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domenica 24 gennaio 2016

Introversa solitudine

Lasciatemi godere la mia introversa solitudine,
ho nelle orecchie solo il dolce suono del vento di maestrale,
e negli occhi lo spicchio di mare azzurro che si unisce voluttuoso al cielo.
Non voglio far parte della confusione di questi giorni del maturo Agosto,
ho per compagnia l'incantato concerto delle cicale sui pini.
Dondolano chiome di tamerici aspre e salmastre,
mentre suoni di gabbiani squarciano il cielo dal sembiante settembrino.
Lasciatemi qui,
i suoni degli uomini non li voglio sentire, brulicanti formicai che affollano spiagge troppo strette.
Mi pregio della solitudine come di un ricco dono,
che mi tiene sospesa sopra il caos di un mondo troppo stretto.
Lasciatemi in un campo, dove il generoso grano piega la spiga
schizzato da macchie cremisi di papaveri.
Il mio spirto vola in altri luoghi,
terre di Magna Grecia e templi,
intreccio di riti pagani e fertilità.
Lasciatemi, con la mia introversa solitudine,
conosce la strada e chi m'aspetta.


venerdì 25 settembre 2015

Psicopittografia, Come combattere la depressione

Vi sono persone che non hanno problemi economici, ma il fatto che possano aver molta disponibilità economica non significa che vivano una vita felice. Non è un grosso problema guadagnare denaro per vivere una vita confortevole, ma è molto difficile prender gusto alle proprie attività remuneratrici. 

Che senso c'è a lavorare otto ore al giorno per un breve riposo serale? Senza soddisfazione alcuna? Perché non essere sereni tutta la giornata?  Questa osservazione  ne richiama  un'altra: perché si parla spesso di emozioni negative?  Esiste il mezzo di sbarazzarci di ogni emozione negativa abituale? È il motivo per cui siamo qui, per trovare questo mezzo.  Che  pensare della depressione? Come uscirne?  Quando ci sentiamo depressi non dobbiamo identificarci con questo stato. Quando ci sentiamo depressi, non ammettiamo automaticamente che noi siamo la depressione. Non diciamo: «Sono depresso. » 

Non ci identifichiamo con questo stato. Consideriamolo come qualcosa di separato da Noi. Ciò interrompe il processo d'identificazione e annulla lo stato depressivo. Solo il falso Io è soggetto alla depressione, al vero Io non capita mai.  Non identifichiamoci con la depressione consideriamola come il vento che ci sfiora il viso senza arrestarsi.
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