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domenica 6 settembre 2015

Pietre e cristalli, Peridoto o Olivina

Risale all’antico Egitto nel duemila a.C l’uso dell’olivina o peridoto come pietra decorativa e terapeutica . Nel Vecchio Testamento è definito spesso “topazio”. Nel Medioevo era usato come pietra protettiva e portafortuna contro gli spiriti malvagi, per sviluppare la saggezza e promuovere lo spirito di amicizia.

PERIDOTO O OLIVINA
Caratteristiche: silicato di magnesio e ferro: vari processi di trasformazione dell'olivina danno origine a nuovi minerali come serpentino, amgnesite, magnetite, talco ecc.; sistema rombico; cristalli prismatici tozzi o tabulari o, più frequntemente, aggregati granulari; colori: verde, giallastro o bruno. Può essere confusa con l'apatite, che però è più tenera.

Proprietà: combatte la malinconia e predispone a nuove amicizie, smozando anche la suscettibilità
Disturbi: agisce positivamente su tutti i disturbi della pelle; combatte la frigidità e i problemi alle articolazioni
Associazione con i chakra: terzo

sabato 5 settembre 2015

Quo vadis?

Quo vadis?
Celebre il film che porta questo titolo, e, naturalmente celebre questa frase, tutti l'abbiamo sentita almeno una volta nella nostra vita.

Quo vadis?: dove vai?, sono le parole che Pietro, in fuga dalle persecuzioni di Roma messe in atto da Nerone, avrebbe rivolto al fantasma di Cristo. Ed Egli avrebbe risposto: "Vado a Roma, a farmi crocifiggere per la seconda volta", facendo così vergognare l'apostolo, che tornò sui suoi passi e, come il suo maestro venne crocifisso.

E' anche il titolo di un celebre romanzo, del polacco Henryk Sienkiewicz (1895) da cui poi fu tratto il film di M. Le Roy (1951).




Il Codice Mercury, scene dal precariato lavorativo

Charlie aveva il grande dono della parola e anche della scrittura, era un uomo poliedrico e volitivo, eclettico e colto.
Pur essendo un uomo che si avvaleva della tecnologia e degli strumenti che essa forniva, era ancora affezionato al cartaceo, al profumo della carta, al fruscio delle pagine dei libri, a quell'odore inconfondibile che la carta stampata emana. Per lui un'invenzione come Kobo non avrebbe mai avuto successo, e gli ebooks li bannava. 

Al contrario Bosley era proiettato come la nave spaziale Enterprise al futuro in digitale, ai touch screen, alle video conferenze e a tutto ciò che potesse (come nel Grande Fratello), spiare la vita altrui e farne parte, uno spasso per lui, la cui vita era piuttosto monotona.
Ma con Charlie non c'era molto da scherzare, lui aveva una sua propria carta da lettere intestata, sulla quale imprimeva con la sua penna stilografica, la propria indelebile firma.

Ogni qual volta Charlie doveva scrivere una mail, preparava prima il testo scritto di suo pugno e solo dopo lo riportava sull'account di posta e inviava la mail a chi indirizzata, Bosley incluso.
Se, a causa dei suoi numerosissimi impegni era impossibilitato a trasferire il testo direttamente sulla mail, incaricava Bosley, compito questo che Bosley odiava e ogni volta sbofonchiava sottovoce parole semi offensive, sfuffava, sbatacchiava violentemente le dita sulla tastiera, immaginando forse, di aver a che fare con la faccia di Charlie, anche perchè siamo sinceri: Bosley sognava di prendere il posto di Charlie, e galoppava nelle praterie dei sogni a spron battuto con questa fissazione. Bosley non sarebbe mai stato in grado di fare quello che faceva Charlie, nè per preparazione, nè per intelligenza, e tantomeno per savoir faire. Questo suo fuoco interno lo consumava, e la fiamma divampava ancor più in situazioni come queste, nelle quali Bosley si sentiva relegato a mero scribacchino, non sapendo che la storia ci insegna quanto fossero importanti gli scribi ai tempi in cui  i re erano analfabeti......

Di tanto in tanto Bosley chiamava Zoe o la collega chiedendo di interpretare una qualche parola scritta da Charlie, ma guardandosi molto bene  dal far leggere il contesto, si limitava solo a far vedere la parola incriminata. Bosley Bosley, che malfidato che eri, ma a chi vuoi che interessassero i contenuti di quelle lettere? E poi se i loro contenuti fossero stati criptati, Charlie, li avrebbe affidati a te? Parliamone.

Purtroppo per Bosley, i suoi frequenti errori sintattico-grammaticali fecero saltare gli equilibri psichici di Charlie, che prese la decisione di affidare ad altri i suoi preziosi scritti.
"Bambina rossaaaaaaa, ho un compito importante da affidarti" 
Zoe si precipitò nel sacro tempio di Charlie, attraversò il muro di nebbia che il suo cubano aveva prodotto, e che si attaccò alla sua divisa aromatizzandola dalla testa ai piedi, tossì non poco, fino a raggiungere Charlie, che, curvo sulla scrivania, finiva di scrivere con la penna presidenziale, un lungo testo.

