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lunedì 11 luglio 2016

Il fiore amato da Apollo: il Giacinto

Il fiore amato da Apollo: il Giacinto, un grappolo profumato dai colori diversi, che regala ai giardini, ai balconi e alle case un tocco di colore e di anticipi di bella stagione.

Il fiore amato da Apollo: il Giacinto

Il Giacinto ha un profumo che mi inebria, e la sua consistenza a grappolo, così carnosa, mi fa pensare ad un materasso di petali. Giacinto era un giovinetto amato da Apollo, ma un giorno, mentre insieme giocavano al lancio del disco, Giacinto fu accidentalmente colpito da quello lanciato dal dio e morì, dal suo sangue nacque questo splendido fiore.

Il Giacinto può essere piantato in giardino, sempre prima dell'arrivo delle gelate, ma si presta molto bene anche ad essere coltivato in casa. La sua particolarità è che può essere indotto a fiorire (“forzatura”), in casa durante l’inverno. E questa fioritura anticipata ci regala uno spicchio anticipato di primavera…

Fiorisce una volta all’anno ma pochi bulbi in fiore sono sufficienti a profumare un’intera stanza (se avete un olfatto sensibile, vi renderete conto che è anche alla base di molti profumi). I colori sono i più vari: blu, rosa, lavanda, violetto, fucsia, e persino giallo e arancio. Non solo.

Ultimamente è possibile trovare anche bulbi di giacinto “multiflora”, ovvero che producono da un unico bulbo due “fiori”: le infiorescenze sono un poco più piccole di quelle singole, ma ancora più decorative e “piene”. Al momento dell’acquisto, per sapere se avete trovato un giacinto multiflora, basta osservare attentamente sbirciando all’interno delle foglie. Se ci sono due steli invece di uno, avete fatto bingo.

In casa il giacinto si può coltivare anche in acqua (ovvero in “idroponica”): se comprate i bulbi in autunno, questo permette di assistere al miracolo della fioritura “in diretta” e ad ottenere una fioritura anticipata. Sia in vaso che in acqua (nel loro bravo vasettino dal collo stretto), scegliete quelli con la spiga floreale già ben in vista (quindi forzati): in pochi giorni si apriranno, donandovi l’annuncio della primavera decisamente anzitempo.


venerdì 10 giugno 2016

Petunia Circadia: cambia colore con la Birra

Petunia Circadia: cambia colore con la birra, già, proprio se annaffiata con la birra. Così oltre ad avere un fiore allegro e colorato, avrete anche l'opportunità di fargli cambiare colore.


Le petunie rallegrano balconi e giardini con i loro bei colori brillanti che vanno dal bianco al viola. C'è però chi è andato oltre, e lo ha fatto una start up americana, la Revolution Bioengineering (RevBio). 
Infatti grazie ad  un processo di ingegnerizzazione genetica è riuscita a creare una variante del fiore (ribattezzata Petunia Circadia) che può cambiare colore  in 24 ore. Come? Con un po' di alcol etilico, innaffiandola, ad esempio, con un goccio di birra.


In natura sono gli antociani a regolare la pigmentazione dei fiori, ma Keira Haven e Nikolai Braun,  biologi molecolari fondatori di RevBio, si sono impegnati nello studio di questa via metabolica per creare un organismo geneticamente modificato (OGM): cioè hanno modificato artificialmente il DNA della pianta (ricombinadolo con dei geni di lievito) per far sì che uno specifico enzima si attivi o disattivi a comando, come se fosse l'interruttore di una lampadina.

In particolare, l'enzima si attiva dopo che la petunia bianca ha assorbito una soluzione acquosa contenente etanolo: l'alcol (come ad esempio la birra) mette in moto il processo delle antocianine e nel giro di un giorno i fiori diventano, ad esempio, rossi. Il meccanismo, dicono gli scienziati, è reversibile: è sufficiente inumidire il terriccio con acqua liscia per tornare alle condizioni di partenza.

lunedì 2 maggio 2016

Il croco: simbolo di passione e amore

Il croco: simbolo di amore e passione sensuale è un fiore che ben si presta ad arricchire di colore le aiuole, i giardini e i balconi. Perciò se volete che la primavera sbocci in casa vostra dovrete procurarvi per tempo i bulbi di questi bei fiori.


