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giovedì 14 aprile 2016

Lievito Madre: facile da fare in casa, se sai come farlo

Molti credono che riuscire a fare in casa il lievito madre sia un'operazione difficile, ma in realtà non è affatto così. I passaggi sono semplici e alla fine avrete un lievito che potrete usare per il pane, i dolci e la pizza.

Se volete fare un ottimo pane fatto in casa o una pizza davvero gustosa o dolci come la colomba pasquale o il panettone, dovete ricorrere al lievito madre, che darà una consistenza davvero diversa alle vostre preparazioni. Ecco come farlo in maniera semplice. 


Ingredienti: 250 ml di acqua, 120 grammi di farina, una punta di cucchiaino di lievito di birra secco, 80 grammi di yogurt bianco


All'interno di una ciotola abbastanza capiente versate l’acqua, lo yogurt, il lievito e a poco a poco la farina mescolando fino ad amalgamare per bene tutti gli ingredienti, non devono esserci grumi.  Quando tutto il composto è pronto, fatelo riposare in un recipiente aperto, copritelo solo con un panno di cotone umido e sistematelo nella stanza più calda della casa, la temperatura ideale dovrebbe essere intorno ai 17/18 gradi.

Nei due giorni successivi dovreste cominciare a sentire un odore acido, questo vuol dire che avete ottenuto il lievito madre.  Potete usarne un cucchiaio per chilo di farina. Si conserva in frigorifero almeno una settimana senza che lo alimentiate con la farina, ma se non potete garantire di riuscire a ricordarvi di alimentarlo, cercate di adoperarlo tutto entro una settimana.

venerdì 20 novembre 2015

Papavero, nei dolci, nel tè e di alcuni infusi

Papaver sembra di derivazione celtica, in quanto i semi venivano messi nella pappa dei bambini per farli dormire; rhoeas viene dal greco rhein, che significa "cadere", per via della caducità dei petali. Il papavero sembra originario di una zona asiatica che sta tra il Pamir e l'Iran, in quegli altopiani dove, in epoche antichissime, si è differenziato, prima spontaneamente poi con l'aiuto dell' uomo, il frumento.

La diffusione del frumento ha portato con sé, in tutto il mondo, anche il papavero, definito pianta sinantropica, cioè che segue l'uomo nei suoi spostamenti e che non si diffonderebbe senza i lavori agricoli, che riportano alla luce i semi sprofondati nel terreno. Presso i Romani, il papavero era talmente legato alle pratiche agricole che Cerere, divinità delle messi e dell' agricoltura, era raffigurata con spighe e papaveri tra i capelli e tra le braccia. Nell' alimentazione venivano usati i semi, non solo per via dell' olio che se ne poteva trarre, ma come condimento su pani e dolci, tradizione sempre continuata, specie nel nord-Europa.


Caratteristiche e proprietà 

E una pianta erbacea annuale, della famiglia delle Papaveracee. La rosetta, cioè la disposizione delle foglie alla base del fusto, è folta; da essa si innalzano il gambo e il fiore. Le foglie sono a forma di penna con incisioni molto irregolari. La punta è acuta e la base ristretta finisce nel gambo. Il colore è verde deciso e si ha presenza di peli. Il calice del fiore è a due valve pelose che cadono all'aprirsi della corolla formata di quattro petali rossi con macchia nera alla base. Molto evidenti sia i pistilli che i numerosi stami neri. Il bocciolo è pendulo. Il frutto è a forma di capsula porosa contenente numerosi semi neri. Il papavero è infestante dei campi di cereali, dei prati incolti e dei ruderi. Vive sino a 2000 m. Fiorisce da marzo a luglio. Per far essiccare i fiori bisogna esporli al sole, badando che perdano l'umidità nel modo più rapido per impedire che si disperdano i principi attivi. Anche le capsule contenenti i semi si fanno essiccare rapidamente al sole. Le proprietà del papavero sono concentrate sia nelle foglie che nei petali e hanno effetto emolliente, sudorifero, sedativo e leggermente ipnotico

