Questo adagio lo dedico a tutti coloro che scrivono per passione, come me. Già ai tempi dei nostri antenati latini, chi scriveva sapeva che il successo o meno di un "libro" dipendeva da come il pubblico lo avrebbe accolto. Tutto il mondo è paese praticamente. E il passato è fatto di corsi e ricorsi storici.
Habent sua fata libelli: i libri hanno una loro sorte predestinata. Terenziano Mauro, De litteris, syllabis et metris. Attribuito impropiramente a Orazio. La frase comincia con le parole De (o Pro) captu lectoris e significa tutta insieme: "I libri (letteralmnte libretti) hanno la loro fortuna a seconda di come li accoglie (li recepisce) il lettore", e possono avere fortuna o sfortuna per ragioni a volte misteriose, oppure intendendo che destino dei libri è prima o poi di essere dimenticati (e noi speriamo proprio di no).
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Qualunque sia la modalità che vi ha portato su questa paginetta, vi invito a restare e a leggere i miei racconti e le mie poesie.
Cerco di comunicare tutta me stessa e spero che le mie emozioni arrivino anche a voi.
Lasciate traccia del vostro passaggio, un commento o anche solo una parola, sapere che anche una frase o un solo verso vi ha lasciato qualcosa significherà aver toccato le corde del vostro cuore.
Buona lettura,
Silvia