. O alzare le braccia nella posa di vittoria o mettere le mani sui fianchi come Superman e tenerle in quella posizione per pochi istanti. Può aiutare a ridurre i livelli di cortisolo (ormone dello stress) e aumentare gli ormoni del benessere, dice Amy Cuddy, professore della Harvard Business School.

4. ESSERE UNO SPECCHIO
L' esperto di linguaggio del corpo Christopher Carter dice che rispecchiarsi negli altri è un ottimo modo per costruire una connessione istantanea, ad esempio, se ci troviamo con una persona che si siede e adotta una postura rilassata, proviamo a fare lo stesso. E se l'energia della persona è molto alta, è possibile costruire rapporto con questa persona rispecchiandosi nella sua energia.

5. RIDERE
La risata sostiene l'umore , permette ai muscoli di rilassarsi, migliora la glicemia e abbassa i livelli di pressione sanguigna, secondo la Mayo Clinic. Perché ridere è una azione sociale e riduce l'isolamento.

6. DISTENDERE  I PROPRI ARTI
Quando ci si sente nervosi, incerti e o pauriti, si può ritrovare noi stessi incrociando le braccia o le gambe o mettendo le mani davanti al viso o alla bocca: si chiama "body blocking", ed è segno di disagio universale. Per sentirsi meglio, stendete i vostri arti e occupate più spazio. Facedolo con voi stessi trasmetterete fiducia sia a chi vi circonda chce al vostro cervello. 

sabato 14 maggio 2016

Menga, merda di micio

Menga e merda di micio, due modi di dire davvero strani e con origini altrettanto originali, che, a mio parere, vale la pensa di conoscere.


MENGA: singolare personaggio non meglio identificato, probabilmente di fantasia, che è passato alla storia patria per una sua inflessibile legge detta, appunto "Legge del Menga". L'esemplare applicazione di questa legge è stata illustrata nel famoso "Processo di sculacciabuchi" del quale, per meglio chiarire il concetto e rinfrescare la memoria, viene qui citata la sentenza finale:

...E senz'altro proscioglie l'imputato
dall'accusa lanciatagli infamante,
applicando la gran legge del Menga
che dice: chi l'ha 'b culo se lo tenga.
Oppur la stessa legge di Bisenzio
ch'è di pigliarlo 'n culo e far silenzio.


MERDA DI MICIO: netto diniego registrato a Volterra per significare: "niente affatto". A questo significato negativo, del resto coerente con quelli figurati che derivano da "merda" si contrappone la semplice, campagnola, protoecologica "cacca di gallina", toccasana salutare per tutti i mali, stando almeno a questa ineffabile ricetta popolare:

Medicina, medicina,
un po' di cacca di gallina
un po' di cane, un po' di gatto
domattina 'un ce c'è più altro



Portafiori e Coprichiavi con i palloncini

Portafiori e Coprichiavi con i palloncini. Ecco un lavoretto creativo per usare quei palloncini che vi sono rimasti dopo una festicciola e che non sapete come utilizzare. 



Oggi ci cimenteremo nella creazione di un piccolo vaso da fiori e di un coprichiavi, entrambi usando palloncini, magari proprio quelli che sono rimasti non utilizzati dopo una festicciola. Così avrete la possibilità di usarli in maniera creativa e dare il vostro tocco di originalità, dando nuova vita anche ad un bicchiere o ad un piccolo contenitore in vetro che magari è rimasto spaiato.


Tagliate il palloncino ad un centimetro dalla sua estremita’ superiore facendo attenzione a mantenere quella parte del collo che vi servira’ come foro per inserire i fiori. A questo punto e con un po' di impegno, a partire dal foro, allargate il palloncino e ricoprite poi il bicchiere avendo l’accortezza di tenere in alto la parte bucata.  Potete decidere di tenere l’estremita’ superiore all’interno oppure all’esterno a seconda di come preferite: dipende solo dal vostro gusto.


Sempre i palloncini bucati o vecchi possono rinascere a nuova vita diventando originali coprichiavi. Prendete i palloncini che non usate piu’, di piccole dimensioni. Tagliateli a meta’ usando un paio di forbici.

