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venerdì 20 marzo 2015

L'esotico Guggul e le sue proprietà

Esiste una pianta da lnome esotico che viene dall'India e dal Pakistan da cui si ricava una resina color oro che si estre incidendo il tronco: il guggul. Da secoli la medicina ayurvedica la usa per le sue proprietà curative.  E' sta infatti usata come rimedio agli stati infiammatori e dolorosi articolari e consierata un valido alleato per i disturbi metabolici. Inoltre dalla corteccia del guggul si estrae una gommoresina che contiene un'elevata quantità di guggulsteroni che sono in grado di normalizzare la produzione di ormoni steroidei contribuendo al miglioramento del metabilismo basale stimolando la tiroide.

Ma il guggul è ottimo anche nella cura dell'asma, otite e ascite. Inoltre è ottima nel contrastare e ridurre il colesterolo e dei trigliceridi. Si utilizza anche per trattare l’obesità e per la sua azione antisclerotica dei vasi sanguigni. Attenzione però, perchè talvolta l’assunzione di questa resina può provocare possibili effetti collaterali come rush cutanei, nausea o diarrea; è sconsigliato l’uso del guggul durante la gravidanza e l’allattamento.

Si può assumere sotto forma di polvere; ecco ad esempio un ottimo centrifugato per regolarizzare il funzionamento della tiroide. Occorrono: 1 cm di zenzero fresco, 1 finocchio, 2 gambi di sedano, 1 mazzetto di basilico fresco,250 gr di estratto secco di guggul

Lavare e sbucciare lo zenzero e tagliarlo a tocchetti, lavare le verdure e tagliarle a pezzi. Dopo aver centrifugato tuttia la verdura, aggiungete la polvere di guggul. Il succo può essere assunto ogni mattina per circa 2 settimane al fine di stimolare la circolazione ed evitare disagi tipici della stagione invernale come l’avere estremità (mani e piedi) fredde.

giovedì 19 marzo 2015

Toilette per Cani in un Parco spagnolo

Sono ancora molti i padroni di cani che non raccolgono con l'apposito guanto e sacchetto i bisogni dei loro beniamini quando li portano fuori, così per stimolare il senso civico di tali cittadini maleducati una cittadina spagnola ha realizzato una toilette per cani. L'idea è partita da Eric Girona, grande amante dei cani che per anni ha osservato e fotografato i nostri compagni di vita. Egli infatti crede fermamente nel potenziale dell'addestramento canino. 

E' stato lui a creare diversi prototipi della toilette, apportando via via modifiche in base a ciò che osservava del loro comportamento, infatti la sua ultima versione della toilette, quando si tira l'acqua non pulisce perfettamente e lo fa di proposito  perché i cani hanno bisogno di sentire l’odore di escrementi per essere invogliati ad utilizzare la toilette.

L'innovazione è certo unica nel suo genere infatti ad oggi ci si era preoccupati solamente di punire i proprietari dei cani che lasciano in giro gli escrementi, e di trovare metodi per identificarli. Girona invece, dopo questa prima esperienza, spera di ricevere consensi e quindi ordini da altre città, dato che realizzare 10 o 20 toilette gli permetterebbe di avere economie di scala e quindi un guadagno maggiore rispetto al singolo prototipo che gli è stato acquistato dall’amministrazione comunale per un parco.

Di fronte alla toilette le reazioni sono state contrastanti, da un lato coloro che l'hanno apprezzata dall'altro gli scettici che hanno dichiarrato:  “Quello che è stato speso poteva essere usato per fare una recinzione, per lasciare liberi gli animali all’interno del parco. I cani non sono giocattoli, che fanno i loro bisogni e poi tornano a casa: hanno bisogno anche di socializzare”.



Alcune ricette di Bellezza di Caterina Sforza

Si racconta che Caterina Sforza fosse tenace, determinata, eclettica, con una grande passione per l'erboristeria, la medicina, la cosmetica e l'alchimia. Bellissima, dedicava molto tempo e anche molto denaro per preservare la sua bellezza, qualunque ricetta, da qualunque paese arrivasse a lei interessava e insieme agli speziali di corte la preparava.


Le sue ricette sono state tramandate in un libro "Experimenti della excellentissima signora Caterina da Forlì" composto da quattrocentosettantuno rimedi curativi e di bellezza del viso e del corpo con indicazioni per la preparazione di pomate, unguenti, miscele.

Dato che all'epoca la carnagione piaceva chiarissima, Caterina preparò un impacco adatto a questo scopo. Ecco come fare: mescolare dello zucchero con del bianco d'uovo e acqua di bryonia (Bryonia dioica). Con questa miscela ci si deve bagnare il viso, e vedrete sparire rossori, pelle tesa e la desquamazione che spesso accompagna le scottature solari.