Alzò la testa e sorrise a Zoe, le porse due fogli scritti fitti fitti e con la sua solita squillante voce le disse: "Bambina, trascrivi tutto su Word e poi rimandamelo, mi raccomando!"
Zoe si mise subito al lavoro felicemente tranquilla, perchè Charlie aveva dato disposizioni che nessuno la disturbasse.
Non fu facile, gli scritti di Charlie erano complessi, anzi, ad un primo sguardo l'insieme sembrava il tracciato di un elettrocardiogramma dove si alternavano aritmie, sistole, diastole, soffi e fibrillazioni.

Per decifrare quel codice Mercury, Zoe fece appello al suo autismo latente, guardò il testo che si andava decriptando riga dopo riga. Bosley si agitava sulla sedia, come se avesse avuto dei carboni ardenti sotto il sedere, e ogni tanto le passava alle spalle: forse recitava un mantra, o forse faceva solo una macumba. Ma nulla potè, Zoe portò a termine la missione: " Lo sapevo bambina rossa, lo sapevo, brava e bella!"




Abracadabra, acque incantate

COME CURARE DOLORI E MALANNI. Per curare tutta una serie di malattie, molte persone credono ciecamente ai poteri delle sorgenti naturali o delle fonti  sacre. Le acque curative sembrano aver ottenuto i risultati migliori nel trattamento di numerosi disturbi. Dolori muscolari o problemi alla pelle.  Se vicino a casa vostra c'è una sorgente simile, oppure se volete provare un'acqua di sorgente in commercio versata in un piatto d'argento, ecco uno dei riti più efficaci per invocare i suoi poteri curativi.

Occorrente: qualche goccia di oli essenziali di incenso e di sandalo diluita in 10 millilitri d'olio di mandorla, un metro di cordino o nastro verde, acqua di fonte sacra o magica, oppure acqua di sorgente in una ciotola d'argento, un rametto di nocciolo o una foglia di quercia, nove grammi di radice di valeriana essiccata.

Compite l'incantesimo di Domenica e  con la luna adatta al problema. Se volete scacciare un malessere sfruttate la luna calante, ma se state  cercando di far guarire una ferita, vi serve una luna attiva, crescente. Ungetevi i polsi e la fronte con l'olio e legate il nastro intorno alla zona da curare. Volgetevi al sole e invocate una forza curativa che scacci via la negatività che si è annidata nel vostro corpo. Spruzzatevi qualche goccia d'acqua sulla fronte e mettete il rametto di nocciolo o la foglia di quercia nell'acqua in segno di offerta alla sorgente. Ora immergete la parte infetta, e al contempo cercate di assorbire la potenza del sole in tutto il vostro corpo, chiedendole di pervadere la ferita o di penetrare la malattia. Immergete la parte tre volte, quindi togliete il nastro.

 Mettete un po' di acqua di sorgente in una boccettina e portatela a casa, fatela bollire e preparate un infuso, unendola alla radice di valeriana. Imbevete quella piccola quantità di radice in circa 120 millilitri d'acqua per dodici ore, quindi, all'alba e al tramonto dei tre giorni successivi, legate di nuovo il nastro intorno alla "ferita" e bevete un po' dell'infuso. Il Giovedì tornate alla sorgente e legate il nastro intorno all'albero più vicino all'acqua. Da quello stesso giorno noterete un netto miglioramento.


venerdì 4 settembre 2015

Amicus Plato sed magis amica veritas

Socrate e Platone, due pilastri della terra della filosofia, su cui tutti gli studenti dei licei si sono dovuti soffermare, volenti o nolenti, a riflettere. Oserei dire che sono fra i più studiati, per lo meno a scuola, e continuo ad affermare che la loro attualità nei millenni non conosce pensionamento.

Amicus Plato sed magis amica veritas: mi è caro Platone ma più cara la verità, nella forma originaria, Amicus Socrates sed magis amica veritas, la frase fu tradizionalmente attribuita a Platone. Con il tempo al nome di Socrate fu sostiuito quello di Platone e la sentenza fu attribuita ad Aristotele; un concetto simile si può infatti trovare espresso nell'Etica nicomachea. Passata in proverbio, sembra che la frase sia citata per la prima volta nel Don Chisciotte.

In ogni caso più importante di tutto è la ricerca della verità, intesa come conoscenza stessa della natura umana, e l'applicazione di essa, in tutte le sue molteplici forme, all'esistenza stessa dell'uomo, ai suoi sentimenti ed alla sua morale di vita, e questo può significare dover criticare le dottrine altrui per il rispetto maggiore verso di essa.


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