Esistono dei
luoghi in cui tutto il nostro essere trova il proprio
appagamento. Non è detto che essi corrispondano alle mura di casa nostra, possono essere sparsi nel mondo questi luoghi. Qualcuno sostiene che il nostro angolo di paradiso dovrebbe risiedere in noi, ma non sempre siamo così bravi da riuscire a crearlo dentro noi stessi.
A volte si ha bisogno di qualcosa di tangibile. E vi sono luoghi atti a questo, luoghi in cui ci sentiamo
liberi di essere ciò che siamo, luoghi che sentiamo nostri, nei quali la posizione, il paesaggio, la terra, gli alberi o le case rappresentano il
nostro io.
Io l'ho trovato questo luogo, quasi per caso, un luogo un po' distratto come me, forse
fuori moda, non saprei dire, in un angolo verde, dove c'è una
casa dai muri color crema e il tetto scuro. Tutto è verde intorno, un fazzoletto di terra ricco d'anime d'alberi, dove spuntano delle margheritine, e gli unici rumori che si sentono sono i suoni della natura.
Qui posso toccare la
terra e sentirla viva dentro di me, mentre la mente svuota se stessa dei
materiali pensieri secolari. La luce dell'alba mi raggiunge dalle persiane e il letto non necessita di grande cura quando mi alzo. Posso usare gli
zoccoli di gomma per uscir fuori e andare nell'orto a strappare le erbacce, nessuno ci fa caso, legare i capelli nel modo più strambo, buttar via il make up perchè qui nessuno guarda queste cose. Si vede
oltre il visibile.
E' questo il luogo dove rigenero le mie
forze, dove i miei
canali si riempiono, perchè traggo nutrimento dalle armoniche energie che ivi si trovano abbondanti, come la forza dell'acqua di una
cascata. Posso dedicarmi ad una cosa per volta con il tempo che voglio, se voglio mangiare mangio, se mi va di camminare cammino e quando ho sonno dormo.
Non c'è a necessità di parlare, di sviscerare argomenti, le parole sono un inutile zavorra, suoni che confondono la purezza della mente e che mettono a dura prova lo spirito. Alla mia
introversione basta questa silenziosa
solitudine.