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domenica 13 marzo 2016

Carbone vegetale usi e proprietà

Il carbone vegetale è uno dei più attivi  disintossicanti naturali conosciuti, in particolare quello originato dalla combustione dei gusci delle noci di cocco. E' utile a curare diversi problemi di salute, fra cui, i più noti, disturbi digestivi e intestinali.Vediamo dunque nel dettaglio le sue proprietà.

Effetto depurativo: purifica l'organismo.
Effetto disintossicante: in caso di sovradosaggio da farmaci, intossicazione lieve da metalli pesanti, avvelenamento.
Disturbi intestinali: primo fra tutti regolarizza il transito, calma la diarrea, la gastroenterite e la costipazione causata dalla fermentazione intestinale.
Disturbi digestivi: bruciori di stomaco, reflusso gastrico, aerofagia, flatulenze, gonfiori, eruttazioni, colon irritabile, crampi conseguenti a un consumo eccessivo di lipidi e zuccheri.
Altri importanti: abbassa il colesterolo e i trigliceridi nel sangue. Elimina il problema dell'alito cattivo (alitosi). Riequilibra l'insufficienza renale.



Gli usi del carbone vegetale sono molto antichi: ne abbiamo testimonianza grazie a Ippocrate e Plinio (400 anni prima di Cristo). Ma sembra che già intorno al 1550 a.C. gli egizi lo utilizzassero per purificare l’acqua. Più recentemente  è stato utilizzato per purificare e decolorare alcuni prodotti, come lo zucchero bianco. Oggi il carbone vegetale o carbone attivo è uno dei prodotti naturali più impiegati come rimedio per le intossicazioni e gli avvelenamenti (assunzione di droga, sovradosaggio da farmaci, avvelenamenti alimentari o ingestione di prodotti domestici). Si rivela inoltre utile in nefrologia, gastroenterologia, pediatria, cardiologia ed è tra i farmaci comunemente usati dai veterinari.

Per ottenere il carbone vegetale è necessaria la carbonizzazione del legno di frassino o di pioppo (Populus nigra, Populus pyramidalis) oppure dei gusci delle noci di cocco, che avviene a temperature elevate (600-900°C) e in totale assenza di aria. In seguito avviene una fase di attivazione in cui si  riscalda di nuovo il carbone alle stesse temperature ma con l’aggiunta di aria, vapore acqueo e gas ossidanti: è grazie a questo procedimento che si conferisce al prodotto la sua caratteristica porosità, che gli permette di assorbire una quantità di gas pari a cento volte il suo volume.

Ma quali sono le sostanze che contiene e i suoi principi attivi? Si tratta semplicemente di Carbone allo stato puro. Ed ora vediamo come usarlo in maniera efficace ai nostri scopi.
Dosaggio:  per il mantenimento si raccomanda un grammo al giorno, anche se si possono assumere fino a 100 grammi senza alcun rischio per la salute. In caso di gravi problemi di salute, come il colesterolo alto o l’insufficienza renale, è possibile che il medico prescriva una dose da 20 g. L'assunzione può avvenire in forma di capsule, compresse o granuli è più semplice rispetto alla polvere, ed è data ai pazienti con problemi circolatori e debolezza (4 o 5 diluizioni centesimali o CH) o secondo la prescrizione dell’omeopata.

Per la gastroenterite: 4-8 capsule al giorno fino alla completa scomparsa dei disturbi intestinali. Per i bambini con più di 6 anni: 1 capsula due volte al giorno. Accompagnare sempre l’assunzione del carbone vegetale con un bicchiere grande d’acqua.

Vediamo anche quali precauzioni prevede l'uso del carbone. Dato che il suo potere assorbente è molto elevato, il carbone vegetale può ridurre l’efficacia dei farmaci, compresi i tranquillanti, la pillola anticoncezionale e gli antibiotici, se essi sono assorbiti nello stesso momento. Perciò è preferibile assumere dei farmaci in altri momenti della giornata o due ore prima o dopo l’assunzione del carbone vegetale. Attenzione però assumere troppo carbone attivo può inoltre causare costipazione.

