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venerdì 11 settembre 2015

Gua Sha, antica terapia contro il dolore causato da cattiva circolazione

Avete mai sentito parlare del Gua sha? Si tratta di un'antica tecnica terapeutica della medicina tradizionale cinese. Il Gua sha va a curare tutti quei disturbi la cui causa è una stasi di sangue (sia interna che esterna) e conseguentemente alla stasi si verificano blocchi della circolazione sanguigna nei tessuti che possono essere causa di emicranie, dolori cervicali, nevralgie. E' una tecnica inoltre che è efficace anche nel trattamento di zone in cui la circolazione sanguigna è insufficiente come secchezza cutanea, pelle atonica muscolatura ipotonica.


Nella pratica questa particolare tecnica apporta flusso di sangue nei capillari cutanei migliorando sensibilmente la circolazione nei tessuti. Si pratica con piccoli attrezzi di forma e materiale adatti a questo tipo di terapia attraverso lo strofinamento di questi ultimi sulla cute con una tecnica ben precisa. Nella parte del corpo che subisce questo strofinamento avviene uno stravaso di sangue sottocutaneo la cui conseguenza è la comparsa di piccole macchie che però svaniscono in pochi giorni, ma il sollievo al dolore è praticamente immediato. Questo tipo di terapia ha un'azione antinfiammatoria nei confronti patologie croniche e migliora la risposta immunitaria. Tale azione antinfiammatoria è efficace per le infiammazioni allergiche, l’asma, le malattie infiammatorie intestinali, come la colite ulcerosa, e i sintomi dell’epatite acuta e cronica.

Ma vi sono altre patologie che migliorano sensibilmente con questo tipo di trattamento:  la nevralgia post-erpetica, la mastopatia fibrocistica, la fibromialgia. Questa sorta di universalità di applicazione ad una così vasta gamma di patologie è dovuta a tre azioni di questa tecnica:
– regolazione del flusso ematico e miglioramento della perfusione dei tessuti,
– antinfiammatoria,
– immunostimolante

E' necessario fare delle precisazioni:

1) Le macchie cutanee che compaiono a seguito dello strofinamento durante la seduta non sono la conseguenza della rottura dei vasi capillari, bensì dalla fuoriuscita del sangue attraverso l’endotelio vascolare che è permeabile.

2) Oltre al sollievo dal dolore, la comparsa delle macchie nelle zone trattate evidenzia la presenza di una ipossia dei tessuti, quindi di uno stato patologico da trattare, ma non solo, se nelle sedute successive, le macchie compaiono di nuovo è chiaro che la patologia necessita di tempi lunghi per un significativo miglioramento.

3) E' una terapia di cui usufruire anche a scopo preventivo perchè migliora enormemente la microcircolazione.

4) Se praticato correttamente (lentamente, con un angolo inferiore ai 45° e con una pressione moderata e per una durata non superiore ai 30 minuti) su un paziente disteso, in posizione comoda e con i muscoli rilassati, non è doloroso.

5) Attenzione: è una tecnica che va praticata su pelle lubrificata e con attrezzi di forme e materiale appositi.

6) Notare bene: il Gua sha è una tecnica terapeutica e prima di praticarla su chiunque è necessaria una valutazione del paziente e del suo stato di salute. Inoltre non va assolutamente praticata in caso di patologie ematiche (trombocitopenia, leucemia, porpora allergia, terapia con anticoagulanti), di fratture ossee non ancora guarite, di tumori maligni. Non va praticato mai sull’addome di donne in stato di gravidanza o mestruate. È anche sconsigliato utilizzarlo da parte di chi non ha sufficiente conoscenza e non ha appresso la tecnica in modo appropriato.


giovedì 23 luglio 2015

Erbe e cure nell'antica Grecia


Ippocrate
La medicina greca con la civiltà minoica (2700-1450 a.C.), era arrivata già ad un notevole grado di sviluppo con dei professionisti che la esercitavano con profitto, sempre impiegando droghe estratte da piante, seppure inserite in un contesto religioso e magico. Solo nel VI secolo a.C. si sviluppa una medicina con basi più aderenti alla scienza del tempo che si colloca in scuola filosofiche (ricordiamo la scuola medica di Crotone). 

Il maggiore esponente della medicina greca rimane Ippocrate; egli segue il principio dei 4 elementi: aria, terra, acqua e fuoco. Ognuno di essi contiene una qualità: freddo, asciutto, umido e caldo. Dalla loro perfetta armonia deriva il mantenimento della salute. In questo periodo si perfezionano le acquisizioni sulle patologie polmonari e sulle infezioni acute delle ghiandole, sul sistema digestivo e circolatorio, mentre è minore la conoscenza del sistema nervoso. 

Con Ippocrate, considerato il padre della medicina attuale, si coniuga la conoscenza della teoria con l'osservazione del malato per stabilirne la terapia. Per la prima volta nella cultura occidentale si comprende la necessità di conservare le energie dell'individuo, ricercare la cause della malattia senza perdere di vista lo scopo finale che è quello di guarire il malato senza preconcetti nè superstizioni.