Eccomi qua, vediamo se quest'anno riusciamo ad abbellire i nostri balconi o per i più fortunati, il giardino, anticipandoci piantando bulbi di fiori che coloreranno la nostra primavera. Fra questi il croco, bello, armonioso e delicato esso simboleggia la passione e l’amore sensuale, non è un caso quindi che appartenga a quelle specie in grado di prosperare nei giardini rocciosi.


Il croco è un fiore molto versatile e si presta molto bene ad essere coltivato tanto in aiuola quanto in vaso su balconi e terrazze cui non mancherà di dare un tocco di raffinatezza e di colore. E l’autunno è il periodo giusto per mettere a dimora i cormi (tipi di bulbo) da cui nascerà la pianta fiorita. Più precisamente, da Settembre fino a Novembre possono essere piantati i crochi a fioritura invernale-primaverile (crocus aurens, crocus bifloreus, crocus angustifolius) che sbocceranno già a fine febbraio, mentre per quelli a fioritura autunnale bisognerà aspettare il mese di Luglio.

I cormi andranno interrati a 5-7 cm di profondità e possono essere esposti sia in penombra che in pieno sole purchè il terreno sia ricco di materiale organico e venga mantenuto sempre umido. Le innaffiature dovranno essere costanti, ma moderate in modo da evitare ristagni idrici. Curiosità: dagli stimmi del crocus sativus si ricava lo zafferano, la preziosa spezia viene usata sin dall’antichità anche per tingere i tessuti del tipico colore giallo-arancio e che oggi è alla base di tante gustose ricette.


venerdì 29 aprile 2016

Vodka: usi alternativi

Se non siete bevitori incalliti, questo post sarà di sicuro illuminante. Oggi infatti parliamo degli usi alternativi della Vodka.

Sono molti gli amanti della vodka, superalcolico molto usato sia puro che aromatizzato per cocktails e anche in cucina. Ma la vodka si rivela utile anche per usi alternativi al di fuori di cucine e bar. Ovviamente per gli usi che andremo a descrivere  usate una vodka di bassa qualità, liscia naturalmente.


1) Forse non sapevate che la vodka va benissimo per lucidare le cromature, il vetro e la porcellana, basterà inumidire un panno con la vodka e passarlo sulle superfici di ceramica come quelle del vostro bagno oppure sulle cromature della vostra cucina: risulteranno luccicanti e pulite.

2) Qualche goccia  di vodka unita ad un cucchiano di zucchero può aiutare i fiori recisi in vaso a durare piu’ a lungo se disciolte nell’acquai. Ricordate che i due ingredienti andranno aggiunti ogni giorno.

3) La vodka funge da ottimo repellente contro gli insetti in sostituzione  di composti chimici pericolosi per la salute: diluire alcune gocce di vodka in acqua e mettetele in un flacone spray. Spruzzate sulla pelle il repellente cosi’ realizzato: non temete di odorare di superalcolico, la vodka pura e’ inodore ed incolore!

4) In caso di punture di medusa puo’ essere utilizzata come disinfettante e come rimedio di primo soccorso in assenza di amuchina o di prodotti appositi. Imbevete un fazzoletto di carta e lasciatela agire sulla puntura. Ovviamente è un rimedio d'urgenza, dopo è necessario utilizzare prodotti appositi a seconda della gravita’ della puntura.

5) Usata pura e’ anche un ottimo antimuffa. Mettete la vodka in un vecchio spruzzino e spruzzatela sulla parte della parete ricoperta da muffa. Lasciate agire per quindici minuti ed in seguito raschiate la muffa usando uno spazzolino oppure una spazzola a setole dure.

martedì 8 marzo 2016

Centrotavola per la Festa della Donna

Di solito per la Festa della Donna le amiche decidono di andare fuori a festeggiare in vari modi, c'è chi decide anche di fare un weekend fuori porta con le amiche. Ma se come spero, siete attente al portafoglio e non volete buttarvi in serate dove la fa da padrona la confusione, potete sempre optare per una serata felicemente casalinga con le amiche. Così, per creare un po' d'atmosfera potete intanto iniziare a preparare un centrotavola a tema, prima dell'aperitvo e della cena. Ecco alcune idee che possono ispirarvi.

