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mercoledì 18 febbraio 2015

La Cataria o Erba Gatta

E' più facile che la conosciate come erba gatta, menta dei gatti, ma il suo nome è cataria, anzi Nepeta cataria impiegata sotto forma di "tè" per abbassare la febbre, combattere l'influenza o il raffreddore. Ha proprietà antidolorifiche e svolge un'azione sedativa.


Uso interno: favorisce la sudorazione, stimola la digestione e l'espulsione dei gas intestinali. Previene aborti spontanei, nascite premature e nausee mattutine. Decontratturante, sedativa, antispasmodica. Analgesico lievemente narcotico. Funzione antinfettiva verso alcuni batteri. Antiossidante.

Uso esterno: reumatismi, artriti.


La cataria è un buon rimedio per la cura di raffreddori, influenze, stati febbrili nel bambino (in associazione con il sambuco). Favorendo la sudorazione, agisce su tutti i tipi di febbre e, in particolare, sulla bronchite acuta. Viene utilizzata per il trattamento di indigestioni, coliche, emicranie di origine digestiva, flatulenze e diarrea. Ottima come preventivo delle nausee mattutine nelle donne gravide. Efficace contro le vampate di calore dovute alla menopausa. In applicazioni locali, può alleviare i sintomi dei reumatismi e dell'artrite. Grazie alle sue proprietà miorilassanti, sedative e antispasmodiche, è impiegata per combattere l'insonnia, lo stress e i crampi intestinali.

L'olio estratto dalla cataria grazie al nepetalattone, è particolarmente efficace contro le zanzare,  ma è anche un ottimo repellente contro termiti e blatte. Sotto forma di cataplasmi, consente di alleviare i gonfiori dolorosi. Il Medioevo le vedeva impiegata nella cura del nervosismo, del raffreddore, della febbre . Era anche prescritta per favorire la digestione o per il trattamento di coliche nei neonati. La si utilizzava anche come stimolante uterino per facilitare il parto o per dare inizio al ciclo mestruale.
In fitoterapia, si utilizzano le parti aeree raccolte al momento della massima fioritura. Principi attivi sono costituiti da nepetalattone, tannini, flavonoidi, acidi fenolici.

Dosaggio

- Come infuso caldo:  raffreddori, stati influenzali e febbre, ma anche per facilitare la digestione, combattere flatulenze, diarree e coliche. Sempre come infuso, la cataria svolge l'azione di decontratturante, sedativo e antispasmodico per combattere l'insonnia, lo stress e i crampi. Si consiglia di versare due cucchiaini da caffè di fiori secchi o due cucchiai della parte fresca di cataria in due decilitri di acqua bollente. Dopo aver lasciato in infusione da cinque a dieci minuti, togliere le piante e bere da una a quattro tazze al giorno, preferibilmente tra i pasti. L'infuso può essere consumato anche dai bambini.

- Come tintura: da 10 a 15 gocce di tintura in un bicchiere d'acqua o in un succo di frutta, da una a quattro volte al giorno. La tintura può essere consumata dai bambini, in dosaggi di una goccia per anno di età.

- Olio essenziale: da una a due gocce mescolate con miele fino a tre volte al giorno. L'olio essenziale è riservato al consumo delle sole persone adulte.

- In applicazioni locali: per combattere i dolori causati da reumatismi e artrite.

ATTENZIONE: benchè non presenti rischi mai assumerne in dosi eccessive, e, dato che  in passato la cataria era impiegata come stimolante uterino, è sconsigliato assumerne durante la gravidanza. Il consumo di cataria è anche sconsigliato in caso di mestruazioni abbondanti. Analogamente, le donne soggette a malattia infiammatoria pelvica non devono assumere la cataria per via orale.

Se assunta in quantità eccessive, la cataria può causare vomito, diarrea o emicrania. In ogni caso, evitare un utilizzo prolungato. Può avere effetti più rilevanti se associata ad altre piante o a integratori anch'essi con azione sedativa o ansiolitica.  Per combattere gli stati febbrili o il raffreddore, si raccomanda l'associazione in parti uguali di "tè" di cataria e zafferano. Può anche essere combinata con la canapa acquatica, il sambuco, l'achillea o il pepe di Cayenna per combattere gli stessi disturbi.




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