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mercoledì 9 luglio 2014

Biancheria da tavola | Varie

Quasi nessuno usa più la tovaglia, tantomeno i tovaglioli, per apparecchiare la tavola, e questo perchè poi la biancheria da tavola necessita di esser lavata e stirata. Tutti oggi usano le tovagliette americane, quelle in plastica e relativi accesori usa e getta. E' una pratica che non mi piace affatto, poichè riduce i momenti del pranzo e della  cena ad un mero nutrirsi velocemente, mentre essi dovrebbero essere considerati come tempo prezioso per stare insieme.

Ad ogni buon conto per coloro e speriamo che siate tanti, che ancora come me usate la tovaglia, ecco alcuni semplici consigli.
Non riponete maile tovaglie sporche o macchiate: l'unto e le macchie si propagheranno ad altre zone del tessuto. Lavate subito tovaglia e tovaglioli in acqua calda e detersivo e assicuratevi che tutte le macchie siano completamente sparite.

Lasciate, se possibile, asciugare al sole la biancheria da tavola; il sole attenua le macchie e rende il bianco più brillante.

Se le tovaglie sono macchiate o ingrigite, una debole soluzione di acqua e candeggina risolverà il problema.

Per togliere depositi di cera, sistemate un po' di carta assorbente o un fazzoletto di carta ripiegato in quattro sul grumo di cera, premendovi sopra il ferro caldo. Ripetete l'operazione, con altra carta pulita.

A picce, appallare | Parole e verbi in disuso


A PICCE: significa in gran quantità. La PICCIA (da "appiccicare") è una coppia, talvolta di pani o altro, ma in generedi fichi secchi aperti e uniti a due a due, spesso con anaci, noci, o mandorle in mezzo. Una stomachevole testimonianza tutt'altro che lessicografica su queste picce è contenuta nel Nuovo Vocabilario Metodico della Lingua Italiana del fanfani e Frizzi (1883): "Ho visto io con questi occhi un cameriere del Collegio di....preparare ai Collegiali le piccie di fichi secchi sputandoci dentro perchè si unissero più facilmente e più stabilmente". In certe zone del Pisano, la PICCIA, è la filza di pomodori o di mele legati  con lo spago e appesi al soffitto. Federico Tozzi, scrittore senese, usa PICCE anche in riferimento alla coppia di campane ("la piccia delle campane suonava") e in altre occasioni che lasciano perplessi i fiorentini ("i tetti, in quelle picce e in quegli arrembamenti, in quelle spezzature di ogni forma, sono sempre più rari di mano in mano che le case di spargono per le chine" - Tre Croci). "DI PICCIA", in Lucchesia, vuol dire "di buzzo buono, a corpo morto".

APPALLARE: verbo gergale dei cacciatori della Garfagnana quando raccontano di un colpo così preciso e centrato da fulminare un animale in modo da farlo quasi rientrare in se stesso: "Centrai la lepre così bene che l'appallai".

martedì 8 luglio 2014

I vettori più consigliati per gli oli essenziali, parte prima

Per diluire gli oli essenziali si può ricorrere a prodotti di vario tipo, anche allo scopo di combinare insieme le proprietà dell'essenza con quelle del vettore. Ecco un elelnco di numerose sostanze veicolanti.


OLIO DI ALOE VERA: Aloe barbadensis. Emolliente e restitutivo, regola l'umidità e possiede leggere proprietà antibatteriche. Adatto a pelli secche e disidratate, con acne o altre impurità

OLIO DI ARGANIA: Argania spinosa. Protegge la pelle, stimola i processi di rinnovamento cellulare e rallenta l'invecchiamento. Non unge e si assorbe velocemente.

OLIO DI ARMELLINA: Prunus armeniaca. Particolarmente indicato per pelli delicate, sensibili infiammate o molto secche. Agisce in profondità nutrendo e ravvivando i tessuti.

OLIO DI ARNICA: Arnica montana. Astringente, adatto a pelli grasse e impure. Lenitivo nei traumi leggeri (cadute, urti e simili): attenua il dolore e riduce l'infiammazione. Decontrae la muscolatura; utile ne l massaggio sportivo

OLIO DI AVOCADO: Persea gratissima. Ammorbidente e cicatrizzante per pelle senescente, secca, rigosa, screpolata. Indicato nelle smagliature e nei soggetti con spesso pennicolo adiposo, poichè penetra mmaggiormente rispetto ad altri oli. Non adatto a pelli sensibili

OLIO DI CALENDULA: Calendula officinalis. Ottimo per le pelli sensibili, contro arrossamenti, irritazioni, scottature, contusioni, disturbi circolatori. Protegge dai raggi ultravioletti e migliora l'abbronzatura; favorisce la cicatrizzazione delle ferite e stimola la produzione di nuove cellule epiteliali. Adatto anche a bambini e anziani

OLIO DI CAMELIA: Camelia sinensis. Consigliabile in caso di pelli sensibili, ha un effetto vellutante. Si può applicare anche sulle labbra e sui capelli