Vaso di fiori con fettine di limone: potete usare in primis anche un grande barattolo di vetro trasparente da riciclare o un vaso da fiori vero e proprio che avete in casa. Lo riempirete per metà di acqua e vi porrete delle fettine sottili di limone.  A questo punto con cura ponetevi i fiori, potrebbe essere la mimosa, facendo attenzione che i gambi dei fiori non si mettano tra le fettine di limone e il vaso di vetro. Per dare al centrotavola più sfumature, alle fettine di limone aggiungete qualche fettina di lime bello verde o delle fettine di arancio. Se volete potete anche fare a meno dei fiori.


Barattoli di limoni:  se in casa avete dei grossi barattoli che non usate più potete riempirli con limoni, chiuderli con il loro tappo e capovolgerli su un piattino da frutta, per coprire il tappo mettete intorno dei fiori, o rami di rosmarino o foglie di alloro. Oltre ai limoni potete usare anche i lime, sempre con la stessa procedura, avrete così una tavola gialla e verde originale e profumata.

Ghirlanda: procuratevi una corona tonda fatta di rametti di legno, e con il fil di ferro fiassate alla corona dei rametti verdi: estivi e freschi i rami di rosmarino e durano sopratutto per molto tempo, aggiungete qualche fiore di lavanda per dare un tocco di colore in più.


Limoni con fiori incorporati: togliere  le due estremità del limone e appoggiare quindi il limone su una delle due basi: fate quindi un buco molto sottile con il fil di ferro e inserite nel limone un paio di fiori. Mettete un un vassoio più limoni con incorporati i fiori e mettete al centro della tavola.





martedì 19 gennaio 2016

Riciclo creativo per decorare le unghie

Il riciclo creativo può essere applicato anche alle unghie, e se vi piace cambiare il look delle unghie ma il vostro portafoglio piange e non potete permettervi di pagare la manicure potete farlo voi stesse con materialidi riciclo.

Il french: per french si intende quella parte dell’unghia che di solito viene colorata di bianco per dar l’impressione che l’unghia sia più lunga e pulita e per realizzarlo in casa si può usare lo scotch. Sgrassate le unghie con cotone e solvente non aggressivo, limatele per dare la forma desiderata e passate una base di smalto di colore rosa. Lasciate che lo smalto si asciughi, quindi ritagliate dei rettangoli di scotch e applicateli sull’unghia lasciando vuota la parte che viene fuori dai polpastrelli, decidendo voi l’altezza, quindi passate lo smalto sbianco. Attendete che asciughi perfettamente, eliminate lo scotch e passate un top coat lucido.


Con carta stagnola: tagliate un quadrato di stagnola 10x10, quindi scegliete uno smalto chiaro come ad esempio il rosa e uno più scuro di tonalità simile, come il rosso. Stendete una base trasparente rinforzante su tutte le unghie, quindi passate lo smalto del colore più chiaro e, una volta asciutto, versate un po’ di colore scuro su un foglio di plastica. Appallottolate bene la carta stagnola e imbevetela di colore, quindi andate a tamponare le vostre unghie. Verrà fuori un effetto “inchiostro”. Se sporcate anche la pelle, rimuovete lo smalto con cotton fioc e solvente non aggressivo.

Effetto specchio: per creare un effetto specchio, ritagliate dei piccoli triangolini di carta stagnola, in modo da creare il french, quindi passate la base trasparente su un unghia e, prima che si asciughi, “incollate” sopra il pezzettino ritagliato. Andate avanti così fino a terminarle tutte e dieci, dopodiché stendete sopra il top coat in modo abbondante.

Creare fiori con gli stuzzicadenti:  prendete uno stuzzicadenti, uno smalto trasparente, uno di colore chiaro come il bianco e uno di colore scuro come il nero. Una volta passata la base, stendete anche lo smalto bianco. Lasciate che il colore si asciughi, quindi sporcate la punta dello stuzzicadenti con lo smalto nero e cominciate a creare il vostro fiore sull’angolo di ogni unghia.

mercoledì 6 gennaio 2016

Il tulipano, il fiore del sultano


Durante la mia felicissima infanzia, periodo d'oro durante il quale mi è stato concesso di sognare a mio piacimento ad occhi aperti, passavo una parte delle mie vacanze estive a casa dei nonni, in un piccolo e ridente paesino in collina.
I vantaggi della mia permanenza dai nonni erano plurimi: niente sussidiari scolastici al seguito, libertà assoluta di stare fuori a giocare senza tema di pericolo, dormire in un lettone matrimoniale grande, soffice e morbido, sul quale mi accomodavo in centro con un "guancialone" a destra e un altro a sinistra, e un piccolo guancialino di piume adatto alle mie misure di bambina e in mezzo ai quali il mio sonno era serenissimo, colazione fatta con le brioscine Londi (a cui sono ancora legata e che continuo a consumare a chili), passeggiate nel bosco insieme a nonno alla ricerca della Nepitella accompagnata dalla mia canina Lilli.

