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giovedì 24 dicembre 2015

Come riconoscere la pasta di qualità

La pasta è l'alimento che sta alla base della nostra cultura gastronomica, ed è quindi importante scegliere una pasta di qualità. La legge 580 del 4/07/67 stabilisce che la pasta di semola di grano duro deve essere prodotta soltanto con semola di grano duro e acqua. Qualsiasi altra aggiunta, anche se parziale, di farina di grano tenero, costituisce una frode. Ecco dunque alcuni suggerimenti per un acquisto di qualità
  • Date uno sguardo al quantitativo di proteine sulla tabella nutrizionale: una buona pasta ne deve contenere almeno il 13,5 per cento (13,5 grammi per etto)
  • Una pasta di qualità deve sostenere il test della sovracottura: lasciatela cuocere qualche minuto in più rispetto al tempo consigliato. Se le materie prime e il processo produttivo sono buoni, manterrà per lo più inalterata la sua struttura e le caratteristiche
  • La pasta e in genere gli alimenti integrali sono ricchi di fibre e ci saziano più velocemente, permettendoci di mantenerci in linea. Il chicco di cereale intero, sminuzzato in farina, perde gran parte delle sue buone qualità durante il processo di raffinazione. Tuttavia è piuttosto difficile trovare pasta o biscotti totalemnte integrali: il più delle volte si tratta di prodotti realizzati con farina raffinata e l'aggiunta di crusca o cruschello. Per tanto vale la pena di controllare bene sull'etichetta della pasta che si presume integrale, ci sia la dicitura "semola di grano duro intregrale" tra gli ingredienti e non "semola di grano duro con aggiunta di crusca o  creuschello".

venerdì 20 novembre 2015

Nitimur in vetitum semper cupimusque negatum

Rieccomi con il latinorum, e con questa citazione del caro vecchio Ovidio.  Come sempre il latino è chiaro e cristallino, nulla di più, nulla di meno. E' proprio della natura umana l'essere sempre insoddisfatta, e concupisce ciò che per legge o regola morale non gli viene concesso, brucia di desiderio per ciò che sa di non poter avere.

 E come sempre i vecchi latini non si smentiscono mai, erano tanto più moderni di quanto non lo siamo noi e soprattutto erano grandi conoscitori della natura umana e dei suoi sgradevoli difetti.
Nitimur in vetitum semper cupimusque negatum: Propendiamo sempre per ciò che è vietato e desideriamo ciò che ci è negato (Publio Ovidio Nasone)

domenica 6 settembre 2015

Oculum pro oculo, dentem pro dente, manum pro mano, pedem pro pede

La legge del taglione, ne abbiamo sentito parlare, l'abbiamo sentita citare in italiano e in latino, nella conversazione di tutti i giorni, soprattutto ricordo il mio stupore di bambina quando per la prima volta lo sentii citare in casa. 

Codice di Hammurabi
Essa consisteva nella possibilità riconosciuta a una persona che avesse ricevuto un'offesa di infliggere all'offensore una pena uguale all'offesa ricevuta. La funzione di questa legge era di porre un limite alle vendette private, che spesso degeneravano in faide. La più antica codificazione di questo principio è stata probabilmente espressa nel Codice di Hammurabi nel quale la pena per i vari reati era spesso identica al torto o al danno provocato. 

Ad esempio la pena per l'omicidio era la morte: se la vittima però era il figlio di un altro uomo, all'omicida sarebbe stato ucciso il figlio; se era uno schiavo l'omicida avrebbe pagato  un'ammenda, commisurata al prezzo dello schiavo ucciso. Era dunque la pena inflitta, in caso di danno volontario corporale.

Oculum pro oculo, dentem pro dente, manum pro mano, pedem pro pede: Occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede (Esodo, 21, 23-5) Appunto la cosiddetta legge del taglione, contestata da Gesù nel celebre passo del Vangelo di Matteo (5, 38 ss), dove invita l'offeso a porgere l'altra guancia.



lunedì 9 giugno 2014

Come evitare di ripetere gli stessi errori

Non avete mai notato come l'uomo tende a ripetere le cose che gli hanno nuociuto in passato? Non parlo solo dei delinquenti cronici, e degli alcoolizzati, ma di coloro che ripetono
azioni che sono loro nocive. Queste abitudini non sono che errori personali perché fanno del male all'individuo che le commette e a coloro che gli sono vicino. Perché dunque un individuo ripete sempre gli stessi errori? Perché non conosce un modo migliore per comportarsi.

Non sa che è meglio comportarsi secondo la legge; non riesce a capire che l'amore e non l'odio ha in sé la ricompensa. Non sa come render felice se stesso. L'unica soluzione è nel seguire gli insegnamenti di questo libro. Bisogna cominciare a pensare che esiste un modo migliore di vivere la vita.

Immaginate un alpinista sorpreso dalla tempesta. Vedendo l'unica salvezza in un albero vi sale sopra. Poi; pensando a un rifugio migliore, corre ad un secondo albero e poi ad un terzo, ma nessuno è in grado di proteggerlo. Gli viene l'idea che nelle vicinanze ci sia una grotta e infatti ne trova una. La grotta è un po' meglio dell'albero ma è umida e scura. Cerca altre grotte, ma tutte inospitali. Infine scorge una luce in lontananza. Egli capisce che là c'è la capanna di un guardaboschi. Avrebbe potuto scegliere la capanna al primo tentativo di rifugiarsi 190 ma l'ansietà e la confusione avevano offuscato la sua mente, «Non ammettere mai che la prima cosa che vedi è tutto ciò che esiste! » [Immagine mentale 85]

La legge spirituale dice: «Se un uomo intravvede la possibilità di uno stato migliore, la sceglierà in ogni occasione. » Le abitudini inferiori svaniscono mano a mano che si rivelano quelle superiori.
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