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venerdì 17 aprile 2015

Il Gatto migliora la nostra Salute

Chi ha uno o più gatti  sa che la loro presenza è un toccasana per la nostra salute psico fisica, e ben lo sapevano gli Egiziani, che li consideravano magici. Se stiamo male i gatti intuiscono dove si nasconde la causa del nostro male e riescono a trattarci in maniera efficace. Va da sè che è necessario avere un vero e proprio contatto con il gatto e non limitarci a tenerlo con indifferenza, come molto spesso capita, o a considerarlo ancora indifferente agli affetti e opportunista. Il gatto semplicemente non si sottomette, va solo capito.



1.Gli amanti e possessori dei gatti vivono in media 10,3 anni di più rispetto a coloro che non hanno un gatto in casa. Inoltre hanno la pressione arteriosa e il colesterolo più nella norma.

2.Il ruolo positivo del gatto nel caso della malattie cardiache è risaputo.

3.Accarezzare un gatto fa bene al sistema digerente (meglio se si tratta dei siamesi, dei mau egiziani, degli abissini).

4. Sono capaci di eliminare l’emicrania, di abbassare la pressione, di normalizzare i battiti. I gatti neri sarebbero capaci, più degli altri, scaricano l’energia negativa. Quelli rossi caricano di energia; i gatti dalla peliccia blu-azzurra calmano, mentre i bianchi sarebbero migliori da tutti i punti di vista.

5. Ascoltare le fusa (4-16 Hz) aumenta le difese. E’ una cura simile a quella con gli ultrasuoni (accelerano la guarigione delle ferite, lo sviluppo osseo).

6. I massaggi felini con le unghie fuori sono simili all’agopuntura

7. Secondo la bioenergetica, il gatto è un vero dispositivo energetico-informazionale. La zona del nostro corpo dove il gatto va a coricarsi segnala problemi (se va nei piedi, avremmo problemi con la pressione, o siamo inclini ai raffreddori; se va nella spalla sinistra, potremmo avere problemi cardiaci).

E io posso testimoniarlo.


giovedì 16 aprile 2015

Gravidanza e Disidratazione: riconoscerla e combatterla

Anche in gravidanza si può essere soggetti a disidratazione, soprattutto nei primi tre delicati mesi di gestazione. E' bene capirne le cause e i segnali per combatterla, quindi vediamo alcuni suggerimenti per non farsi sorprendere impreparate.


Durante i primi mesi, se non viene garantito il giusto apporto idrico, possono presentarsi due problemi:
Per la mamma: la disidratazione può causare nausea. Se la mamma non beve abbastanza per evitare la disidratazione potrebbe essere necessario un ricovero.
Per il bambino: può verificarsi una mancanza di liquido amniotico che può portare il bambino a giacere contro l'utero (invece di galleggiare nel liquido amniotico) e, quindi, c'è il rischio che possano insorgere di eventuali deformità per braccia, gambe e piedi.

Ecco quali sintomi non vanno sottovalutati e che sono spia di squilibrio idrico:
Sete: ascoltate il vostro corpo, se hai sete, il corpo sta cercando di dirvi qualcosa. L’ideale è bere almeno un bicchiere d'acqua all'ora (o più se necessario).
Vertigini: la disidratazione può portare a sensazioni di vertigini o stordimento, in particolare quando si sta in piedi o in procinto di chinarsi. Ciò è dovuto alla bassa pressione sanguigna causata dalla disidratazione.
Mal di testa: fondamentale assicurarsi di bere almeno 10 bicchieri di acqua al giorno.
Urine giallo scuro: in gravidanza l’assunzione di vitamine può causare anche delle urine più scure, quindi bere la giusta quantità di acqua permette a queste vitamine di essere “utilizzate” dal corpo nella maniera più corretta.

Perciò in gravidanza è necessario aumentare l’assunzione giornaliera di acqua, specialmente anche in vista della stagione estiva quando vi esporrete al sole, ma non solo quando viaggiate o quando ci sono alti tassi di umidità. Una spruzzata di limone, lime o mirtillo può aiutare anche l’assimilazione da parte dello stomaco e la gradevolezza del gusto. Limitare al massimo il consumo di quelle bevande che facilitano la diuresi e quindi la perdita di liquidi.

Il sonno: la seconda Vita dell'Uomo

Il sonno è quell'immenso spazio privato dove si svolge la seconda vita dell'uomo, forse la più libera, certo la più ricca e avventurosa. E' scientificamente accertato che un essere umano privato artificoalmente dei suoi sogni cade in uno stato di profondo malessere fisico e mentale. Tutit hanno bisogno di sognare, anche gli animali.

Non proprio tutti, perchè sembra che i pesci e i rettili sembrano che non sognino, ma il bue sì, sogna per 10-15 minuti in una notte normale, mentre l'uomo sogna per comlessivi 100 minuti. Il felino, beato lui, sogna per 180 minuti. Le statistiche dicono anche che il tempo medio per addormentarsi in uno stato normale di salute è di circa 20 minuti; che la media tipica di ore di sonno è di 8 ore, le donne dormono più a lungo degli uomini.

Dormiamo dunque, e sognamo, perchè ne abbiamo bisogno. Non sappiamo però in che modo si disinneschi lo stato di veglia e si inneschi quello del sonno. Dentro di noi c'è un piccolo orologio che ad un certo momento dice "dormi" e a un certo punto dice "svegliati".