MEMENTO: L'arte della medicina era svolta in nome della divinità. I templi dedicati agli dei, praticamente erano prototipi di ospedali che sorgevano in luoghi ben esposti, ed a volte vicino a fonti termali. I seguaci di Esculapiio sono ricordati per l'edificazione di "ambulatori" in varie città. C'era una componente filosofica nel concetto di malattia: infatti si affermava che "la vita dell'uomo è un accordo fra varie opposizioni; quando cesa l'accordo compare la malattia".


lunedì 7 luglio 2014

Uso interno degli oli essenziali | Salute

Gli oli essenziali di alta qualità sono quasi tutti utilizzabili come alimenti, ad esempio in cucina per aromatizzare le pietanze e per creare dolci e bevande. Si possono dunque assumere per bocca come terapia: bisogna tuttavia agire con cautela e sospendere immediatamente l'assunzione se compaiono reazioni indesiderate.

Il metodo più consigliabile per assumere un olio essenziale per bocca consiste nel versarne 2-3 gocce in un cucchiaino di malto in forma semiliquida (il cucchiaino non deve essere di metallo, ma di vetro, ceramica, legno o plastica: meglio di tutto il vetro).


I malti di riso, orzo, mais sono i più comuni, e si trovano in erboristeria e nei negozi di alimentazione naturale. Alternativamente si può ricorrere al miele o alla panna. Un'altra soluzione è quella di sciogliere il cucchiaino con il malto e le gocce di essenza in mezzo bicchiere di acqua tiepida e sorseggiare la miscela (si consiglia di utilizzare sempre acqua di buona qualità).

In tal caso si possono aggiungere anche 4-5 gocce di olio essenziale a un cucchiaio da cucina di sostanza emulsionante (appunto i malti, il miele, la panna). Se il disturbo è acuto si assumono 2-3 gocce di essenza 4 volte al giorno, se è cronico 2 volte al giorno.

Trascorso qualche giorno, se non si notatno miglioramenti conviene interrompere l'assunzione.

giovedì 26 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: dalla gastrite all'ulcera e poi....l'approccio della medicina ufficiale

Helicobacter Pylori
Le formulazioni maggiormente utilizzate nella terapia di ulcere e gastriti, risolvono solo apparentemente alcuni aspetti del problema, ma non tengono conto degli effetti negativi che producono. I farmaci più usati: inibitori della pepsina (enzima indispensabile per la digestione delle proteine, ma con un ruolo da protagonista nell'evoluzione dell'ulcera). Il loro utilizzo, proprio per il fatto che induce all'incompleta digestione delle proteine, può indurre maldigestione e malassorbimento intestinale. 
Oltre agli inibitori della pepsina di uso comune sono i farmaci che contrastano l'acidità direttamente (i classici antiacidi) o indirettamente (riducendo la secrezione acida). Anche in questo caso lo svantaggio sta nella sensibile alterazione dei delicati meccanismi di secrezione gastrica e dei processi digestivi in genere. Vi è poi la terapia antibiotica mista (amoxicillina, tetraciclina e claritomicina) per l'eradicazione dell'Helicobacter Pylori. Tale terapia, che spesso si rivela inefficace, e mai risolutiva, per la sempre maggiore frequenza di fenomeni di resistenza antibiotica, è dannosa per la flora intestinale, con effetti collaterali sulla funzionalità intestinale,  e l'efficienza del sistema immunitario. Perciò è opportuno un approccio diverso, che sia non solo efficace , ma anche risolutivo per trattare rapidamente il fenomeno acuto e favorire i naturali meccanismi protettivi della mucosa. Tutto senza interferire con i fisiologici meccanismi secretivi e preservando l'efficienza e l'equilibrio dell'intero apparato digestivo. Come sempre la natura ci fornisce gli elementi che ci servono per curarci   senza effetti collaterali. Alcune ricerche effettuate dal Jagiellonian University Medical College hanno messo in evidenza le straordinarie capacità dell'estratto di Semi di Pompelmo, ormai noto per le sue proprietà antibatteriche, antimicotiche, antivirali e antiparassitarie. Le indagini hanno dimostrato che il GSE ha un incredibile ruolo gastroprotettivo e la sua capacità di accelerare la guarigione  delle lesioni. Non solo protettivo, quindi, ma anche riparatore. Questo perchè il GSE è in grado di stimolare la sintesi di alcune sostanze, fisiologicamente presenti nel nostro organismo, con un ruolo protettivo nei confronti della mucosa gastrica. Queste sostanze quali le prostaglandine, i fattori di crescita cellulari e l'ossido nitrico determinano un aumento del flusso sanguigno della sotto mucosa che garantisce un apporto di ossigeno ed elementi nutritivi, sostengono il ricambio e la crescita cellulare, favoriscono la rapida reintegrazione dell'epitelio mucosale e lo proteggono dai danni dello stress ossidativo. 
Domani vedremo quali altri principi associare al GSE per un approccio curativo efficace e completo.
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