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martedì 31 maggio 2016

Acqua: se ricca di Sali Minerali è più idratante

Acqua: se ricca di sali minerali è più idratante. Le acque infatti non sono tutte uguali e non hanno lo stesso sapore poiché la loro composizione e il loro gusto dipendono dalla loro origine.


Le acque minerali non sono tutte uguali, non hanno lo stesso sapore e questo dipende dalla loro origine e dalle rocce da cui scaturiscono. Ma un team di ricercatori della Montana State University, è andato oltre, e con uno studio ad hoc hanno spiegato come agiscono acque differenti sul nostro organismo e quindi sull'idratazione. A coordinare la ricerca il prof. Heil il quale ha evidenziato come coloro che bevono acqua minerale ricca di Sali, riequilibrano il Ph del proprio organismo e ottengono livelli di idratazione più alti di quelli che invece bevono acqua povera di sali minerali.

Per lo studio sono stati reclutati 38 volontari adulti che sono stati divisi due gruppi: uno di controllo e uno sperimentale. I facenti parte del gruppo sperimentale ha bevuto per quattro settimane acqua ad alto contenuto di sali minerali, mentre i membri del gruppo di controllo hanno consumato acqua povera di minerali. Tutti i membi hanno avuto l'acqua dal team dei ricercatori, ma ignoravano di che tipo di acqua si trattasse. Durante lo studio sono stati raccolti campioni di urine e sangue per misurare il Ph al loro interno.

Così facendo il team ha potuto misurare le variazioni più significative nel gruppo sperimentale, ovvero in coloro che hanno bevuto acqua altamente mineralizzata. E' emerso che i membri del gruppo sperimentale hanno riequilibrato il Ph sia nel sangue che nelle urine e si è constatato un maggiore livello di  idratazione. Il professor Heil ha dichiarato: “ Il consumo di acqua può conferire benefici per la salute: questa consapevolezza che emerge da questa ricerca non è però abbastanza diffusa negli americani,  rispetto ad altri paesi del mondo”.

Le Carte Sinapsi Compositive per blocchi creativi

Le Carte Sinapsi Compositive sono nate con lo scopo di aiutare tutti coloro che vogliono implementare la propria creatività o che sono vittime di blocchi creativi, in particolare nell'ambito della moda e del design.

Carte Sinapsi Compositive

Le Carte Sinapsi Compositive, nascono dalla collaborazione tra Roberto Zanon e Isabella Bortolotto. Roberto Zanon è Ph. D in Design, architetto e docente di design all'Accademia di Belle Arti di Venezia, mentre Isabella Bortolotto, laurea in Corso di Cultura e Tecnologia della Moda all'Università di Padova è docente di merceologia tessile, disegno, stilismo, storia del costume presso vari istituti di moda.

Quella delle Carte Sinapsi Compositive, non è una novità assoluta, ma, come mi è stato spiegato da Roberto Zanon, uno sviluppo, potremmo dire, delle Oblique Strategies di Brian Eno, carte nate per pittori e musicisti con blocco creativo. Roberto Zanon voleva creare sì qualcosa di analogo, ma legato al misticismo interiore della creatività. Così, partendo da questo presupposto, ha studiato i Tarocchi e le Sibille creando 56 carte, ognuna rappresentante un oggetto o un disegno con una significativa citazione (quasi tutte di autori italiani).

La funzione delle Carte Sinapsi Compositive è proprio quella di essere "consultate", con il fine di predisporre allo sviluppo della progettualità propria del designer o dello stilista. Si tratta di raggruppare elementi progettuali diversi, che, seppur scelti arbitrariamente, creano un filo conduttore di forme pensiero in chi le osserva.

La grafica stessa delle carte, curata da Isabella Bortolotto, si ispira al mondo del design e a quello del fashion in maniera diretta ed evocativa e intende spingere ad una visione d'insieme e a non focalizzare l'attenzione su un oggetto in particolare. Proprio per questo ogni disegno è accompagnato da una citazione, che deve essere intesa come spunto per una riflessione personale ed tesa ad una illuminante intuizione.