E' sconsigliato passumere il carbone vegetale in caso di gravidanza e allattamento, vietato ai neonati   e ai bambini di età inferiore ai 6 anni.Tra gli effetti collaterali il carbone vegetale rende le feci di colore nero. Il carbone vegetale in capsule si può assumere in combinazione con piante o oli essenziali, come l’anice, l’aneto, il cardamomo e il finocchio. Se si vuole aumentarne l'efficacia, in caso di problemi digestivi, è possibile associare il carbone vegetale al timo o all’angelica, nonché il lievito Saccharomyces boulardii, mentre per i problemi intestinali è possibile associarlo all’argilla verde.

La ricerca scientifica ha dimostrato proprietà davvero straordinarie del carbone vegatale, infatti nel 1813 una dimostrazione presso l'Académie française de médecine, diretta da Pierre-Fleurus Touéry, ha dimostrato che una dose letale di stricnina può essere neutralizzata se rivestita da carbone vegetale. Inoltre grazie ad uno studio recente è stato evidenziato che il carbone vegetale è in grado di assorbire alcuni virus, come il vaiolo bovino, il rotavirus e la febbre aftosa.

lunedì 26 ottobre 2015

Cosmesi naturale: gli oli di armellina proprietà e caratteristiche

Si definiscono oli di armellina quegli oli cosmetici che vengono estratti grazie alla spremitura a freddo dei noccioli di albicocca, pesca, susina e ciliegia. La loro principale caratteristica è la loro leggerezza così da essere particolarmente assorbibili dalla pelle e quindi poco untuosi, caratteristica questa  che li rende ottimi per i massaggi. Li vedremo uno per uno spiegandone in breve le caratteristiche.

Olio di albicocca: questo olio si presta ad essere un ottimo vettore degli oli essenziali. Contiene preziosi nutrienti, ha proprietà antiossidanti, idratanti, emollienti. Ottimo stimolatore della rigenerazione cellulare, riequilibra la produzione sebacea della pelle e contemporaneamente contrasta in maniera naturale le rughe. Si adatta particolarmente alle pelli secche e miste e si rivela un ottimo protettore dagli agenti atmosferici. Può essere usato anche come struccante perchè rimuove in maniera delicata anche make up particolarmente resistenti.

Olio di pesca:  la sua fluidità lo rende utile ad alleggerire oli particolarmente corposi e viscosi. E' antiossidante, rigenerante, idratante, emolliente, lenitivo e levigante. Dona elasticità alla pelle e la mantiene idratata. Si rivela utile alle pelli mature, secche, sensibili ed è ottimo per la pelle dei bambini.

Olio di prugna:  emolliente, nutritivo, idratante, antiossidante e lenitive sia addice alle pelli particolarmente secche e sensibili, e a quelle mature. È molto efficace anche nel trattamento delle pelli devitalizzate.

Olio di ciliegia:  rispetto ai precedenti contiene un'alta quantità di acido linoleico. La sua azione sulla pelle è ristrutturante e rigenerante,  rinfrescante, astringente e purificante. Vi interesserà sapere che stimola la mobilizzazione dei depositi idrici e grassosi, e ne contrasta la formazione, combatte in modo efficace la cellulite.


martedì 13 ottobre 2015

Corteccia di Salice Bianco: proprietà e benefici

Lessi per la prima volta dell'uso della corteccia di salice nelle Mille e una Notte, più precisamente si parlava dello sciroppo di salice, usato per la febbre. Purtroppo non sono riuscita a reperire informazioni in merito alla preparazione dello sciroppo, ma non ho avuto problemi a trovare quali siano gli usi della corteccia le cui proprietà erano già note ai greci e agli egiziani. Il principio attivo è la salicina, i cui effetti sono assai simili a quelli dell'aspirina, ma la corteccia di salice contiene anche tannini, glicosidi, catechine e flavonoidi.

Dagli studi condotti sulla corteccia è emerso che essa ha effetti analgesici e anti-infiammatori che si esplicano lentamente, ma la cui efficacia può durare più dell’ aspirina. Da notare che la salicina si converte in acido salicilico solo dopo che lo stomaco l'ha assorbita, ed è un gran vantaggio poichè così non comporta l’irritazione dello stomaco come invece avviene con l’aspirina.

