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venerdì 19 febbraio 2016

Vetri speciali che salvano la vita agli uccellini

Sarà successo a molti di raccogliere qualche uccellino stordito per aver sbattuto contro un vetro di una finestra, magari è un fenomeno meno diffuso in campagna, ma nelle città è facile imbattersi in una problematica come questa. E sono molti gli  uccellini che non sopravvivono l'impatto. Ma i metodi per evitare queste stragi ci sono, considerando che le stime sono piuttosto inquietanti. Sono infatti circa 600 milioni gli uccelli che ogni anno, negli Stati Uniti e in Canada muoiono per le collisioni contro le finestre.  


Possono sembrare  dei fenomeni occasionali;  ma, se consideriamo la totalità della questione, i numeri sono davvero sbalorditivi. Alcuni esperti hanno affermato che le collisioni con le finestre uccidono più uccelli rispetto ai disastri provocati dalle fuoriuscite di petrolio o dai pesticidi. I periodi particolarmente rischiosi sono quelli delle migrazioni, in primavera e in autunno, quando, di città in città, passano grandi stormi di uccelli.

Ma la tecnologia progredisce e oggi ci sono dei tipi di vetro che agli occhi degli uomini appaiono trasparenti, ma che gli uccelli, invece, sono in grado di distinguere in maniera molto precisa, in modo da poterli evitare. Come suggeriscono anche esperti nel campo dell’architettura, si dovrebbero evitare i posizionamenti dei vetri vicino a degli specchi d’acqua e, inoltre, sarebbero da limitare tutti quegli effetti determinati dai riflessi del sole, che confondono gli animaletti, facendo apparire ampi scenari con il cielo azzurro e le nuvole. La gamma delle soluzioni, per le quali si può optare, è veramente vasta.

Le soluzioni sono molto semplici, ad esempio si possono applicare alle strutture esistenti, schermi esterni alle finestre, come gli ombrelloni o la pittura a tempera, per formare delle figure sui vetri. Ad esempio spesso si ricorre al disegno di linee orizzontali, che dovrebbero essere distanziate non più di 5 centimetri. Si possono tratteggiare anche delle linee verticali, a 10 centimetri di distanza l’una dall’altra, perché si sa che gli uccelli non volano attraverso qualcosa che abbia queste misure. Non basta disegnare la sagoma di un falco o di un uccello predatore su una finestra, perché questo serve a fare soltanto in modo che gli uccelli volino attorno, sbattendo lo stesso sui vetri. Sono stati studiati dei vetri visibili soltanto da chi è in grado di percepire una determinata gamma di raggi ultravioletti. Tuttavia non è possibile applicare questo rimedio su scala generale, perché non tutte le specie di uccelli percepiscono gli stessi raggi ultravioletti. L’ideale sarebbe ricercare un modello che rifletta le lunghezze d’onda viste dalla gran parte delle specie volatili.

domenica 9 marzo 2014

OGGI STACCO

Oggi stacco, mi prendo una pausa dal mondo, dai suoi rumori e dai suoi abitanti. Isolo me stessa da ogni stimolo che arriva e si interpone fra me e il mio interiore. Osservo il volo di un gabbiano solitario, che plana nell'arancio azzurro del cielo, dove il sole sul carro d'Apollo, sta per tuffarsi in mare. E' sereno quel gabbiano, nel suo fluido planare semisospeso nell'aria brillantina del tramonto, lui vola ma non sogna, guidato solo dall'infallibile legge naturale. 
Guardo i riflessi, respiro l'aria e chiudo le porte della mia ricettività, senza telefono, senza computer, senza messaggi, solo ciò che offre questo spicchio di mondo su cui mi affaccio, breve vacanza da tutto.
Fisso lo sguardo apparentemente nel nulla o forse nel vuoto, trovando la porta del giardino di dove non so, e quivi mi stendo, cercando il buon odore, essenza di lieti riposi.
Oggi stacco, senza alcun ripensamento, ho necessità di non vedere, di non sentire, esiguo momento di gran fortuna: non svegliatemi, non chiamatemi, non toccatemi. Lasciatemi sospesa, nel giardino di dove non so, a respirare l'essenza del buon odore.


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