Se volete stimolare la crescita dei capelli e averli lunghi e belli potete preparare un semplice decotto con una manciata di malva, del trifoglio, del prezzemolo e con questo si fanno diversi lavaggi.

Se invece volete schiarire i capelli e farli diventare come dice Caterina  "capelli biondi et belli" si devono far bollire delle foglie di edera insieme alla cenere ricavata dai gambi della stessa pianta. Dopo che avrà bollito, si dovrà filtrare e poi si dovranno con quest'acqua lavare i capelli. Ma la scaltra Caterina per rendere la ricetta ancora più sicura raccomanda a tutte le donne di mettere nel decotto anche tre pezzettini di radice di rabarbaro che si lasciano in infusione per un giorno intero. Poi con questo decotto si inzuppa un panno e con esso si avvolge il capo, va lasciato in posa fino a che è quasi asciutto e i vostri capelli diventeranno rilucenti come oro. Domani altre tre ricette della fascinosa Caterina.

mercoledì 18 marzo 2015

Antibiotici: nuove speranze dal Letame di Cavallo

Io mi ripeto continuamente nel dire che Madre Natura fornisce sempre la soluzione ai nostri problemi e siamo noi ciechi, ma per fortuna esistono ancora coloro che questa vista, la tengono allenata. Sembra infatti, grazie ad un team di ricercatori europei che nel letame di cavallo vi sia una sostanza in grado di uccidere diversi tipi di batteri nocivi. In pratica si tratterebbe di un nuovo antibiotico, che veste i panni di una proteina, la copsina, estraibile dai funghi che crescono sugli escrementi degli equini. I ricercatori sperano di poter usare questa sostanza in luogo degli antibiotici tradizionali per la cura di molte infezioni, dato che come sappiamo, gli antibiotici tradizionali stanno perdendo efficacia.


A quanto dichiara Markus Aebi, professore di Microbiologia all’Università di Zurigo e coautore dello studio, il letame equino costituisce un terreno di coltura eccezionale per funghi e batteri. Tali organismi sono vivono in competizione tra loro per le sostanze nutritive e lo spazio vitale, e così i funghi hanno sviluppato questo antibiotico per eliminare i batteri rivali.

La copsina usa un suo meccanismo per eliminare i batteri,  si lega infatti  ad alcuni elementi portanti della sua parete cellulare: così essa è efficace là dove gli antibiotici tradizionali non funzionano più. Grazie alla copsina si potrebbe dunque sviluppare una nuova classe di farmaci in grado di curare malattie sempre più resistenti, come la TBC, ma secondo i biologi la copsina potrebbe trovare applicazione anche nell’industria alimentare, per prevenire contaminazioni.

Ancora è presto per dire se la copsina diventerà la base per una nuova generazione di antibatterici. Quel che è certo, ha spiegato Aebi, è che i funghi la utilizzano con successo da milioni di anni per sopravvivere ai loro nemici, mentre gli antibiotici tradizionali stanno perdendo progressivamente efficacia dopo solo 70 anni di utilizzo.



Il Bagno rituale di Poppea, una costosa Ricetta

Mie care lettrici, ricorderete senza dubbio Poppea, moglie di Nerone, donna di grande bellezza, ambiziosa, intigrante che come tradizione tramanda usava fare un particolare bagno di bellezza quello nel latte. In verità oltre al latte la nostra scaltra Poppea univa altri ingredienti assai benefici per la pelle. Come leggerete e facendo un rapido calcolo, si capisce che il bagno di bellezza di Poppea era piuttosto costoso, e lo è anche oggi considerando l'attuale costo di alcuni degli ingredienti, ma vale la pena conoscere questa ricetta di bellezza.



Ingredienti: - 250 gr di sale marino o sale da cucina - 100 gr di bicarbonato di sodio - 4 l di latte - 500 gr di miele - 2 manciate di petali di rose - 1 bicchiere di olio di oliva

Preparazione: fate bene attenzione, perchè questo è un bagno rituale e si deve seguireuna sequenza ben precisa. Gli ingredienti di cui sopra  si versano nell'acqua del bagno non troppo calda. Procedete così:  prima si stempera nel latte il miele e si tiene in un recipiente vicino alla vasca; nel frattempo nell'acqua si mettono il sale e quindi il bicarbonato di sodio cercando di farli sciogliere bene. A seguire il latte con dentro il miele, poi l'olio ed infine i petali di rosa. Cercate di mescolare bene l'acqua e si entra nella vasca dove si resterà in perfetto relax per una decina di minuti. Il bagno sarà completato da una frizione in tutto il corpo con una spugna naturale molto morbida in modo da fare assorbire le benefiche sostanze immerse nell'acqua.



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