Attiguo alla casa dei nonni c'era un piccolo orto, dove lussureggiavano le verdure di stagione, un pesco nato da un nocciolo che per caso era caduto lì, un rospetto che albergava nel pozzo, e le galline dalle uova d'oro. Intorno all'orto i fiori. Ogni anno ne trovavo di nuovi: le calle raffinate, le dalie pompose, le violette odorose, qualche curiosa pansè, le margherite impertinenti, le aggressive rose. Ma una volta, alla mia prima visitina all'orto, fui letteralmente colpita da un fiore che i miei sette anni non avevano ancora visto: IL TULIPANO.

Lo guardai e riguardai, la sua semplicità era magnetica: una tazzettina dai petali carnosi e lisci che si poggiava leggera su uno stelo liscio alla base del quale si aprivano le verdi braccia delle sue foglie e che colori! Rossi, gialli, arancio.....e il misterioso tulipano nero, i cui petali erano seta al tatto delle mie piccole e curiose dita.
Fu amore (e ancora lo è), e di lui volli sapere la storia, una storia che mi portò per la prima volta in Oriente.

Il tulipano proviene dalla Persia, dove i suoi bulbi nascono spontanei. Narra una leggenda
che un giorno il giovane Shirin si allontanò dal suo paese dove viveva una bellissima fanciulla di nome Ferhad che era pazzamente innamorata di lui. Ferhad aspettò per molto tempo, poi presa da disperazione, decise di andare a cercare Shirin avventurandosi nel deserto. Ma non riuscì a resistere a lungo alla fatica e al dolore: cadde a terra, e pietre aguzze le ferirono le membra facendo sgorgare gocce di sangue che, fondendosi con le lacrime si tramutarono in rossi tulipani. Ad ogni primavera infatti i tulipani tornano a sbocciare in ricordo di quell'infelice passione.

Nel linguaggio dei fiori il tulipano non è un simbolo univoco: può alludere all'Amore perfetto, ma anche all'Incostanza in amore, all'Onestà e alla Magnificenza.
Se invece il tulipano è selvatico simboleggia il Primo Amore.

Dalla storia del tulipano nacque anche il mio amore per l'Oriente, per le Mille e una Notte e per la letteratura e la poesia orientale, soprattutto quella araba. Ogni anno sono tre i tulipani e che pianto: MUSTAFA' il tulipano della Voluttà,  SOLIMANO il fiore del Sultano e EL RAIZULI, il magnifico dai petali scuri.

domenica 13 dicembre 2015

Il Silenzio della Neve

Sono uscita dal mio sonno aprendo gli occhi in un irreale silenzio, e dagli scuri una luce fra il grigio e l'indaco danzava sul piumone. Nessun tipo di suono, nemmeno il canto degli uccellini sui rami ancora spogli del pruno rosso, che, eleganti e sottili, quasi toccano il davanzale della finestra. 

Dalla porta accostata si affaccia il musetto curioso della bambina pelosa che salta sul letto e mi tocca delicatamente con la zampa. Ci coccoliamo un po', un paio di grattini e decido di trascinarmi fuori dal letto cercando di trovare il modo di srotolarmi dal piumone in cui mi sonno avvolta come un salame. Uff, che fatica! Apro gli scuri, richiamata dal suono del silenzio e, a falde larghe come margherite, cade lenta la neve. Il giardino è bianco,  i rami del melo si son vestiti a  festa,  e continuano ad adornarsi di cristalli di ghiaccio, algoritmi in perfetto accordo con il silenzio e il leggero gelido vento che li fa ballare sospesi fra terra e cielo.

Brividini mi attraversano la schiena, al pensiero di mettere il naso fuori, ma non posso resistere e dopo una corroborante colazione, mi trasformo in una sorta di omino Michelin: scarponcini da montagna, scaldamuscoli, giaccone imbottito, cappello e cappuccio. Ora posso andare a sondare l'esterno. 

