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sabato 26 dicembre 2015

Buffo come un lume a mano, buggerìo, bùgio, buo céo, buone mosse

BUFFO COME UN LUME A MANO: o anche "più buffo d'unlume a mano", si dice di una persona fuori moda, ridicola

BUGGERìO: ha il duplice significato di baccano, fracasso ("senti che buggerìo") e  di una grande quantità ("un buggerìo di gente"). Buggeròne, invece come sostantivo significa "birbante", "bugiardo"; come aggettivo serve a rafforzare "caldo buggeròne", cioè eccezionale.

BùGIO: in dialetto versiliese significa vuoto, cavo. BOCCA BùGIA, senza denti

BUO CéO: a Viareggio vuol dire oscurità completa e anche: a tentoni; a occhi chiusi

BUONE MOSSE: buon principio, "speriamo che le sian buone mosse" si dice di una cosa che tarda a prendere l'avvìo. Deriva dalle corse dei cavalli

domenica 19 aprile 2015

I Luoghi dell'Introversione

Esistono dei luoghi in cui tutto il nostro essere trova il proprio appagamento. Non è detto che essi corrispondano alle mura di casa nostra, possono essere sparsi nel mondo questi luoghi. Qualcuno sostiene che il nostro angolo di paradiso dovrebbe risiedere in noi, ma non sempre siamo così bravi da riuscire a crearlo dentro noi stessi.

A volte si ha bisogno di qualcosa di tangibile. E vi sono luoghi atti a questo, luoghi in cui ci sentiamo liberi di essere ciò che siamo, luoghi che sentiamo nostri, nei quali la posizione, il paesaggio, la terra, gli alberi o le case rappresentano il nostro io.


Io l'ho trovato questo luogo, quasi per caso, un luogo un po' distratto come me, forse fuori moda, non saprei dire, in un angolo verde, dove c'è una casa dai muri color crema e il tetto scuro. Tutto è verde intorno, un fazzoletto di terra ricco d'anime d'alberi, dove spuntano delle margheritine, e gli unici rumori che si sentono sono i suoni della natura.

Qui posso toccare la terra e sentirla viva dentro di me, mentre la mente svuota se stessa dei materiali pensieri secolari. La luce dell'alba mi raggiunge dalle persiane e il letto non necessita di grande cura quando mi alzo. Posso usare gli zoccoli di gomma per uscir fuori e andare nell'orto a strappare le erbacce, nessuno ci fa caso, legare i capelli nel modo più strambo, buttar via il make up perchè qui nessuno guarda  queste cose. Si vede oltre il visibile.

E' questo il luogo dove rigenero le mie forze, dove i miei canali si riempiono, perchè traggo nutrimento dalle armoniche energie che ivi si trovano abbondanti, come la forza dell'acqua di una cascata. Posso dedicarmi ad una cosa per volta con il tempo che voglio, se voglio mangiare mangio, se mi va di camminare cammino e quando ho sonno dormo.

Non c'è a necessità di parlare, di sviscerare argomenti, le parole sono un inutile zavorra, suoni che confondono la purezza della mente e che mettono a dura prova lo spirito. Alla mia introversione basta questa silenziosa solitudine.

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