OLIO DA CANAPA:Cannabis sativa. Per tutti i tipi di pelle: fortemente antiossidante, stimola i processi di rigenerazione dei tessuti. coadiuvante nel trattamento di eczemi, herpes, dermatiti e acne. Applicato sulle unghie con regolarità contribuisce a rafforzarle

OLIO DI CAROTA: Daucus carota. Emolliente e antirughe, ridona lucentezza e vitalità all'epidermide, facilitando inoltre l'abbronzatura. Indicato soprattutto in presenza di pelle secca

OLIO DI CUMINO NERO: Nigella sativa. Stimola l'eliminazione delle tossine accumulate; attenua pruriti e irritazioni; ottimo contro le allergie. Coadiuvante nel caso di acne e micosi; nella bronchite si usa frizionarlo direttamente sul petto

OLIO DI ENOTERA: Oenotera biennis. Efficace rimedio della pelle secca: la idrata in profondità e ne aumenta l'elasticità. Utile in presenza di eczemi secchi, psoriasi, desquamazione, aleergie cutanee

OLIO DI GERME DI GRANO: Tricum vulgare. Protegge dagli agenti atmosferici e contrasta l'inaridimento della pelle. Si usa anche come maschera per il viso in caso di pelle secca e senescente (si lascia agire per 15-20 minuti e quindi lo si rimuove con una spugnetta umida). Sconsigliato in soggetti delicati; utile contro le unghie fragili

OLIO DI GIRASOLE: Helianthus anuus. Rinfrescante, idratante, emolliente: adatto a pelli fredde, asfittiche, sotto tono, che debbano essere rivitalizzate. Viene assorbito rapidamente e non lasciala pelle untuosa. Indicato per persone freddolose e stanche

OLIO DI IPERICO: Hypericum perforatum. lenitivo contro le piaghe, ferite e irritazioni cutanee, ha inoltre proprietà antidolorifiche. Si usa contro le bruciature (anche a fiamma viva) e le scottature solari. Rilassante dei muscoli e decontratturante, consigliabile in caso di dolori, sciatica e in alcune forme di psoriasi. Adatto a persone depresse e malinconiche. Deve essere rimosso prima dell'esposizione al sole perchè attira i raggi solari

OLIO DI JOJOBA: Simmondsia chinensis. Inodore, mantiene l'idratazione cutanea e favorisce l'elasticità dell'epidermide. Adatto a pelli sia secche che grasse, poichè esplica azione riequilibrante in entrambi i casi. Antibatterico e antimicotico, è indicato nell'acne e in alcune patologie della pelle. Si utilizza sui capelli sfibrati allo scopo di rigenerarli, oppure per proteggerli dal sole e dall'acqua di mare; sul cuoio capelluto per ridurre la forfora e seborrea. Utile anche sulle labbra screpolate



Avocado, come trattarlo | Varie

La polpa dell'avocado annerisce facilemente: tagliatelo a metà solo prima di utilizzarlo, oppure dopo averlo tagliato a metà, coprite la polpa con pellicola trasparente, facendo attenzione che aderisca perfettamente.


Per non far ossidare l'avocato tagliato a fette o a dadini, spruzzatelo di succo di limone oppure spalmatelo di burro ammorbidito, margarina o maionese prima di riporlo in frigo: si conserverà per 3-4 giorni.

Se avete acquistato un avocado ancora acerbo, per accelerare la sua maturazione mettetelo in un sacchetto di carta e riponetelo in un luogo tiepido (ma non caldo). Per risultati ancora più rapidi, aggiungete una mela nel sacchetto. Persino un avocado già tagliato a metà maturerà in questo modo, ma non dimenticate di trattare la polpa esposta come indicato prima, per evitare che si ossidi.

lunedì 7 luglio 2014

Uso interno degli oli essenziali | Salute

Gli oli essenziali di alta qualità sono quasi tutti utilizzabili come alimenti, ad esempio in cucina per aromatizzare le pietanze e per creare dolci e bevande. Si possono dunque assumere per bocca come terapia: bisogna tuttavia agire con cautela e sospendere immediatamente l'assunzione se compaiono reazioni indesiderate.

Il metodo più consigliabile per assumere un olio essenziale per bocca consiste nel versarne 2-3 gocce in un cucchiaino di malto in forma semiliquida (il cucchiaino non deve essere di metallo, ma di vetro, ceramica, legno o plastica: meglio di tutto il vetro).


I malti di riso, orzo, mais sono i più comuni, e si trovano in erboristeria e nei negozi di alimentazione naturale. Alternativamente si può ricorrere al miele o alla panna. Un'altra soluzione è quella di sciogliere il cucchiaino con il malto e le gocce di essenza in mezzo bicchiere di acqua tiepida e sorseggiare la miscela (si consiglia di utilizzare sempre acqua di buona qualità).

In tal caso si possono aggiungere anche 4-5 gocce di olio essenziale a un cucchiaio da cucina di sostanza emulsionante (appunto i malti, il miele, la panna). Se il disturbo è acuto si assumono 2-3 gocce di essenza 4 volte al giorno, se è cronico 2 volte al giorno.

Trascorso qualche giorno, se non si notatno miglioramenti conviene interrompere l'assunzione.

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