Queste specie sono ampiamente utilizzate in Brasile nella composizione di medicine a base di erbe, per il loro potere afrodisiaco e tonico per l'impotenza maschile e come fortificatrici del sistema nervoso. A scoprirne le qualità furono gli indiani Tupi, che ne decantarono molto le qualità e famoso è rimasto il detto: «Se diventi papà entro i 60 anni, il figlio è tuo, dopo i 60 il figlio è di catuaba».
I principi attivi sono contenuti nella corteccia e nella radice. Il decotto della corteccia è utile per l'impotenza sessuale, agitazione, ansia, nervosismo, fragilità di nervi, problemi di memoria e stimolante in genere del sistema nervoso centrale. Ha effetti benefici sia negli uomini che nelle donne come afrodisiaco ma è nell'area dell'impotenza maschile che si sono avuti i risultati migliori e non sono stati evidenziati effetti secondari nemmeno a lungo termine.
Attenzione però perchè in commercio vengono usati incorrettamente: Juniperus brasiliensis (che si suppone sia il corrispondente di piccolo Catuaba), Anemopaegma mirandum (è un enorme albero della famiglia della bignonia, che cresce fino a 40 m d'altezza e viene chiamato in Brasile catuaba verdadeira) e l' Eriotheca candolleana che sono specie totalmente differenti. Sono raccolte e vendute da raccoglitori inesperti o immorali (sono presenti nella composizione di prodotti erboristici venduti in America) che li classificano solo come catuaba.
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