La neve continua a cadere e il mio impatto con l'aria fa diventare la punta  del mio naso rossa e fredda. Sarà meglio camminare ed esplorare i dintorni, nulla è come sembra quando la neve ricopre tutto, nemmeno San Filippo. Nessun segno di vita, nessun rumore. I frutteti e le vigne dormono in un letargo antico e i miei passi sul manto bianco producono un buffo cigolìo, mentre alle mie spalle lascio una lunga scia di orme tutte uguali, la strada da seguire per il ritorno. 

Ai bordi della via, qualche verde foglia ancora fa capolino, resa traslucida dal ghiaccio che l'ha avvolta e ha scattato un'istantanea ai fiori di campo chiusi nella rigida trasparenza del gelo, che come l'ambra, ne ha immortalato un particolare istante. Sento solo il mio respiro e sono l'unico essere colorato nei dintorni, colorato ancora per poco, perchè i fiocchi ballerini si stanno accumulando sul giaccone uniformandomi all'irreale paesaggio, e con ragione, perchè in effetti in tutta quella candida purezza ci stono solo io.


mercoledì 2 dicembre 2015

Addobbare l'albero di Natale

Siamo in zona Cesarini, dalle mie parti è tradizione addobbare l'albero di Natale il giorno dell'Immacolata Concezione, cioè l'8 Dicembre. Ognuno di noi lo addobba secondo la propria fantasia o secondo la tradizione familiare. Ci sono naturalmente gli addobbi classici, fatti di palline e fili luccicanti, e fantastiche lucine intermittenti, ma perchè non dare sfogo alla vostra creatività?

Considerando che in tantissime case ci si prepara a decorare l'albero di Natale, perché non scovare in giro, magari proprio con l'aiuto dei vostri cari, qualche idea innovativa, originale e un po' stravagante per abbellire il nostro albero? Una cosa è certa: le proposte sono davvero tantissime, spesso molto economiche e anche particolarmente divertenti da realizzare, magari anche con la collaborazione dei bambini.

Potreste creare un albero di Natale decorandolo con degli origami, con le fotografie,  con dei pupazzetti di stoffa, con dei fiori colorati, con dei biscotti, con addobbi di perline, con nastri annodati come fiocchi, con gomitolini di lana colorata, con dei cucchiaini d'argento, con le arance, con frutta secca, con cioccolatini o caramelle. Se siete amanti degli oggetti che luccicano potreste  anche usare della bigiotteria vintage, oppure degli oggettini in legno, le coccardine che si di solito di mettono sui pacchi regalo, o se volete creare un'atmosfera romantica con delle candeline rosse, oro e argento. 

Sarà splendido cercare in vecchie scatole, in casa vostra oggetti che, sono stati messi da parte e che potrete riutilizzare secondo il vostro gusto e ispirazione, oppure trovare ciò che fa per voi nei negozi di brico.



martedì 10 novembre 2015

Bicchieri di plastica: come riciclarli e far divertire i bambini

Oggi non è facile far divertire i bambini considerando che la tecnologia li assorbe molto. Per invogliarli in attività creative e contemporaneamente educarli al riciclo e al rispetto dell'ambiente, possiamo coinvolgerli in giochi riciclosi. Un modo divertente è quello di impegnarli nel riciclo dei bicchieri di plastica colorati. Vediamo come.


Fiori colorati:  conservate bicchieri di plastica colorati e poi ritagliate la superficie in modo verticale fino ad arrivare poco prima della base. Quindi, piegate verso l’esterno le strisce realizzate e decorate con glitter o vecchi bottoni.

Telefono con i bicchieri:  vi occorrono due bicchieri di plastica che forerete alla base e collegherete con uno spago piuttosto lungo. Parlate poi all'interno dei bicchieri insieme ai bimbi, sarà divertente.

Porta dessert: incollate un bicchiere di plastica colorato sotto un piatto di plastica e avrete un piedistallo fai da te ecologico e low cost.


venerdì 6 novembre 2015

Fiore di loto bianco, un fiore bellissimo dalle straordinarie qualità

Il bellissimo fiore di loto oltre ad essere una splendida pianta ornamentale che schiude i suoi petali in estate, ha una storia ricca di simbolismo poichè è associato alla purezza e alla vitalità. Oltre a ciò ha delle particolari proprietà terapeutiche conosciute soprattutto in oriente e in particolare dai cinesi che si occupano da oltre 2000 annni della sua coltivazione. Del loto si utilizza tutto, dai semi alle foglie.
Ha proprietà febbrifughe, cardiotoniche e  migliora la circolazione, soprattutto quando fa caldo. Ogni componente del fiore, però, ha una sua funzione specifica che si abbina sempre a una efficace azione antiossidante, in particolare sul collagene.