Quali proprietà? Anti-infiammatoria, antipiretica, antisettica, anti-ossidante, analgesica e stimolante del sistema immunitario. Può essere utilizzata efficacemente per il trattamento di mal di testa, mal di denti, mal di schiena, artrosi, sindrome premestruale, crampi mestruali, dolori muscolari e tensioni, disturbi cardiovascolari, tagli, ferite, ustioni, raffreddori, influenza, febbre e disturbi reumatici e infiammatori, cioè borsite, artrite, dolore articolare, sindrome del tunnel carpale e tendinite.

Vediamo i suoi campi di applicazione:

Febbre:  associata a raffreddore e influenza.

Attacchi di cuore: bere una tazza di tè di corteccia di salice bianco una o due volte al giorno, può ridurre il rischio di infarto e ictus in persone ad alto rischio.

Emicrania:  bere una tazza di tè di corteccia di salice regolarmente può combattere l’emicrania

Artrosi e artrite reumatoide: da uno studio tedesco è emerso che l'assunzione di estratto di corteccia di salice (240 mg di salicina per due settimane) è risultato efficace nel ridurre il dolore del 14% in persone affette da osteoartite.

Sindrome premestruale e crampi mestruali:  i componenti della corteccia di salice regolando la produzione di prostaglandine e riducendo l’infiammazione aiutano in entrambe le sintomatologie. Bere una tazza di tè di corteccia di salice 2-3 volte al giorno circa un paio di giorni prima dell’inizio del ciclo mestruale.

Mal di denti: in caso si mal di denti, masticare un piccolo pezzo di corteccia di salice bianco o strofinare la sua polvere alla zona interessata. Bere il tè di corteccia può aumentare l’efficacia del trattamento. In caso di gengive infiammate si possono fare gargarismi con il tè di corteccia alla sera, prima di andare a letto.

Per fare il tè con corteccia di salice:aggiungere un cucchiaino di corteccia di salice bianco in una tazza di acqua calda . Filtrare il tè e aggiungere miele o zucchero per ridurre al minimo il sapore amaro. Il tè può essere refrigerato per non più di 48 ore dal momento che perde la sua efficacia se conservato per più ore.

ATTENZIONE: in merito agli effetti collaterali, è bene che evitino l'uso dell acorteccia coloro che sono  allergici all’aspirina. Devono evitarne l'uso anche le donne durante l’allattamento e quelle incinte, chi soffre ulcere croniche, morbo di Crohn, colite, malattie renali, asma, i bambini sotto i 16 anni, in quanto può causare la sindrome di Rye. Il sovradosaggio comporta problemi simili al sovradosaggio di aspirina, benchè meno forti. Il sovradosaggio può provocare eruzioni cutanee, irritazione dello stomaco, infiammazioni renali, nausea, vomito, vertigini, acufeni / ronzio. Se si stanno assumendo rimedi come il Ginkgo e aglio o qualsiasi diuretico, inibitori piastrinici, anticoagulanti o un qualsiasi farmaco che contiene bismuto Subsalicylates, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), Metoclopramide, e inibitori dell’anidrasi carbonica, non si deve assumere la corteccia di salice in qualsiasi forma.


venerdì 10 luglio 2015

Gli oli essenziali, altri usi

Gli oli essenziali possono essere utilizzati anche in altri modi, ognuno dei quali ha le sue caratteristiche.

BAGNO: per un bagno aromatico la temperatura dell'acqua deve essere calda senza eccedere. Le essenze vanno afìggiunte immediatamente prima di entrare nella vasca, per poter sortire il massimo effetto prodotto dall'evaporazione delle componenti volatili. Aggiungere 4-5 gocce dell'essenza scelta; se è una combinazione non deve superare le otto gocce. restare immersi per circa 10 minuti

DOCCIA: versare 3-4 gocce di essenza su un guanto di spugna bagnato e frizionare il corpo
COMPRESSE E IMPACCHI: in una tazza di acqua calda o fredda, a seconda della necessità, versare 5-8 gocce di essenza. Usare acqua calda per dolori muscolari e acqua fredda per distorsioni, febbre, cefalee. Immergere una garza nell'acqua, strizzarla delicatamente e applicarla sulla zona interessata. Rinnovare quando la compressa si riscalda o si raffredda. Le compresse alle essenze possono alleviare i dolori, le distorsioni o i gonfiori

