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martedì 12 novembre 2013

Oggi nella mia rubrica: I cavalli del sole



La mia pazza passione per i cavalli  mi porta sempre a far ricerche, soprattutto per ciò che concerne il loro benessere e la loro salute.
Ma perchè non ricorrere ai rimedi nautrali, come facciamo per la nostra salute? Si può e con successo, fornendo loro degli ottimi prodotti a base di erbe e piante officinali, che non ne stressano il metabolismo, non intossicano, e soprattutto non danno controindicazioni, mettendo a repantaglio il loro sensibile organismo.
A chi ha a cuore la salute e il benessere del proprio beniamino, vorrei consigliare un'azienda il cui "core business" è proprio questo: evitare l'uso sconsiderato ed eccessivo di farmaci.
Per questo vi consiglio vivamente I cavalli del sole  un'azienda all'avanguardia in questo campo, che ha fatto della passione per i cavalli e del loro benessere una filosofia.
All'interno del sito, troverete una vasta gamma di prodotti che vanno dai mangimi agli integratori per le competizioni sportive, ai prodotti disintossicanti per gli organi interni, e se il vostro cavallo è un tipo nervoso, anche prodotti rasserenanti.
Non solo, troverete anche una linea apposita per gli altri animali da compagnia.
Io personalmente, ho avuto modo di provarli e vi assicuro che sono ottimi.
Parlatene anche con il vostro veterinario di fiducia, se è un medico illuminato, ve li consiglierà!


lunedì 11 novembre 2013

PRENDI LA MIA MANO










Prendi la mia mano,
è un ponte,
teso verso te.
E' il laccio
che unisce le energie,
il cavo che ti farà risalire.
Prendi la mia mano,
è forte,
potente stretta,
come d'acciaio.
Prendi il mio braccio,
esso ti sosterrà,
è come il tronco di una sequoia.
Appoggiati a me,
sarò come le fondamenta di una casa,
profonde, calate nella roccia.
Abbi fiducia, appoggiati,
stringiti forte,
ti pianterò su nuova terra,
fresca, verde, accanto a me.

Oggi nella mia rubrica

 

Work in progress

domenica 10 novembre 2013

ED IO RIDENDO T'IMBOCCAVO














D'ambra trasparente
caddero gocce,
stille infinite di luce,
sulla mia carnagione,
che come di miele
il profumo spandea intorno.
Apparia un brillar di sole calante
agli occhi tuoi,
che insaziabile assaggiavi
lo zuccherino nettare 
di quelle lacrime di luce.
E io ridendo
t'imboccavo. 



sabato 9 novembre 2013

PER JENNIFER: RISPOSTA ALLA TUA DOMANDA


Cara Jennifer,
scrivo questo post per te. Mi hai chiesto come faccio ad alimentare costantemente la forza per combattere sempre. E' una difficile disciplina, che impegna continuamente il proprio intento, e non si nasce già dotati di questa forza, bisogna coltivarla. E' la vita che ci mette alla prova in questo senso, ponendoci di fronte ad ogni genere di prove e in tutti i campi della vita. Ed è qui che siamo chiamati a combattere, arriva la richiesta di arruolamento volontario. 
Come diceva Kant, nel suo scritto "Cos'è l'illuminismo?": <<Pigrizia e viltà sono le cause per cui tanta parte degli uomini, dopo che la natura li ha da lungo tempo liberati dall'altrui guida  (naturaliter maiorennes), rimangono tuttavia volentieri minorenni a vita; e per cui riesce tanto facile agli altri erigersi a loro tutori. E' così comodo essere minorenni! Se ho un libro che pensa per me, un direttore spirituale che ha coscienza per me, un medico che valuta la dieta per me, ecc., non ho certo bisogno di sforzarmi da me. Non ho bisogno di pensare, se sono in grado di pagare: altri si assumeranno questa fastidiosa occupazione al mio posto. A far sì che la stragrande maggioranza degli uomini[..] ritenga il passaggio allo stato di maggiorità, oltreché difficile, anche molto pericoloso, si preoccupano già quei tutori che si sono assunti con tanta benevolenza l'alta sorveglianza sopra costoro. Dopo averli in un primo tempo istupiditi come fossero animali domestici e aver accuratamente impedito che queste placide creature osassero muovere un passo fuori dal girello da bambini in cui le hanno imprigionate, in un secondo tempo descrivono ad esse il pericolo che le minaccia qualora tentassero di camminare da sole. Ora, tale pericolo non è poi così grande, poiché, a prezzo di qualche caduta, essi alla fine imparerebbero a camminare: ma un esempio di questo tipo provoca comunque spavento e, di solito, distoglie da ogni ulteriore tentativo>>. 
Ebbene sì, combattere significa andare avanti pur sbucciandosi le ginocchia, pur con il passo incerto di chi ancora non ha i muscoli ben allenati, e quante volte avrei voluto che qualcuno mi facesse da stampella o addirittura mi caricasse sulle spalle, per non sentire quella fatica, quel dolore, che gli intensi allenamenti provocano al nostro fisico e, di conseguenza, anche alla nostra psiche. Ho avuto degli insegnanti validi, i miei genitori, che mi hanno fatto capire molto presto che ogni mia azione generava delle conseguenze, che in ogni caso avrei dovuto affrontare, ma non solo, che le azioni degli altri generavano implicazioni,  comportamenti, parole, un insieme di modalità generato dagli esseri umani con i più svariati intenti e scopi. Ai loro insegnamenti si è unita l'esperienza, quella delle prime linee, evitando di rimanere nelle retrovie per vigliaccheria, esperienza che ho pagato anche a caro prezzo, rimanendo gravemente ferita sul campo, ma mai rassegnata alla sconfitta, pur agonizzante, avvilita e depressa. Non ho tatuaggi sul mio corpo, ma una collezione di cicatrici che mi sono fatta durante le innumerevoli "pugne" che ho combattuto, a volte ingaggiate da me, altre a cui sono stata costretta a partecipare per non farmi distruggere. E sì, più volte mi sono quasi lasciata andare, decisa che era inutile spreco di forza ed energia, ma in quei momenti ho guardato bene la mia immagine riflessa nello specchio e mi sono chiesta: "E' giusto soccombere senza aver tentato un'ultima sortita"? 
No, non è giusto, allora mi sono presa un periodo di tregua, per curare le ferite e rielaborare una strategia, e quando mi sono sentita persa ho chiesto consiglio, non mi vergogno a dirlo, ho bussato a chi so che mi vuol bene e ho chiesto. Ci sono state volte in cui non ho potuto bussare, non ho potuto chiedere, e due erano le possibilità: andare avanti o soccombere. In quei momenti mi è tornata in mente una frase, sentita da una persona anziana, che mi colpì molto: "Il mondo è una valle di lacrime, ma io ci piango tanto volentieri, e come disse qualcuno: voglio che la morte mi trovi vivo"!
Ne ho fatto una filosofia di vita.
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