Prova della sua vitalità è il fatto che negli anni Novanta venne scoperto un seme di fiore di loto che era riuscito a germinare dopo essere stato dormiente per 1200 anni e questo grazie alla presenza di un particolare enzima che impedisce il deterioramento delle proteine. L’enzima contenuto nel seme di loto blocca l’effetto dell’ossidazione sulle proteine, che aumenta per effetto dell’età, dello stress o anche della stanchezza; in questo modo si evita che il processo di invecchiamento subisca un’accelerazione.


Del loto si utilizzano anche i petali, da cui si ricava anche un olio fortemente lenitivo. Una volta essiccati, i fiori sono indicati per le loro proprietà sedative e calmanti. È ormai confermato il collegamento tra stress e invecchiamento precoce e il loto ci offre un rimedio sano e innocuo per allontanare velocemente le tensioni che accelerano anche il decadimento cellulare.

Se si vuole ottenere il massimo beneficio si può consumare una tazza di preparato con 125 ml di acqua, calda ma non bollente, a cui va aggiunto un cucchiaino di petali essiccati di fiore di loto (in erboristeria, dove esiste anche l’infuso di loto già pronto). Bevetene 2 tazze al dì.

Si possono inoltre sfruttare le proprietà sedative dell’olio essenziale del fiore di loto: procuratevi 50 ml di olio di camelia, ricco di flavonoidi e catechine antirughe, a cui aggiungerete 5 gocce di olio essenziale di fiore di loto e 5 gocce di neroli. Versate l’emulsione nella vasca da bagno, e immergetevi nell’acqua calda.

Le foglie di loto sono inoltre un rimedio ideale in caso di ristagni. Di solito si trovano le foglie essiccate nei negozi di prodotti orientali e la dose consigliata è di 10 g da mettere in infusione in acqua calda e bere come tè. Il tè di loto asciuga gli eccessi di ritenzione idrica dell’organismo e abbassa il livello di lipidi nel sangue. Bevuto 2 volte al giorno per almeno 2 settimane garantisce un miglioramento della circolazione a livello periferico. Un ottimo rimedio, quindi, per chi soffre di rigonfiamento degli arti dovuto al caldo.

Non dimetichiamo le radici. Le macchie solari sono il prodotto di un ristagno della circolazione sanguigna: per ripulire il sangue potete consumare un pezzettino di radice di loto cotta al vapore, aggiungendola di tanto in tanto a sughi, contorni e insalate.

Per le macchie dell'età dovute alla costante esposizione al sole potete utilizzare questo rimedio: mescolate un cucchiaio di farina di riso, un cucchiaio di semi di loto pestati (senza pelle), un pezzettino di radice di loto grattugiata, un cucchiaino di miele e latte di mandorle fino a ottenere una crema. Stendete la maschera sul viso la mattina prima di esporvi al sole, tienete in posa 10 minuti, sciacquate e applicate la crema solare.

martedì 15 settembre 2015

Oleolito di calendula, ottimo antirughe

Questo oleolito potete farlo a casa, in tutta tranquillità, con due soli ingredienti e poca spesa. Otterrete un prodotto genuino, tutto naturale e di grande efficacia.  

Oleolito di calendula: Si tratta di un rimedio naturale che potrete utilizzare come un olio antirughe, massaggiandolo sulla pelle del viso. L'oleolito di calendula ha inoltre proprietà cicatrizzanti, lenitive, antisettiche e antinfiammatorie. Per prepararlo vi serviranno soltanto fiori di calendula e olio extravergine.  

 Una volta raccolti i fiori di calendula (potete trovarli anche in erboristeria), li ho lasciati seccare completamente per diversi giorni in un luogo fresco e asciutto, in modo che liberassero tutta l'acqua che contengono (e che farebbe andare a male l'oleolito). Mettere i fiori secchi in un vasetto di vetro, che  poi riempirete con olio extravergine di oliva. La proporzione tra fiori e olio dovrebbe essere di circa 1:10. 