La griglia che ha permesso la creazione e l'implementazione delle Carte Sinapsi Compositive, si basa, come sottolineato da Roberto Zanon, sull'importante insegnamento di Bruno Munari, uno dei massimi esponenti di arte, design e grafica del ventesimo secolo per la sua ricerca e il contributo che ha dato allo sviluppo della creatività.

Un progetto che ho personalmente trovato di grande interesse, proprio per le interessanti implicazioni che da esso derivano. La comprensione delle Carte Sinapsi Compositive, non è immediata, ma profonda, proprio per i processi che innescano. Per chi volesse approfondire questo interessante strumento, rimando al link e per chi fosse interessato al libro, fornisco il titolo : "Contesto. Suggestioni percettive. Con allegate le carte «sinapsi compositive» disegnate da Isabella Bortolotto" di Roberto Zanon (qui). Inoltre è possibile scaricare l'App dedicata sul proprio smartphone con sistema operativo Android qui e per sistema operativo iOS qui.

lunedì 30 maggio 2016

Non legargli nemmeno le scarpe, non raccapezzare il sacco con le corde

Non legargli nemmeno le scarpe, non raccapezzare il sacco con le corde, non riparare, non sentire più né puzzo né bruciaticcio, non si confonda detti toscani che in verità sono conosciuti ovunque con qualche leggera modifica

NON LEGARGLI NEMMENO LE SCARPE: si usa sempre così, in senso negativo, per dare l'idea di una grande inferiorità, perché il solo fatto di legare le scarpe a qualcuno è già un servilismo. Il modo di dire è riferito indifferentemente a persone e a cose. "Come còca, alla mi moglie la trattoria di' Gambero Rosso la u'un gli legherebbe nemmeno le scarpe". La derivazione è dai vangeli: il Battista dice Gesù "cuius non sum dignus calzamenta portare" (Matt. III; 11)

NON RACCAPEZZARE IL SACCO CON LE CORDE: non riuscire a capirci nulla; trovarsi in un imbroglio


NON RIPARARE: "Non riparo a darti da mangiare", cioè non faccio in tempo a darti da mangiare e tu l'hai già finito.

NON SENTIRNE PIU' NE' PUZZO NE' BRUCIATICCIO: non avere più notizie di una persona o di una cosa

NON SI CONFONDA: non si dia pensiero! Non si stia a disturbare! Al participio passato si usa "confonduto", per confuso



Ora legale e vantaggi

Ora legale e vantaggi. Sono già alcuni mesi che abbiamo spostato le lancette dell'orologio un'ora avanti, dandoci il beneficio di goderci la luce solare per più tempo. Il tutto ha dei vantaggi. Scopriamo quali.


Ci risiamo, è scoccata l'ora legale, e spesso questo spostare le lancette dell'orologio confonde le persone e ha ripercussioni sul nostro organismo. Vediamo di far chiarezza, ma chi ha inventato questo benedettissimo cambio di ora?  La lampadina si accese in testa a Benjamin Franklin, nel 1784 che scrisse in proposito, su suggerimento di un amico, un saggio: "Un progetto economico per la riduzione del costo della luce" dove esponeva le riflessioni basate sul principio del risparmio energetico (già all'epoca qualcuno era di larghe vedute).

Ma il saggio Benjamin non ebbe largo seguito. Fu poi un costruttore inglese William Willet a riproporre l'idea che poi venne attuata nel 1916 dalla Camera dei Comuni di Londra e prese il nome di British Summer Time, e sapete perché? Perché in piena Prima Guerra Mondiale il risparmio energetico era diventata una priorità. Dal 1916 al 1920 lo fece anche l'Italia, ma poi l'abbandonò per reintrodurla con la Seconda Guerra Mondiale quale misura d'urgenza per il risparmio dell’energia. Rimase in vigore, senza interruzioni, dal 1940 al 1942. Tornò in vigore nel 1966, e da allora viene applicata ogni anno.


