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giovedì 23 giugno 2016

Bellezza capelli: la ricetta di Berenice

Bellezza capelli: la ricetta di Berenice, regina d'Egitto, famosa e nota a tutti per la sua splendida capigliatura che curava con amore


Vi sarà certo capitato di sentire parlare della chioma di Berenice, famosa regina d'Egitto, moglie di Tolomeo Evergete, terzo sovrano della dinastia Tolemaica e del suo amore per lui. Un amore così forte che, quando Tolomeo partì per la guerra in Siria, Berenice consacrò ad Afrodite la sua chioma. Al tempo i capelli erano parte integrante della bellezza femminile e questo era un enorme sacrificio, in più i capelli di Berenice erano di per sé già noti perché splendidi. Ma come faceva Berenice a mantenere capelli tanto belli? La storia ci tramanda una ricetta



Occorrente:  un pezzo di corteccia di olmo non troppo lignificata lunga almeno 10 cm per lato, 2 litri di acqua, un mazzetto di ruta

Procedimento: bollire per un'ora nell'acqua la corteccia di olmo tenendo il recipiente coperto. Filtrare ed aggiungere un mazzetto di ruta e far bollire per altri 15 minuti e lasciare intiepidire. Nel frattempo procedere a lavare i capelli usando uno sciampo neutro. Quando il cuoio capelluto sarà ben pulito, frizionare a lungo la cute con l'acqua così ottenuta e asciugare come di consueto. Ripetere almeno una volta alla settimana per un mese in primavera ed in autunno.



domenica 25 ottobre 2015

Harley, scene dal precariato lavorativo

Gli ospiti di Charlie avevano gli interessi o le passioni più bizzarre, del resto se lo potevano permettere.
Ma fra tutti la più spregiudicata era Lei, la centaura dello Uaisipiei, fanatica delle due ruote, amante del caratteristico rumore di scarico prodotto dal bicilindrico a V, con i cilindri inclinati di 45°, e  dalle bielle  vincolate ad un'unica manovella dell'albero motore della Harley Davidson.


Ora noi tutti nel visualizzare una centaura, pensiamo ad una splendida creatura dai lunghi femori, dalle forme perfette, con un generoso davanzale e chioma al vento.

Ma la realtà è sempre amara purtroppo, e Charlie ne era un osservatore acuto, perciò, lui come tutto lo staff, dovette rendersi conto che i sogni son solo sogni.
La nostra centaura non corrispondeva affatto al profilo succitato, come la definì Charlie? "Culotta Bassotta".

Certo non era una silfide, nè aveva una folta chioma, anzi era piuttosto rada, e in quanto ai femori non spiccavano certo per lunghezza.
Pur nonostante e per l'invidia di molti appassionati, Culotta Bassotta aveva una splendida 883, con cui girava in lungo e in largo con il tipico abbigliamento Harley, acquistato appositamente negli U.S.A.

Guanti, magliette, gilet, cinture, scarpe, giubbotti, bandane, orologi, occhiali.....forse anche la biancheria intima.
Così "apparecchiata", ella si presentava al desk e ogni volta che ci trovava Zoe, la intontiva di chiacchiere parlandole non a caso, di come si era appassionata alle moto, il perchè la Harley,  per lunghe interminabili ore, anche mentre Zoe faceva altro e seguiva altri ospiti.
A Zoe sembrava che volesse a tutti i costi far notare la propria posizione sociale, si sforzava di parlar forbito, di usare una mimica e una gestualità raffinate, ma il fisico non l'aiutava e nemmeno la sua limitata cultura, come disse Charlie: "Audentes fortuna iuvat"! Lasciandola senza parole e per una volta senza risposta.

Charlie non temeva nessuno, ma se poteva, cercava di evitare Culotta Bassotta, quella donna aveva il potere di innervosirlo, la trovava oltremodo ridicola e non perdeva occasione di tirarle qualche frecciatina, nei sui punti deboli naturalmente: la moto, il fisico e il suo senso di inferioirità mai colmato.
"Ha una nuova pezzuola oggi in testa? Che serpente borchiato in vita! Aggiunga uno strappo a quel gilet" soleva punzecchiarla Charlie quando la incontrava. E poi guardava Zoe facendole l'occhiolino.
Che disdetta non potersi smascellare dalle risate a quelle pungenti battutine che Charlie elargiva così generosamente, e che Bosley poi riciclava per i propri scopi.
Ma  l'apoteosi Charlie la raggiunse proprio la sera della storica cena sociale, evento al quale partecipavano tutti i suoi ospiti in pompa magna. Charlie in persona li riceveva all'ingresso dell'headquarter, con un cadeau per le signore.

