Maggio,
camminavo là,
terra fresca d'erba,
la rugiada notturna brillava,
e la Primavera leggiadra danzava.
In quel silenzio di fiori,
caddero stelle,
intorno a me brillavano,
intermittenti, piccole stelle,
lanterne di luce,
celesti fari della notte: lucciole.
bellaa..wow complimenti:)
RispondiEliminaGrazie Sarita per essere passata dal mio blog
EliminaChe poesia!
RispondiEliminaUn abbraccio
sinforosa
Grazie Siforosa, sempre gentile
Elimina...una piccola magia creata da lucciole intermittenti del tuo lirico pensiero...molto delicata, una abbraccio intermittente...
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