Dunque si spostano le lancette dell'orologio un'ora avanti, perdendo un'ora di sonno. Ci prepariamo ad adeguare il corpo alla primavera e all'estate. In ogni caso non tutti reagiamo alla stessa maniera, vi sono coloro che non se ne accorgono e chi invece ha bisogno di tempo per abituarsi. Ciò che però dovrebbe farci gioire è il fatto che godere più a lungo della luce del sole aiuta il nostro umore, ricordate, la luce è energia e mette in moto la voglia di fare e di stare all'aria aperta. 

Stentate ad abituarvi? Allora rallentate allora le vostre abitudini, prendetevi il vostro tempo necessario. Approfittatene per leggere quel libro che avete comprato e non avete ancora avuto il tempo di sfogliare. Ascoltate voi stessi, i vostri ritmi, fate mente locale sulle vostre esigenze, sintonizzatevi con il corpo, è il vostro e ne avete uno solo.

Se questo cambiamento vi provoca insonnia cominciate a prepararvi cene più leggere, limitate i grassi e fate uso di infusi drenanti, pensate al cibo estivo, alla freschezza di frutta e verdura, alleggeritevi. Rispettate i ritmi dei vostri bambini senza forzare, a tutto vanaggio del loro umore.

E se proprio non riuscite a trovare del positivo, pensate che la luce in più vi farà risparmiare qualche soldino, più luce naturale meno luce elettrica, infatti Terna, la società italiana responsabile della trasmissione dell'energia elettrica, ha dichiarato che nel 2013 l'Italia ha avuto un risparmio energetico di 568,2 milioni di kilowattora (nel 2012 la cifra era di 613 kWh) equivalenti a 90 milioni di euro. Dunque minor utilizzo della luce, minor spesa per i nostri portafogli.

Il buono della Vitamina D

Il buono della vitamina D è tutto concentrato nelle sue fondamentali funzioni per il benessere del nostro organismo. La usa carenza infatti provoca il rachitismo.


La carenza di vitamina D può causare problemi di salute, se siete fra coloro che non si espongono mai al sole, siete allergici al latte o seguite una dieta vegana molto rigida potreste rischiare una carenza di questa vitamina.  come forse già saprete la vitamina D è anche conosciuta come la vitamina del sole, poiché è prodotta dal nostro organismo proprio quando la pelle viene esposta al sole. E' molto importante perché fortifica le ossa in quando aiuta il nostro organismo a sfruttare il calcio.
Tale carenza è anche associata al rachitismo, una malattia che provoca un difetto di ossificazione. Spia di questa malattia sono i dolori alle ossa e debolezza muscolare, ma spesso sono quasi silenti. Inoltre la sua mancanza è associata al rischio di morte dovuto a malattie cardiovascolari, deterioramento cognitivo negli anziani, asma nei bambini e cancro.


Silvano Adami, reumatologo dell’Università di Verona spiega molto chiaramente: “Le persone più a rischio sono quelle che non assumono vitamina D, che arriva dall’alimentazione dei grassi. Per prenderla bisogna assumere grassi animali. E questo spiega per quale motivo molte persone sono carenti: perché evitano giustamente i grassi animali per altre ragioni. L’altra grande fonte di vitamina D è l’esposizione alla luce solare: noi potremmo ritenerci felici perché abbiamo abbondanza di sole, però non dimentichiamo che il sole efficace è quello delle ore centrali della giornata, soprattutto estive. D’inverno il sole non produce mai vitamina D perché è troppo basso all’orizzonte. E questo spiega chi è a rischio: gli anziani, che al sole non ci vanno per mille ragioni“.

Ma dove trovare vitamina D? Gli alimenti che la contengono sono: fegato, tuorlo d’uovo, latte, burro ed oli di pesce. Alle donne in gravidanza è spesso raccomandata un'integrazione di questa vitamina, anche dopo durante l'allattamento e anche ai neonati. Ma bisogna stare attenti ad alte dosi questa vitamina può rivelarsi tossica, per cui prima di assumere integratori specifici è importante consultare il parere medico. Fra i rischi di un sovradosaggio bisogna tener presenti: mineralizzazione di tessuti non ossei con calcificazioni diffuse degli organi, contrazioni e spasmi muscolari accompagnati a vomito, diarrea e mal di testa“.

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