14/11/2007
Anche oggi
una giornatina niente male. Avrei dovuto fare festa, ma una telefonata ieri
sera alle undici, ha cambiato la mia giornata. Così stamani presto eccomi di
nuovo in ufficio, dopo aver percorso una notevole tempesta di pioggia e vento.
Un cliente in partenza e l'amico del capo in preparativi. Poi il caos. Capo e Piramide in fretta e furia con una gamba già in macchina, che ci davano le
ultime direttive, per altro urgentissime e da espletare in giornata, tende da
attaccare in sala ristorante, tavoli da spostare (premetto tavoli con piano di
marmo), il fax da inviare per la richiesta di un pezzo di ricambio di un
frigorifero, una raccomandata urgentissima di cui si sono ricordati mentre
erano già all'aeroporto e le poste erano ormai chiuse, una telefonata alla
conf commercio, la rifinitura delle suite perché domani arriva il gruppo
aziendale ....nel frattempo erano arrivati anche lo scavatorista che indossava
una tutina da minatore e il muratore in simil abbigliamento e mentre stavo
tentando di organizzare la rooming list per domani, il capo ha pensato bene che
io dovessi preparare il caffè dicendo: "Lo fai tu il caffè, così vediamo
cosa sai fare?"
Magari ti
potrei mettere il guttalax nel caffè e poi vediamo i risultati sull'aereo.
Invece con il sorriso sulle labbra ho dolcemente risposto: "Sono una
ragazza piena di risorse capo"
In quella, la governante cominciava a dare segni di squilibrio, perchè giustamente essendo sola e con il solo aiuto dell'operaio, non sapeva davvero a cosa mettere mano per iniziare (e qui sono volate parole pesanti, con minacce di abbandono una volta per sempre del posto di lavoro). Finalmente sono saliti in macchina e noi ci siamo messe, lista in mano, ad eseguire i nostri compiti, non senza sentirli quelle cinque o sei volte al telefono. Ah dimenticavo, si dovevano anche ritirare i depliant per la fiera, ovviamente con mezzo proprio, aspettare che i nostri vicini di agriturismo venissero a ritirare le gigantografie, le piante di olivo e i mazzi di lavanda sempre per la fiera (ovviamente ad un'ora comoda a loro). Con propositi di ammutinamento, ognuno ha dato fondo alle proprie energie e avanti stoicamente. Per ciò che mi riguarda ho evitato con uno stratagemma il viaggio a Cecina e ho fatto in modo che il ritiro gigantografie, olivi e lavanda avvenisse ad un'ora decente del pomeriggio. Stavo ricontrollando la rooming list con la governante, per vedere se avevamo dimenticato qualcosa, il tutto arricchito da un brain storming di male parole, quando, con la coda dell'occhio, noto una presenza fuori dalla porta dell'ufficio. Mi volto, e chi vedo? Un rappresentante dello staff che accompagna di solito i gruppi aziendali, che mi saluta festoso con la mano. La domanda mi esce spontanea dalla bocca: "Che ci fai qui?" - "Ciao Silvia, Beppe non ti ha avvertito che arrivavo oggi per cominciare a preparare il materiale per il meeting di domani?" - "Ovviamente no!"
Sguardo d'intesa con la governante e insieme: "Abbiamo fatto bene ad avvantaggiarci, il tuo appartamento è pronto!"
Era ormai buio, ma mancava ancora la ciliegina sulla torta. Squilla il telefono e senza guardare il numero rispondo, dall'altro capo lo chef che mi chiede se avevo preso prenotazioni per stasera; rispondo di no subodorando guai e infatti quasi sfiatato mi dice che potevo chiudere tutto perchè causa problema della responsabile di sala non venivano. Saturno contro? Chi può dirlo?
Con un sospiro ho cominciato a spengere le luci, il computer e mi sono imbacuccata nel mio piumino, ho ripensato ai versi di capo e Piramide di stamani e alla sciocca battutina del capo (battutine che ama fare in presenza di altre persone) e sorridendo fra me e me mi sono ripetuta un vecchio adagio latino: "cacatum non est pictum" e sono tornata a casa.
In quella, la governante cominciava a dare segni di squilibrio, perchè giustamente essendo sola e con il solo aiuto dell'operaio, non sapeva davvero a cosa mettere mano per iniziare (e qui sono volate parole pesanti, con minacce di abbandono una volta per sempre del posto di lavoro). Finalmente sono saliti in macchina e noi ci siamo messe, lista in mano, ad eseguire i nostri compiti, non senza sentirli quelle cinque o sei volte al telefono. Ah dimenticavo, si dovevano anche ritirare i depliant per la fiera, ovviamente con mezzo proprio, aspettare che i nostri vicini di agriturismo venissero a ritirare le gigantografie, le piante di olivo e i mazzi di lavanda sempre per la fiera (ovviamente ad un'ora comoda a loro). Con propositi di ammutinamento, ognuno ha dato fondo alle proprie energie e avanti stoicamente. Per ciò che mi riguarda ho evitato con uno stratagemma il viaggio a Cecina e ho fatto in modo che il ritiro gigantografie, olivi e lavanda avvenisse ad un'ora decente del pomeriggio. Stavo ricontrollando la rooming list con la governante, per vedere se avevamo dimenticato qualcosa, il tutto arricchito da un brain storming di male parole, quando, con la coda dell'occhio, noto una presenza fuori dalla porta dell'ufficio. Mi volto, e chi vedo? Un rappresentante dello staff che accompagna di solito i gruppi aziendali, che mi saluta festoso con la mano. La domanda mi esce spontanea dalla bocca: "Che ci fai qui?" - "Ciao Silvia, Beppe non ti ha avvertito che arrivavo oggi per cominciare a preparare il materiale per il meeting di domani?" - "Ovviamente no!"
Sguardo d'intesa con la governante e insieme: "Abbiamo fatto bene ad avvantaggiarci, il tuo appartamento è pronto!"
Era ormai buio, ma mancava ancora la ciliegina sulla torta. Squilla il telefono e senza guardare il numero rispondo, dall'altro capo lo chef che mi chiede se avevo preso prenotazioni per stasera; rispondo di no subodorando guai e infatti quasi sfiatato mi dice che potevo chiudere tutto perchè causa problema della responsabile di sala non venivano. Saturno contro? Chi può dirlo?
Con un sospiro ho cominciato a spengere le luci, il computer e mi sono imbacuccata nel mio piumino, ho ripensato ai versi di capo e Piramide di stamani e alla sciocca battutina del capo (battutine che ama fare in presenza di altre persone) e sorridendo fra me e me mi sono ripetuta un vecchio adagio latino: "cacatum non est pictum" e sono tornata a casa.
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