Una bella storia per bambini racconta che allasera rriva puntualmente il Mago Sabbiolino, che getta sabbia fine fine negli occhi per farli chiudere, mentre al mattino arriva il Mago Rugiadoso, che li apre lavandoli con fresca rugiada.

Una spiegazione convincente, che gli scienziati hanno voluto complicare con ipotesi elaborate:  alcuni di essi affermano che durante la veglia si accumulano nell'organismo sostanze di rifiuto, ipnogeniche, cioè produttrici di sonno, sino a che si verifica la necessità di addormentarsi.

Altri sostengono che un neuromediatore, la serotonina, sintetizzata da certe cellule cerebrali, avverte l'essere umano che è tempo di mettere l'organismo in stato di riposo per ricostruire la provvista di energia necessaria all'attività cellulare.

Il meccanismo del sonno è ad ogni modo estremamente sensibile e delicato, sottoposto all'influenza di molti stimoli disturbatori, interni ed esterni all'uomo. E' molto facile che il meccanismo si inceppi, si guasti. Se dormiamo perchè ne abbiamo necessità ma non riusciamo a dormire.

mercoledì 15 aprile 2015

Sciroppo a base di Gemme di Pino e miele di Acacia contro catarro e asma

Il miele di acacia è uno dei mieli più conosciuti e diffusi sul mercato. E' un miele che contiene notevoli proprietà che gli arrivano dalla pianta stessa, l'acacia appunto, il cui nome scientifico è robinia pseudoacacia. Il miele di acacia è considerato un’energizzante naturale oltre ad essere un ottimo ricostituente dall’elevata digeribilità, contiene, inoltre, proteine, vitamine, sali minerali ed amminoacidi.


E' adatto anche a chi soffre di diabete in forma lieve perché il suo contenuto in zuccheri è dovuto principalmente al fruttosio. Questo miele è infatti un utile rimedio naturale anche in caso di mal di gola, ha un’azione lassativa ed un effetto disintossicante per il fegato; può permettere di contrastare anche l’acidità di stomaco e rappresenta un dolcificante naturale che, secondo alcuni pediatri, può essere assunto anche da bambini al di sotto dell’anno di età.

Per potenziarne gli effetti ed avere un rimedio naturale per le vie repiratorie in caso di catarro e superare gli attacchi d'asma, si può preparare uno sciroppo con gemme di pino silvestre che, in questo modo arricchiscono il miele della loro azione balsamica.
Occorrente:  500 gr di gemme di pino silvestre,  600 gr di miele d’acacia,  1,5 l di acqua

Procedimento:  bollire le gemme nell’acqua per almeno un’ora, e se a fuoco lento, anche un 1 ora e mezza. Filtrare il decotto e versare in un pentolino in cui aggiungere anche il miele. Far di nuovo bollire fino ad ottenere un composto sciropposo e denso. Se avete le vie respiratorie ostruite, 1-2 cucchiaiate alla sera aiuteranno a liberare il naso e respirare meglio.

martedì 14 aprile 2015

Valeriana, Melatonina e Griffonia: gli aiuti naturali per un buon Sonno

Arriviamo a fine giornata stanchi morti, abbiamo corso tutto il giorno fra lavoro, casa, figli, faccende domestiche, commissioni varie, imprevisti...andiamo a letto e non riusciamo a chiudere occhio. Eppure siamo stanchi e il nostro desiderio è solo quello di addormentarci subito e dormire per ricaricarci ed affrontare una nuova giornata al meglio.  Perchè? Beh, la spiegazione è piuttosto semplice: se la nostra fatica fosse principalmente fisica, non avremmo difficoltà ad addormentarci velocemente. E' invece la fatica cerebrale, i pensieri che ci assillano, a far sì che il sonno stenti ad arrivare: manca il rilassamento. Allora che fare per attirare Morfeo a noi?

Vi sono alcuni rimedi standard che tutti conosciamo: eliminare il caffè dopo il pomeriggio, fare cene leggere, non poltrire troppo davanti a tv, tablet o smartphone, poiché studi ben precisi hanno dimostrato che i dispositivi elettronici  eccitano e “tengono svegli” i neuroni, e noi con loro. Ma ci sono anche tecniche di rilassamento: come chiudere gli occhi immaginando suggestivi ambienti naturali, meglio se ricchi d’acqua, immaginazione che può facilitare un armonico transito dalla veglia al sonno; naturalmente ognuno può adottare una sua particolare visualizzazione, quella che lo distende di più.

Ma non sempre tutto questo è sufficiente e allora ci sono i rimedi naturali.  Dobbiamo rilassarci in primis e per questo ci viene in aiuto la valeriana,  la cui radice contiene note sostanze calmanti: nei supermercati si trovano validissimi integratori naturali preparati con i rizomi di questa pianta. Altro rimedio è la melatonina, ormone naturalmente prodotto dal corpo la cui funzione è legata alla regolazione del nostro “orologio biologico” e quindi del ciclo sonno-veglia. Nelle situazioni di forte stress (lunghi viaggi, turni pesanti…) la dose naturale può non bastare e si rende quindi utile un’integrazione, in compresse o in gocce.

Attenzione: dato che la mancanza di sonno incide anche sul tono dell’umore, è un’ottima scelta abbinare alla melatonina un’altra sostanza, la griffonia, i cui semi possono coadiuvare il ripristino del benessere mentale. A questo punto gli strumenti ci sono, usiamoli se non facciamo ricorso ai farmaci di sintesi.

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