 Il vasetto va poi esposto al sole per almeno 3 settimane  e, una volta terminata la fase di macerazione, si filtrano i fiori con una garza o un ritaglio di tessuto sottile (tipo un vecchio lenzuolo) e si travasa l'oleolito così ottenuto in una bottiglietta di vetro scura (io ho usato una boccetta di propoli con il contagocce), dove si può conservare anche per qualche anno. L'oleolito di calendula ha proprietà cicatrizzanti, lenitive, antisettiche e antinfiammatorie. E' quindi utile, ad esempio, come rimedio dopo le punture di insetto, contro i geloni o per piccole ferite e scottature.  E voi, l'avete mai provato?

martedì 4 agosto 2015

Tisana, infuso e decotto, ma la differenza?

Tutti ne parlano, ma chi veramente, se interrogato sa spiegare quale differenza sussiste tra tisana, infuso e decotto? A volte persino in qualche erboristeria serpeggia l'ignoranza. La principale differenza fra i tre sta nella scelta degli elementi naturali: radici, fiori, frutti e foglie. Non solo il quid sta naturalmente, nella preparazione.

Per la tisana si utilizzano indistintamente sia le parti tenere sia quelle legnose delle piante, che poi vengono gettate in acqua già bollente, con un tempo di riposo massimo di 5 minuti.

Per peparare un infuso si utilizzano invece le sole parti tenere delle piante, come fiori e foglie, sulle quali viene versata dell'acqua bollente filtrando poi il liquido dopo 5-10 minuti.

Per il decotto si scelgono invece le parti più resistenti e dure, come radici e cortecce, che si mettono in acqua fredda e si lasciano bollire per 5-10 minuti. Dopo il tempo di bollitura si lascia riposare il tutto per altri 10 minuti e infine vengono filtrate le parti naturali con il loro liquido.

venerdì 29 maggio 2015

La natura essenziale degli oli, un condensato di luce e calore

Il termine "essenziale" deriva dalla teoria di Paracelso, straordinaria figura di terapeuta rinascimentale, che faceva riferiemento alla concezione ermetica secondo cui l'uomo (il microcosmo) è specchio e immagine fedele dell'universo (il macrocosmo). 

Paracelso prevedeva la possibilità di estrarre dalla pianta soltanto ciò che costituiva la parte attiva, detta appunto quintessenza, la parte spirituale della pianta per capirsi. Così gli oli essenziali rappresentano la parte più sottile e purificata della pianta. La produzione di essenze da parte delle piante è direttamente proporzionale alla lunghezza e all'intensità della fotoesposizione: la loro formazione avviene grazie ai processi di calore e luce legati al sole; l'olio essenziale è imparentato con al realtà della luce  e del calore, con la realtà del fuoco (sono sostanze facilmente infiammabili). Sotto l'azione intensa del sole queste sostanze aromatiche si distribuiscono non solo nei fiori, ma anche nei semi, nelle foglie e nelle parti legnose.

Dal punto di vista botanico questo rapporto con la luce è confermato dal fatto che tali sostanze si formano a partire da una molecola semplice di base, il cosiddetto "emiterpene", intorno a cui si condensano le singole componenti delle essenze. Però, perchè possano innescarsi le altre reazioni, questa molecola ha bisogno di legarsi ad un reagente, e questo reagente è l'acido pirofosforico, il cui nome deriva da pir (fuoco) e phoshor (luce): cioè la formazione delle essenze avviene per intervento del "focoso portatore di luce".



giovedì 28 maggio 2015

Gli Oli essenziali, introduzione


Sempre più oggi ci si rivolge al naturale, sia per la cosmesi che per curare il propri organismo. Come ho sempre sostenuto, la natura ci offre tutto ciò che ci serve per mantenerci sani, in buona salutee forti. Perciò avrete sicuramente sentito parlare degli Oli essenziali,  prodotti dal metabolismo delle piante, che si manifestano tramite il profumo.


 Essi sono l'anima del mondo vegetale e possiamo definirli eterei in quanto evaporano a contatto con l'aria. Il loro profumo protegge la pianta dall'azione distruttiva di agenti esterni. Gli oli essenziali naturali sono contenuti in varie parti delle piante quali fiori, foglie, frutti, semi, radici, resine, legno, cortecce... Ogni olio è composto da un diversi tipi di sostanze. Ognuna di queste componenti, ha particolari proprietà e questo spiega la molteplicità dei loro possibili utilizzi. Non tutte queste sostanze sono innocue per l'uomo: è importante conoscere bene le loro proprietà ed i loro effetti. 