Nel momento di massimo afflusso, arrivò anche la nostra centaura con il gentil consorte, questa volta in elegante abito da sera (come specificato nell'invito).
Charlie le fece il baciamano e le consegnò il cadeau, ma non riuscì a star zitto: "Allora dove ha parcheggiato il cavallo di ferro stasera?"
Zoe si abbassò facendo finta di prendere da uno scatolone altri cadeaux, Bosley comincò a salire al piano superiore, alcuni consiglieri guardarono il soffitto: gli ospiti di Charlie che affollavano la hall dell'headquarter  risero a crepapelle. La centaura trovò solo la forza di rispondere: " E' nel box!"
E iniziarono le danze.




martedì 14 gennaio 2014

IN TRENO (parte seconda)


Ad ogni buon conto il viaggio è iniziato, e, strano ma vero, il riscaldamento nel vagone funzionava. L'ora era presta, e quindi la prima parte del viaggio l'ho passata sonnecchiando, aprendo ogni tanto gli occhi per dare un'occhiatina alle stazioni. Il valigione stava davanti ai piedi miei e di babbo, perchè i nuovi treni  hanno portavaligie che possono contenere solo un bagaglio a mano, per il resto c'è da arrangiarsi. Cosa  questa che ha provocato un round fra due donne, uno spettacolo che consiglierei a tutti di non perdere. Ad una delle tante fermate mi sono improvvisamente svegliata inondata dal sole del finestrino, mi sono guardata intorno, scambiando due parole con babbo.  Nonostante il semi silenzio che regnava, c'era un certo movimento, di sali e scendi. Ad un tratto una signora si è fermata due posti avanti a noi. Una di esse era alta, indossava uno shearling che le arrivava ai piedi, ma era uno shearling di scarsa qualità, si vedeva bene, che intendeva essere alla moda. La parte scamosciata era maculata a pelle di leopardo, l'interno peloso (ma di che natura fosse la pelliccia non saprei dirvi). La chioma dell'imponente e statuaria signora era raccolta in un selvaggio chignon fermato da una matita glitterata, labbra botulinate.....Con una classe degna di uno scaricatore di porto, ha apostrofato la raffinata signora che già era seduta, ordinando che spostasse il trolley, perchè lei, doveva sedersi. Ed era anche giusto, se non fosse stato per il fatto che, come detto in precedenza, i portavaligie sono poco più che portaombrelli. 
Perciò, la raffinata signora ha chiesto all'invadente maculata: "Certo che può sedersi, ma il trolley è necessario che lo metta di sbieco, bisognerà tenere le gambe oblique!" 
Ma la leopardata non era molto d'accordo, perciò ha fatto di testa sua e ha scaraventato il trolley nel corridoio, impedendo di fatto il transito dei passeggeri. Ne è scaturita una discussione piuttosto accesa, che per un pelo non è degenerata in una colluttazione, di fronte alla quale non avrei potuto far altro che urlare: "Sangue, sangue , sangue!" 
Fortuna che mancava poco all'arrivo presso la stazione di cambio, dove babbo mi avrebbe aiutato a cambiare treno e all'arrivo avrei trovato gli amici di famiglia ad accogliermi, senza l'aiuto dei quali, il valigione non avrebbe potuto essere spostato, a maggior ragione da me e dalla mia schiena chirurgicamente riparata (gambina non collaborante annessa). 
Alla stazione di cambio (espressione molto western), c'era da aspettare l'arrivo del treno, quindi era d'uopo prendersi un corroborante caffè. Quanta umanità in giro, ero quasi frastornata, ma la mia attenzione è stata catturata da un personaggio che probabilmente era uscito da Pitti uomo, perchè indossava un cappottone arancione con un bel collettino di lapin, pantaloni quattro centrimetri sopra la caviglia e calzini in mostra. Che visione, un colpo di fulmine! Camminava come un pavone fa la ruota, peccato che alle sue spalle la gente ridacchiasse non poco. E' stato uno spasso vederlo sfilare sul marciapiede del binario. Ma, come accade, anche lui è stato una meterora, e, magicamente al suo posto è comparso un gruppetto di asiatici, che, incuranti di tutta la gente in movimento, si faceva largo tra la folla sgomintando con i bagagli e i gomiti, falciando tutto e tutti, e salendo sul treno stesso che mi doveva portare a destinazione, dalla parte opposta rispetto al resto dei passeggeri, intasando il corridoio del Freccia Rossa e impedendo di fatto a tutti di recarsi presso i propri posti prenotati. Qualcuno ha tentato addirittura di spiegare loro in inglese che era necessario fare dietrofront, ma nulla, gli anarco insurrezionalisti con gli occhi a mandorla, bloccavano il corridoio con se stessi e i loro ingombranti bagagli pensando a sitemarsi e strafottendonsene del resto dei passeggeri. Alla fine si sono sistemati, occupando anche tutto lo spazio preposto al deposito bagagli, e come se non bastasse ci hanno anche deliziato con la diffusione nell'aere dello scompartimento, del nuovo "Eau de Frites" (credo l'ultimo profumo di Shiseido) la cui fragranza base è l'olio rifritto di una friggitoria di Bangkok.

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