 

Mettete la parte superiore, quella con l’imboccatura, al di sopra della chiave che volete ricoprire. Fate un foro conficcando uno stuzzicadenti nel palloncino all’altezza del foro della chiave. Inserite l’anello del portachiavi. Il vostro coprichiave e’ pronto. Usando palloncini di diversi colori vi risultera’ molto piu’ facile distingure le vostre chiavi.


Sostanze utili per stimolare la Tiroide

Sostanze utili per stimolare la Tiroide. Non sempre la tiroide funziona bene, o lavora eccessivamente o troppo poco. Che fare? Vi sono sostanze che possono contribuire a farla lavorare meglio, vediamo insieme quali.


Tutti sappiamo quanto sia importante per un buon equilibrio ormonale il buon funzionamento della Tiroide. Le conseguenze di un eccessivo lavoro della tiroide o di un suo rallentamento possono portare anche a problemi di peso, soprattutto l'ipotiroidismo. Vediamo oggi quali sono le sostanze utili che possono dare a questa importantissima ghiandola un sostegno per lavorare meglio.


    Iodio ed L-Tirosina: necessari e determinanti per la produzione degli ormoni tiroidei; l’organismo produce naturalmente la tirosina a partire dagli altri aminoacidi ma, con l’invecchiamento, questa produzione diventa più rara e diventa indispensabile integrarla.

    Zinco: sembra che contribuisca alla conversione della T4 (tiroxina) in T3 (triiodotironina), essendo quest’ultima l’ormone tiroideo più attivo.

    Selenio: la protegge grazie alle sue proprietà antiossidanti e facilita la produzione degli ormoni  favorendo la conversione della T4 in T3. E’ uno dei componenti dell’enzima Tiroxina 5-deiodinasi di tipo 1 che interviene in questa conversione. Nelle persone anziane, la diminuzione della conversione di T4 in T3 è spesso dovuta a una carenza di selenio.

    Magnesio: integrare regolarmente il magnesio previene la diminuzione dell’attività della tiroide alimentata dalla pratica di un’attività sportiva stancante, negli sportivi così come negli uomini sedentari.

    Forskolina: estratta dal Coleus forskohlii, agisce attivando l’enzima adenilato ciclasi, aumentando l’adenosina monosfosfato ciclica (cAMP) nelle cellule; si ha così un aumento della produzione degli ormoni tiroidei e la stimolazione della loro liberazione.

    Guggul: i guggulsteroni, estratti dal Commiphora mukul, ne stimolano l’attività e aumentano la conversione della T4 in T3. E’ a questi effetti che è attribuita la capacità dei guggulsteroni di favorire la perdita di peso. L’assunzione di guggulsteroni si accompagna anche alla diminuzione delle lesioni ossidative a livello del fegato, sito principale di stoccaggio della T4 e della conversione in T3.





venerdì 13 maggio 2016

Meglio Palaia

Meglio Palaia, un' espressione da molti conosciuta, ma che ha una sua storia e origine ben precisa legata ad un capitano di ventura.


MEGLIO PALAIA: esclamazione usata quando le cose vanno di male in peggio. Qualcuno dice anche, con lo stesso significato, "peggio Palaia!". Palaia è anche un paese toscano, ma nessuno sa con esattezza perché sia potuto entrare in un modo di dire tanto diffuso. Le versioni più probabili, comunque, almeno per il "peggio Palaia!", sono due.

Quando il capitano di ventura Niccolò Piccinino, nel secolo XV, saccheggiò la zona pisana, il paese che ne soffrì maggiormente fu Palaia; cosicchè un magistrato di quel tempo, facendo una relazione sui danni e passando in rassegna i vari luoghi devastati avrebbe aggiunto come commento: "Ma peggio Palaia!".


Secondo altri il detto è da attribuire al granduca Leopoldo II che durante una visita nel Pisano, giunto a Ponsacco, paese allora malfamato per i numerosi furti che vi si commettevano, avrebbe incitato il cocchiere a frustare i cavalli per allontanarsi al più presto. Lo stesso avrebbe fatto a Partino, luogo anch'esso malfamato, e finalmente a Palaia sarebbe uscito nell'esclamazione "peggio Palaia!" perchè il posto aveva una fama anche peggiore di Ponsacco e Partino.



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