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sabato 5 dicembre 2015

Dieci detti popolari sulla gravidanza | Abracadra

Dedico questi detti popolari sulla gravidanza a tutte le splendide donne che stanno aspttando un bambino, che hanno intenzione di averlo o che sono ancora incerte. Sono modi di dire della cultura popolare, quelli di una saggezza antica, al fondo della quale, c'è sempre una verità. Perciò voglio condividere con voi queste perle di saggezza.



  • Se è una buona annata per le nocciole, lo è anche per i pargoli
  • Porta con te una zampa di coniglio per favorire la fertilità
  • Non accavallare le gambe quando sei incinta, rende il parto difficoltoso
  • Non sposarti dopo il tramonto, se vuoi esser sicura di aver figli
  • Lanciare noci in generale, e nocciole in particolare, è un'usanza tradizionalmente legata alla fertilità delle giovani coppie di sposi
  • Se sei in compagnia di due donne incinte e vuoi evitare di restarlo anche tu, datti tre pacche sul sedere
  • Se il bambino di un'altra donna, affacciato tra le gambe di della mamma, ti guarda dritto in volto, rimarrai incinta
  • Indossare il soprabito di una donna incinta o sedere su una sedia da lei gà occupata sortirà lo stesso effetto
  • Se una mamma dà via tutti i vestiti del  bambino el a culla, può star certa che avrà un altro figlio
  • Fatti baciare sotto il vischio e stacca una bacca: avrai un figlio antro la fine dell'anno

mercoledì 28 ottobre 2015

Alleprito, alloppiare, allungare il collo, alla svorta si prova r' barbiere

ALLA SVòRTA SI PROVA 'R BARBIERE: a Livorno è come dire che l'uomo si giudica nelle difficoltà

ALLEPRìTO: a mezza cottura. Lo dicono  nel senese

ALLOPPIàRE e ALLOPPIàSSI: appisolarsi, addormentarsi. Ovviamente deriva da "oppio". E' più frequente lungo la fascia tirrenica, mentre a Firenze si preferisce APPALUGàSSI

ALLUNGARE IL COLLO: desiderare per lungo tempo una cosa come chi sta aspettando qualcuno e da lontano allunga il collo per vedere se arriva. "Esse' der collo lungo2 è un modo di dire pisano per indicare una cosa o una persona da cui non si può trarre profitto. Deriverebbe dalle monete di rame, fuori corso, con una effige a collo lungo coniate per Vittorio Emanuele II nei primi anni del Regno d'Italia


martedì 20 ottobre 2015

Al cumbrugliume, alla biscondola, alla carlona, all'alba dei tafani

AL CUMBRUGLIUME: tra il lusco e il brusco; al crepuscolo. Lo dicono ad Arezzo

ALLA BISCòNDOLA: soprattutto nella locuzione "stare alla biscòndola" significa stare al riparo da lvento e specialmente in un luogo esposto al tiepido sole d'inverno. E' usato nel Pisano, a Livorno e a Siena. Biscòndola, o viscòndola come qualcuno preferisce, è il contrario di BACìO, luogo, cioè, dove no nbatte  il sole, a tramontana.

ALLA CARLòNA: alla buona; senza malizia; con la testa nel sacco. Probabilmente il modo di dire fu originato da qualche Carlo che si rese noto per eccesso di faciloneria.

ALL'ALBA DEI TAFANI: sidice per prendere in giro chi si alza tardi la mattina. I tafàni, infatti preferiscono le ore più calde del giorno inoltrato.


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