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domenica 20 dicembre 2015

Gigioneggiare

A volte capita: ciondolare, dormivegliare, ronfare. In effetti poi, ieri sera,  mi sono ritrovata come avevo anticipato, con la testa reclinata all'indietro e la bocca vergnosamente aperta, bolla inclusa: tutto il pacchetto all in one, prendi e porta a casa. Oggi è andata meglio, che fortuna per me. 

Mi sono svegliata senza avere gli occhi piombati, e questa è stata una sensazione gradita a tutto il corpo, forse anche alla gambina non collaborante, che però, si è dissociata comunque, penso sia una ripicca o un tentativo di ricatto in cui mi impongo di non cadere. In cucina sono approdata camminando e non pattinando, ma sulla brioscina Londi mi sono avventata ferocemente. Del resto anche il mio specchiarmi è stato meno traumatico, il viso era più disteso e non v'era segno di passaggio di trattore.

Con queste premesse sono uscita per la camminata gambino-stimolante con rinnovato vigore, approfittando del fatto che dovevo espletare alcune commissioni, fra cui un acquisto in farmacia e anche qui altra perla di saggezza che mi sono dovuta subire. Come al solito la farmacia era gremita di gente, potrei dire che la gran parte dei clienti vociava di influenza e disturbi parainfluenzali, mentre un'invadente signora tiranneggiava una delle dottoresse davanti ad un aerosol nuovo, all'angolo dedicato ai prodotti di bellezza, c'era la commessa che mi serve di solito. Era da tempo che non mi vedeva, ma delle mie vicissitudini operatorie aveva avuto notizie. 

Con la sua squillante voce mi ha accolta anche lei esclamando che non mi aveva mai vista più in forma di così (stile la signora conoscente di mamma descritta ieri)......se avessi potuto le avrei dato un centinaio di piattonate sulla pianta dei piedi, per darle giusto la sensazione di cosa provo io quando cammino, senza per altro aggiungere il dolore al nervo.  Ha chiacchierato da sola per dieci minuti abbondanti, notando secondo lei, qualcosa di diverso nei miei capelli, inducendomi a sottolineare: "Sono sei mesi che non mi vede, si sono allungati!"

Dai discorsi blaterati che la mia mente ha selezionato, deletandone circa il 90 per cento, ho solo intuito che, siccome sono una persona sorridente, è gioco forza che stia bene no?  Fortuna per lei che il mio lato diplomatico vince quasi sempre. Sono uscita dalla farmacia sbuffando come una locomotiva, e ho completato il mio giro passando dal lungomare, almeno avrei concluso la camminata senza incontrare inopportuni scocciatori detentori di saggezza salutistica. Sono rientrata a casa fiera di essere riuscita a mantenere la gambina abbastanza elastica, nel frattempo mi sono messa a "gigioneggiare" su come terminare la mia lettera in inglese ad amici di New York, con cui ho deciso di mantenere una corrispondenza scritta, per il gusto di scrivere una lettera e concedermi un momento di meditazione di fronte ad un bel foglio di carta da lettere. Non sapete cosa significa gigioneggiare

Gigioneggiare (non nel senso del dizionario sia chiaro, se non forse, per alcuni aspetti esteriori) è un verbo che non indica propriamente un'azione, ma più un modo di fare-non fare gratificante, che può mettersi in pratica sia in solitudine o in compagnia delle persone a cui si vuol bene. Si può gigioneggiare sotto la doccia, al pc, davanti ad un libro (cosa per altro che faccio spesso; pare che vi siano persone che se le togli dai libri non sanno fare altro, io sono fra quelli, anche se prima del problema alla gambina ero parecchio sportiva); ma più bello ancora è gigioneggiare con i propri familiari o amici. 

Io gigioneggio con mamma, spesso e volentieri, coinvolgendola in giochi di parole o discorsi senza senso, leggendole i contenuti dei miei post o mimando vecchi cartoni animati e canzoncine, tutti spunti per scrivere e soprattutto per ridere e sorridere, dimenticando così i problemi alla gambina, la mancanza di lavoro causa scadenza contratto, e altre piccole infelicità. Insegnerò il gigioneggiare anche a mio nipote Leonetto, affinchè possa sempre avere un'alternativa creativa agli intoppi della vita e alla noia, e riesca a vedere il lato comico di ogni situazione.


sabato 19 dicembre 2015

Ciondolando, Dormivegliando, Ronfando

Oggi ciondolo in ogni dove, avrei dovuto rendermene conto stamani, quando, aperti  gli occhi, ho avvertito una a me nota pesantezza palpebrale. Ho guardato per un po' il soffitto, poi ho rivolto lo sguardo verso la porta finestra per capire se, dalle tapparelle, filtrava il sole o meno: meno sole più nuvole. 

Nel tentativo di girarmi su un fianco, anzi, forse meglio dire rotolarmi, mi sono resa conto che la gambina anche stamani aveva deciso di non collaborare, il che mi ha fatto desiderare di rimanere distesa, ma la mia prepotente coscienza ha detto no, quindi mi sono trascinata fuori dal letto con gli occhi pesti. Mi sono seduta sul letto e, alla mia memoria ancora confusa si è presentato il ricordo di un sogno notturno, nel quale annaspavo nel buio di una stanza in attesa di qualcosa di pericoloso e che mi ha fatto svegliare nel cuore della notte, arrotolata come un involtino nelle coperte, senza avere la benchè minima idea di dove mi trovavo. 

Aggobbita sono strisciata in bagno, e lo specchio non ha fatto altro che confermare l'idea che rimanere a letto sarebbe stato meglio: avevo il sembiante di chi aveva fatto lotta greco romana con un trattore. Eppur dovevo andare, quindi, con la metodicità di un militare, ho eseguito meccanicamente tutti i gesti mattutini e poi sono andata in cucina pattinando sul pavimento. L'unica azione che ho fatto con entusiasmo è stata avventarmi sulla mia broscina Londi, compagna inseparabile della mia colazione e grazie alla quale si è accesa una certa luce nei miei occhi piombati. Con l'energia di un bradipo stanco sono andata a fare la consueta camminata per incitare la gambina a collaborare spontaneamente con il resto del corpo, ma anche il corpo calloso del mio cervello era disconnesso, e salvaguardare la vita dei neuroni non è stato facile.

Unico desiderio: piombare del tutto gli occhi e sprofondare nel sonno. Come ciliegina sulla torta, durante la mia passeggiata gambino-stimolante, ho incontrato una signora che conosce mamma, la quale si è complimentata nel trovarmi in perfetta forma.... Contenta lei, contenti tutti. Rientrando a casa, mi sono ripromessa di impegnarmi a scrivere i miei post, ma ho sbagliato la previsione, perchè sono stata risucchiata da uno strano torpore, di quelli che ti tengono in una specie di dormiveglia, come quelli dei cartoni animati, nei quali i personaggi hanno la classica bolla al naso, il cui volume aumenta e diminuisce con la normale respirazione. Perciò, mi sono ritrovata alla fine della giornata con un nulla di fatto, due miseri post, questa maledetta bolla al naso che non se ne va e la consapevolezza che fra poco la mia testa cadrà all'indietro e io ronferò a bocca aperta davanti allo schermo del pc.


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