EVAPORAZIONE: versare 3-4 gocce di essenza in un diffusore per essenze, costituito da una sorgente dicalore (lampadina o candela) sopra la quale c'è una coppetta con un po' d'acqua. Sotto l'azione del calore l'acqua evapora e l'essenza si volatilizza. non versare direttamente l'essenza sulla fonte di calore perchè è infiammabile. Si possono anche versare alcune gocce di essenza su un fazzoletto, sul cuscino, soprattutto le essenze balsamiche, nella vaschetta di acqua dei caloriferi, in un umidificatore predisposto all'uso delle essenze o in un nebulizzatore spray. Questa pratica di nebulizzazione nell'ambiente di essenze a elevato potere antisettico è particolarmente utile nelle camere di malati per purificare l'aria.

FUMENTI E INALAZIONI: aggiungere 5-8 gocce di essenza in un piccolo catino di acqua bollente e respirarne i vapori con un asciugamano sulla testa. Questa via di somministrazione è particolarmente utile per il trattamento di affezioni delle vie respiratorie
FRIZIONI: 2-3 gocce di essenza diluite in una base alcolica da frizionare sulla regione cutanea corrispondente all'organo affetto (per esempio su ltorace per tosse, bronchite ecc.), fino al riscaldamento della parte

PEDILUVI, MANILUVI, SEMICUPI: in un catino di acqua calda o fredda, secondo le necessità, versare 4-5 gocce di essenza e restare con i piedi immersi per circa 10 minuti. Analogo trattamento è riservato per le mani e per il bidet
IRRIGAZIONI INTERNE: aggiungere 4-5 gocce di essenza in acqua bollita, lasciandola raffreddare per alcuni minuti. Utilizzare per lavande vaginali o clisteri
SCIACQUI E GARGARISMI: aggiungere 2-3 gocce di essenza in un bicchiere di acqua bollita per sciacqui o gargarismi in caso di infiammazioni delle mucose della bocca e della gola



mercoledì 6 maggio 2015

Usi terapuetici ed energetici del Platino colloidale

Abbiamo trattato due argomenti importanti quando abbiamo parlato di argento e oro colloidale e delle loro proprietà terapeutiche. Oggi terminiamo la nostra trilogia parlando del platino colloidale e delle sue qualità sia nella terapia omeopatica che delle sue funzioni a livello energetico.  Il platino colloidale  è un importante rimedio femminile. Si in particolare per stitichezza, sordità, mal di testa, problemi mestruali, spasmi nervosi, paralisi, intorpidimento, irritabilità, ed eccessivo interesse per la sessualità.  Nella medicina occidentale, il platino viene somministrato per curare il cancro, sottoforma di chemioterapico. In chirurgia  è stato usato anche per impianti in metallo nelle fratture ossee e per i pacemaker cardiaci. E può essere utilizzato per stimolare la salute degli occhi. Ciò che caratterizza il platino è che stabilisce un legame con la struttura cellulare del corpo fisico attivando nella memoria delle cellule il riconoscimento della condizione di salute e i processi necessari per mantenere tale condizione stimolando il sistema immunitario.

Grazie a questo meccanismo nelle cellule si attiva u meccanismo di comprensione e quindi, possono procedere ad eliminare con efficacia il disordine all'interno della propria struttura. Fra le sue proprietà esso coadiuva il corretto funzionamento del tratto digestivo e migliora l' assimilazione delle sostanze nutritive. Si deve però considerare che l'esposizione eccessiva al platino a basso tenore può causare la platinosi, che comporta l'irritazione del naso o del tratto respiratorio, lacrimazione degli occhi, e tosse o starnuti. Si possono anche presentare sintomi asmatici, come il respiro corto, affannoso, tensione toracica e lesioni cutanee. Il platino colloidale facilita l'assorbimento di vitamine e minerali da parte del corpo.