Utilizzo 

Le rosette basali, anche quando è già presente il piccolo fusto appena accennato, entrano in alcune ricette della cucina mantovana e dell'Oltrepò pavese. Vengono usate in frittate, minestre, torte salate e frittelle. I semi sono utilizzati su dolci e pasticceria varia.
Nella medicina popolare si usano i fiori.
Tè al papavero: aggiungere al proprio tè preferito alcuni petali di papavero per beneficiare del suo effetto sedativo.
Infuso: versare in un litro d'acqua bollente 5 g di fiori essiccati di papavero. Filtrare il liquido, addolcirlo e berlo la sera prima di coricarsi. Chi soffre di tosse notturna si assicura così un sonno tranquillo. Il medesimo infuso sorbito in due volte, il pomeriggio all'ora del tè e la sera prima di coricarsi, calma l'eccitazione nervosa. Sempre lo stesso infuso, ovviamente non zuccherato, serve a lenire rossori e irritazioni.

venerdì 18 luglio 2014

Dolci da forno, consigli casalinghi | Varie

Ecco a voi alcuni consigli pratici per una buona riuscita dei vostri dolci fatti in casa, risparmio e qualità.

Infilate la mano in un sacchetto di plastica per ungere o imburrare uno stampo o una teglia: le mani resteranno pulite.

Per controllare la cottura di una torta, infilate uno stecchino al centro. Se lo estraete pulito, la torta è pronta per essre sfornata. Oppure fate una leggera pressione con il pollice nel centro: se la superficie è elastica, e il dito non ha lasciato nessuna impronta, la torta è cotta.


I dolci fatti con albumi montati a neve, pan di spagna, soufflé ed altri, tendono ad abbassarsi quando si raffreddano. Per ovviare a questo inconveniente, rovesciate lo stampo non appena esce dal forno e lasciate raffreddare così il dolce. Non preoccupatevi, non scivolerà giù dallo stampo: tutti i dolci a base di albumi aderiscono allo stampo e occorre staccarli con lalama del coltello. Megli oancora se usate uno stampo con il buco centrale: capovolgetelo sul collo di una bottiglia per lasciarlo raffreddare.

I dolci cotti nel forno a microonde sono spesso ataccaticci, non lievitano in maniera uniforma e non si dorano: sarà perciò opportuno cuocere i nquesto tipo di forno solo i dolci da ricoprire con glassa, creme o altre guarnizioni

Per decorare un dolce, trasformate un sacchetto di plastica del congelatore in uan tasca da pasticceria, versateci la glassa, richiudete, fate raffreddare in frigo finchè il dolce non è pronto. Poi tagliate un angolino del fondo e spremete. Per decorazioni più raffinate inserite nell'apertura un beccuccio da pasticceria.

Usate un centrino di carta traforato come stampino per decorare il dolce: appoggiatelo sul dolce e spolveratelo con lo zucchero a velo. Sollevate poi delicatamente il centrino.

Torte, ciambelle e biscotti si conservano bene per due settimane se mantenuti al fresco, avvolti nella carta stagnola. Se contengono frutta secca, consumateli più in fretta per chè rischiano di irrancidire.



domenica 28 ottobre 2012

IL PANETTONE

Adoro il panettone, da sempre
E' il dolce natalizio che preferisco sopra ogni altro, perchè? E' soffice e morbido, pieno zeppo di uva passa, "schiccherellato di canditi". Formidabile con il tè, raggiunge il suo apice se affogato nella spessa schiuma del cappuccino con nevicata di cacao.

Non posso farne a meno, mi aspetta a colazione e ripassa spesso verso l'ora di merenda per un incontro fugace a due, per poi tornare ad insidiarmi dopo cena.
Come farò passate le feste natalizie? Semplice: me lo faccio da sola e me lo mangio.
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