“C’era una volta una
sirenetta che viveva in un meraviglioso mondo
sottomarino. Un giorno, desiderosa di incontrare le persone della terra
ferma, si avventurò sulla superficie…”. Questo è l’incipit del famoso racconto
per bambini di Hans Christian Andersen, da cui la Disney ha tratto il famoso cartone animato “La
Sirenetta”.
E' una
storia universalmente conosciuta, la storia
di una creatura leggendaria presente nelle mitologie di quasi
ogni cultura umana. La gente di tutti i continenti racconta di aver
avuto contatti con questi esseri metà uomo e metà pesce, descrivendo
tutti lo stesso animale mitico.
La
teoria della “
scimmia acquatica”, sostenuta da alcuni scienziati, sostiene che gli esseri
umani abbiano attraversato una
fase anfibia nel loro percorso evolutivo.
Poi, grandi inondazioni costiere di milioni di anni fa
costrinsero un gruppo dei nostri progenitori a spingersi verso
l’interno, adattandosi definitivamente alla terra ferma dando vita alla
specie dei primati arboricoli, mentre un altro gruppo, forse spinto
dalla necessità di trovare cibo, iniziò a spingersi sempre più in
profondità nel mare, adattandosi alla vita acquatica.
Dopo questo
adattamento, un gruppo di primati sarebbe ritornato sulla
terra ferma conservando alcune delle caratteristiche sviluppate
nell’ambiente marino, mentre un altro gruppo si sarebbe adattato
definitivamente all’ambiente terrestre.
Quindi, mentre noi ci siamo evoluti in esseri umani terrestri, i nostri
parenti acquatici si sarebbero evoluti in esseri umani anfibi,
stranamente simili alla leggendaria sirena. Alcuni autori sostengono la
versione contraria della teoria e cioè che il progenitore in comune
fosse completamente acquatico e che alcuni gruppi, spinti dalla
necessità di trovare cibo, si spinsero sulla terra ferma fino ad
adattarsi completamente a respirare ossigeno allo stato gassoso. In ogni
caso, la sostanza non cambia.
Come prova a sostegno della teoria, gli autori del
documentario “
Sirene, il corpo trovato“ (emittente Animal Planet), con il sottotitolo “
un
nocciolo di verità che vive sotto la leggenda delle mitiche sirene”, sottolineano le notevoli
differenze riscontrabili tra l’uomo e gli altri
primati. Anzi, alcune
caratteristiche lo rendono molto più simile ai
mammiferi marini che non ai primati terrestri. Questi i segni distintivi
fondamentali:
la
perdita del pelo cutaneo (i peli creano resistenza in acqua);
la
capacità istintiva a nuotare (i bambini appena nati già sono in
grado di nuotare);
il
grasso sottocutaneo (per l’isolamento dall’acqua fredda);
il
controllo del respiro (alcuni umani sono in grado di trattenere
il respiro fino a 20 minuti, più ogni altro animale terrestre);
un
cervello molto sviluppato, grazie ad una dieta ricca di frutti di
mare.