Tutti gli elementi viventi, quindi anche gli oli essenziali, possiedono una carica elettrica che si può misurare, una energia vitale che si trasmette a chi viene in contatto con essi. L'energia vitale, chiamata in oriente Prana, Chi o Ki fornisce al nostro organismo salute e forza. Attraverso misurazioni scientifiche si è dimostrato che anche solo annusando un olio essenziale l'energia dell'organismo si modifica, portando cambiamenti a livello emozionale. Questa energia vitale caratterizza tutti gli oli essenziali naturali e puri. Per questo infatti, gli oli essenziali interagiscono con l'organismo umano a livello fisico, psico-emozionale e spirituale. La loro azione viene espletata attraverso l'utilizzo sulla pelle e tramite l'olfatto. La somministrazione per via orale, altrettanto efficace, è consigliata solo sotto controllo medico poiché l'errato utilizzo può provocare danni alla salute.


lunedì 27 gennaio 2014

Oggi nella mia rubrica: un giardino sul tetto, tradizione norvegese


Ho sempre sognato di vivere in campagna, essere circondata dal verde e dagli amici alberi,  assaporare l'aria pura e l'odore del verde, ma ahimè vivo in un condominio, e sono circondata da svariate attività commerciali. Ma non ho perso le speranze di coronare questo sogno, poichè posso prendere spunto dalla tradizione norvegese dei tetti verdi, magari me lo potrò gustare durante una breve vacanza. Una tradizione che rischiò di perdersi e che all'inizio del secolo scorso, il governo norvegese fece di tutto per salvare.

I tetti verdi in Norvegia sono molto antichi. Da centinaia di anni, le case vengono costruite con queste splendide coperture ricche di manto erboso, arbusti e piante di ogni genere. In Scandinavia, i tetti erano probabilmente ricoperti di corteccia di betulla e zolle di terra fin dalla preistoria. Durante la dominazione vichinga e nel Medioevo la maggior parte delle case aveva i tetti a zolle. Nelle zone rurali, si trovavano ovunque fino agli inizi del 18° secolo.  Allora, all'indomani della rivoluzione industriale apparvero i primi tetti di tegole prima nelle città e poi sulle case rurali. 

In seguito, il ferro e altri materiali industriali stavano prendendo campo, minacciando le antiche tradizioni dei tetti verdi. Tuttavia, poco prima della loro estinzione, vennero salvati, proclamando un vero e proprio revival delle tradizioni vernacolari. Oggi è ancora boom. È stato incentivato un nuovo mercato dai rifugi e dalle case vacanza. Allo stesso tempo, i musei a cielo aperto e i movimenti di tutela hanno posto delle restrizioni per salvaguardare le antiche tradizioni costruttive. Ecco perché i tradizionali tetti verdi sono riusciti a riapparire ponendosi come alternativa ai materiali moderni. Ce n'è per tutti i gusti. Alcune ospitano un semplice tappeto d'erba, altre frumento o avena, piccoli alberi e fiori.

sabato 25 gennaio 2014

Oggi nella mia rubrica: erbe in tintura, infuso, oli essenziali, Trifoglio rosso

Il Trifoglio rosso delizia i nostri occhi con fiori dal vermiglio colore, come pannocchie che dondolano il  loro capo al vento gentile.
TRIFOGLIO ROSSO
Se ne usano le parti aeree. Gli isoflavoni del trifoglio, a differenza degli estrogeni di sintesi, presentano nella loro componente aglicolica un affetto agonista/antagonista sui recettori per gli estrogeni e consentono un intervento senza rischi di effetti collaterali per i disturbi della menopausa, ma anche per la prevenzione di certe forme tumorali. Assumere 40-60 mg di estratto una volta al giorno per 12 settimane.

lunedì 20 maggio 2013

LUCCIOLE











Maggio,
camminavo là,
terra  fresca d'erba,
la rugiada notturna brillava,
e la Primavera leggiadra danzava.
In quel silenzio di fiori,
caddero stelle,
intorno a me brillavano,
intermittenti, piccole stelle,
lanterne di luce,
celesti fari della notte: lucciole.
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