18 Marzo
2007
Che
settimana devastante! Giornate lavorative senza orari, clienti in ogni dove, come
un branco di lupi affamati che ulula nel bosco di notte. Ma sono persone o
alieni? Ma nella loro normale routine lavorativa si nutrono? Bevono come tutti
i peccatori di questo mondo? O si sottopongono a digiuni di purificazione
spirituale per poi avventarsi come arpie su qualunque alimento o bevanda gli
venga presentato davanti? Stare dall'altro lato della reception è spesso
una punizione per i peccati che forse abbiamo commesso in una vita precedente:
bisogna mettersi in testa che non si ha nessun tipo di bisogno fisiologico,
mentale o spirituale, si può essere chiamati a fare da idraulico, tecnico
televisivo, barman, amministrazione e contabilità senza soluzione di
continuità.
Quando va bene devi correre a comprare una catena per la motosega o andare al frantoio a caricare l'olio, mentre la tua mente va in pezzi pensando che devi ancora archiviare una marea di fatture passive, fare l'estratto dei pagamenti del mese e calcolare le ore dei dipendenti per le buste paga. Intanto, mentre stai sorpassando un camion sulla quattro corsie, il cellulare su cui hai il trasferimento di chiamata squilla, e ti accorgi che il booking è sul sedile posteriore della macchina, perchè accanto a te albergano cinque latte di acido muriatico.
Al tuo ritorno, diluvia, ma nella saletta riunioni, dove i famelici sono riuniti, è necessario portare le vettovaglie del coffee break e ce le porti sguisciando sull'erba bagnata, con in mano i vassoi e le brocche di succo di frutta.
Finalmente riesci a sederti in ufficio, ansante, fradicia, spettinata e qualcuno ti chiede se puoi etichettare il vino......allora i tuoi occhi si fanno di fuoco, li stringi fino a farli diventare fessure e con voce sibilante getti lingue di fuoco sui tuoi interlocutori.
E come se non bastasse, nel momento in cui ti accingi a fare il saldo del conto e a preparare la fattura al cliente che parte, ti senti dire che insomma, un po' di sconto potevi anche farlo almeno sulla fattura del ristorante. Con gentilezza spieghi che la gestione del ristorante non ha nulla a che vedere con quella dell'agriturismo e che quindi non puoi prendere alcun tipo di iniziativa, inoltre non sei stata tu a trattare con i clienti perciò, devi rispettare le coordinate date dalla collega, come del resto fa lei nei tuoi confronti. Vi aspettate che il cliente capisca la problematica? Sbagliato! Ti tira in faccia i soldi in contanti, non prende la fattura e se ne va sbattendo la porta sbofonchiando che ha altre cose a cui pensare.
E lo sapete per sopportare questo tipo di lavoro che cosa si richiede? La maturità classica, la laurea in Scienze Politiche e un bel Master in Gestione delle Risorse Umane, con il rimpianto struggente di non aver messo il sedere sul trattore appena terminata la scuola dell'obbligo.
Quando va bene devi correre a comprare una catena per la motosega o andare al frantoio a caricare l'olio, mentre la tua mente va in pezzi pensando che devi ancora archiviare una marea di fatture passive, fare l'estratto dei pagamenti del mese e calcolare le ore dei dipendenti per le buste paga. Intanto, mentre stai sorpassando un camion sulla quattro corsie, il cellulare su cui hai il trasferimento di chiamata squilla, e ti accorgi che il booking è sul sedile posteriore della macchina, perchè accanto a te albergano cinque latte di acido muriatico.
Al tuo ritorno, diluvia, ma nella saletta riunioni, dove i famelici sono riuniti, è necessario portare le vettovaglie del coffee break e ce le porti sguisciando sull'erba bagnata, con in mano i vassoi e le brocche di succo di frutta.
Finalmente riesci a sederti in ufficio, ansante, fradicia, spettinata e qualcuno ti chiede se puoi etichettare il vino......allora i tuoi occhi si fanno di fuoco, li stringi fino a farli diventare fessure e con voce sibilante getti lingue di fuoco sui tuoi interlocutori.
E come se non bastasse, nel momento in cui ti accingi a fare il saldo del conto e a preparare la fattura al cliente che parte, ti senti dire che insomma, un po' di sconto potevi anche farlo almeno sulla fattura del ristorante. Con gentilezza spieghi che la gestione del ristorante non ha nulla a che vedere con quella dell'agriturismo e che quindi non puoi prendere alcun tipo di iniziativa, inoltre non sei stata tu a trattare con i clienti perciò, devi rispettare le coordinate date dalla collega, come del resto fa lei nei tuoi confronti. Vi aspettate che il cliente capisca la problematica? Sbagliato! Ti tira in faccia i soldi in contanti, non prende la fattura e se ne va sbattendo la porta sbofonchiando che ha altre cose a cui pensare.
E lo sapete per sopportare questo tipo di lavoro che cosa si richiede? La maturità classica, la laurea in Scienze Politiche e un bel Master in Gestione delle Risorse Umane, con il rimpianto struggente di non aver messo il sedere sul trattore appena terminata la scuola dell'obbligo.
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Qualunque sia la modalità che vi ha portato su questa paginetta, vi invito a restare e a leggere i miei racconti e le mie poesie.
Cerco di comunicare tutta me stessa e spero che le mie emozioni arrivino anche a voi.
Lasciate traccia del vostro passaggio, un commento o anche solo una parola, sapere che anche una frase o un solo verso vi ha lasciato qualcosa significherà aver toccato le corde del vostro cuore.
Buona lettura,
Silvia