Il nostro DNA è compromesso dall'esposizione ad una elevata quantità di elementi tossici, sia materiali che emotivi, proprie del terzo millennio e della sua cultura distruttiva. È documentato che il platino colloidale è uno dei maggiori rinnovatori della forza vitale, poiché agisce  sul DNA delle cellule creando l'ambiente interno necessario per aiutare il corpo ad invertire le condizioni degenerative. A livello energetico migliora la produzione di una frequenza armonica specifica che ottimizza il funzionamento del DNA e aiuta il corpo a correggere stati degenerativi di molti generi, come gli squilibri autoimmuni. Contribuisce inoltre ad alzare la frequenza generale di risonanza armonica della cellula.

Quando il DNA della cellula vibra alla sua frequenza ottimale, si crea una "danza alla quale nessuna malattia può prendere parte" e il corpo rimane in uno stato di equilibrio e di salute ottimale. Il platino aiuta a rigenerare il tessuto cardiaco, il timo e l'intero sistema endocrino. Aumenta la trasmissione elettrica attraverso le sinapsi all'interno del cervello; facilita dunque la rigenerazione generale dei tessuti neurologici. Le vertebre vengono allineate e c'è un aumento nell'efficienza delle informazioni ricevute attraverso tutto il tessuto neurologico. E' considerato un ottimo antidepressivo. Migliora la memoria, specie nel caso di perdita di memoria dovuta a choc, ansia o simili. Per quanto riguada coloro che hanno intrapreso un percorso spirituale, grazie al paltino c'è un affinamento nell'interpretazione di queste esperienze interiori. Il platino può essere usato per l'amplificazione generale del pensiero, in questo senso le sue qualità eguagliano quelle del quarzo.

Ciò avviene perché questa sostanza metallica ha la capacità di trattenere le proprietà magnetiche. Il platino mantiene alto il livello energetico migliorando i risultati e il raggiungimento dei propri obiettivi. È stato usato per stimolare la ghiandola pineale e può acuire l'intuito e le facoltà paranormali, e la consapevolezza di altri livelli di intelligenza. Il platino è la "pietra" di cui parlò Archimede, quando era alla ricerca di una "situazione che centrasse". Credeva che questa "pietra" fornisse le capacità che consentissero di "muovere la terra". Il platino aiuta anche a riconoscere, vedere e sentire "il fiorire" dello spirito facendo affiorare la luce proveniente dall'interiorità. Questo elisir bilancia le qualità femminili. I meridiani e i nadi vengono attivati e il platino ha la rara qualità di aprire i cinque chakra al si sopra del chakra della corona.



giovedì 23 aprile 2015

Semi di Papavero, proprietà e benefici

Avevo parlato dei semi di papavero a proposito dei disturbi del sonno, in particolare si tratta del papavero comune detto anche rosolaccio, che troviamo nei nostri campi e che dona loro splendide macchie cremisi. Non si tratta ovviamente del papavero da oppio. In realtà l'uso dei semi di papavero non è molto diffuso in Italia, è più una caratteristica dei paesi del nord e dell'America. Noi di solito facciamo riferimento ai semi neri, ma ci sono anche bianchi ed entrambi hanno notevoli proprietà utili alla nostra salute. 


Essendo semi oleosi, contengono grassi e proteine, ma sono una miniera di manganese, calcio, acido linoleico e vitamina E. Inoltre hanno un buon contenuto di fitosteroli che è utile a contrastare il colesterolo nel sangue. L'uso dei semi di papavero in alimentazione di solito non dà effetti collaterali, ma è bene ricordare che non devono essere consumati dalle donne in gravidanza, bambini e da chi ha problemi respiratori. Infatti l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha reso noto che questo alimento va consumato con moderazione in quanto contiene alcalodi tossici, la cui presenza viene comunque sensibilmente ridotta dai processi di lavorazione cui vengono sottoposti i semi.

Va da sè che chi segue una dieta ipocalorica deve astenersi dal consumo di questi semi che hanno un apporto calorico piuttosto alto. Si possono usare questi gustosi semini per decorare panini, cracker, grissini, dolci, biscotti e per dare un gusto in più alle nostre insalate.

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