C'è un altro modo che può sviluppare questa facoltà della vista aurica, cioè la visione diretta. Nel contempo, c'è una trappola, che consiste nel guardare fissamente un individuo fino a quando il meccanismo oculare si affatica e sposta la messa a fuoco, quindi la posizione dell'immagine che cade sulla retina, lo schermo dell'occhio. Il lampo di colore risultante, di solito giallo o aureo, che appare intorno alla persona osservata, spesso viene scambiato per l'aura, mentre è solo la consegunza della stanchezza oculare.
Quindi, quando tentate questo modo particolarmente di vedere l'aura, non dovete guardare fissamente il soggetto. I risultati migliori si ottengono quando colui che osservate sta contro uno sfondo scuro, di preferenza con una luce a nord. Poichè state cercando di vedere un'emanazione finissima (che all'inizio può essere distante solo cinque centimetri dalla superficie del corpo, dato che l'aura eterica è qiella più facilmente percettibile all'inizio dell osviluppo) è meglio se il soggetto indossa abiti aderenti.
Il soggetto sta contro lo sfondo scuro, e l'osservatore si siede e lo guarda quietamente, senza tensioni, sfocando leggermente la vista. Per riuscirvi, bisogna fissare gli occhi circa quindici-venticinque centimetri al di là del soggetto. La sua forma sarà discernibile solo vagamente, anche se i suoi contorni generali saranno sufficientemente chiari. Questa rimessa a fuoco degli occhi è un piccolo trucco che forse richiederà un po' di tempo.
La facoltà che state cercando di sviluppare esiste già nella vostra mente subconscia, e in verità la parola più esatta sarebbe spiegamento e non sviluppo. E' opportuno che, prima d'iniziare la seduta, vi sediate tranquillamente, vi rilassiate più che potete e poi, sempre senza tensioni, diciate quietamente a voi stessi (e questo include il vostro io subconscio) che permetterete alla costra facoltà visiva supernormale di spiegarsi.
Quando avrete assimilato la tecnica della rimessa a fuoco degli occhi e la tecnica parallela dell'intenzione positiva, potete incominciare a cercare ciò che percepite intorno al soggetto. Di solito assume la forma di una nebbiosa luminosità grigia che sembra estendersi intorno al corpo del soggetto; e sarà bene che, in questa fase, voi controlliate per accertarvi di non avere usato inavvertitamente la fissazione dello sguardo.
Quindi, quando tentate questo modo particolarmente di vedere l'aura, non dovete guardare fissamente il soggetto. I risultati migliori si ottengono quando colui che osservate sta contro uno sfondo scuro, di preferenza con una luce a nord. Poichè state cercando di vedere un'emanazione finissima (che all'inizio può essere distante solo cinque centimetri dalla superficie del corpo, dato che l'aura eterica è qiella più facilmente percettibile all'inizio dell osviluppo) è meglio se il soggetto indossa abiti aderenti.
Il soggetto sta contro lo sfondo scuro, e l'osservatore si siede e lo guarda quietamente, senza tensioni, sfocando leggermente la vista. Per riuscirvi, bisogna fissare gli occhi circa quindici-venticinque centimetri al di là del soggetto. La sua forma sarà discernibile solo vagamente, anche se i suoi contorni generali saranno sufficientemente chiari. Questa rimessa a fuoco degli occhi è un piccolo trucco che forse richiederà un po' di tempo.
La facoltà che state cercando di sviluppare esiste già nella vostra mente subconscia, e in verità la parola più esatta sarebbe spiegamento e non sviluppo. E' opportuno che, prima d'iniziare la seduta, vi sediate tranquillamente, vi rilassiate più che potete e poi, sempre senza tensioni, diciate quietamente a voi stessi (e questo include il vostro io subconscio) che permetterete alla costra facoltà visiva supernormale di spiegarsi.
Quando avrete assimilato la tecnica della rimessa a fuoco degli occhi e la tecnica parallela dell'intenzione positiva, potete incominciare a cercare ciò che percepite intorno al soggetto. Di solito assume la forma di una nebbiosa luminosità grigia che sembra estendersi intorno al corpo del soggetto; e sarà bene che, in questa fase, voi controlliate per accertarvi di non avere usato inavvertitamente la fissazione dello sguardo.