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domenica 19 giugno 2016

Rimedi naturali all'alito cattivo

Rimedi naturali all'alito cattivo, che spesso ci imprigiona in un imbarazzante silenzio. Le cause dell'alito cattivo possono essere varie, vediamole insieme e come rimediare


Di norma il nostro alito dovrebbe essere inodore, ma sappiamo purtroppo che può capitare di sentirlo molto pesante. Le cause possono essere molte, in primis la cattiva igiene orale e i problemi a denti e gengive, ma anche il fumo di sigaretta, problemi digestivi, o anche particolari alimenti, o addirittura i farmaci. E non ultimo anche uno stato di salute poco buono del nostro organismo può essere causa di alito cattivo. Mentre di apprestiamo a indagare le cause possiamo però cercare di migliorarlo con qualche semplice rimedio naturale. Oggi abbiamo qui due soluzioni davvero efficaci: un infuso e un mellito. 


Infuso: Menta piperita foglie monde g. 20, Rosmarino foglie  g. 20, Melissa foglie monde g. 20, Salvia foglie  g. 20, Anice verde frutti g. 20. Da bere una tazza dopo i pasti principali e usarlo come collutorio.

Mellito alle spezie: Miele di acacia g. 500, Rosmarino foglie polvere g. 25, Salvia foglie polvere g. 10, Garofano chiodi polvere g. 5, Cannella Ceylon corteccia polvere g. 2, Noce moscata seme polvere g. 2
Mescolare insieme al miele in maiera molto accurata e trasferire in un vasetto a vetro scuro al sole
per 10-15 giorni. Sciogliere lentamente in bocca un cucchiaino da caffè la mattina a digiuno.

venerdì 3 giugno 2016

Donne e caduta dei capelli: cause

Donne e caduta dei capelli: cause. Fra le prime cause della caduta dei capelli nelle donne ci sono lo stress, i cambi di stagione, ma anche alcune cause ormonali da  non sottovalutare.


Nelle donne l'aumento della caduta dei capelli  può avere diverse cause, ad esempio lo stress o il cambio di stagione, soprattutto il passaggio all'autunno. Ci possono essere però altri fattori da tenere in considerazione.


1) E' possibile che un aumento della caduta dei capelli coincida con l'inizio di una terapia anticoncezionale che può dipendere dallo squilibrio tra estrogeni e progesterone. Bisonga considerare che il nostro corpo necessita di un periodo di adattamento. Ma se il problema non si risolve nell'arco di un paio di mesi è opportuno rivolgersi al proprio ginecologo per cambiare l'anticoncezionale.

2) La stessa cosa è possibile che accada quando si interrompe una cura anticoncezionale. Anche qui il corpo ha necessità di adattarsi al nuovo cambiamento ed è possibile che si abbia una caduta anomala dei capelli. I nquesto caso si può consultare un dermatologo che può somministrare delel specifiche vitamine per favorire il superamento di questa fase.

3) Un'altro caso di caduta anomala dei capelli può essere dovuto alla sindrome dell'ovaio policistico. In questo caso si nota anche un aumento della peluria nel corpo (soprattutto braccia e schiena), disordine del ciclo mestruale, obesità e resistenza all'insulina (in alcuni casi), oltre alla difficoltà di rimanere incinta.

4) Anche la cattiva alimentazione è nemica dei capelli, ma ci sono alimenti che possono invece sono un toccasana per i capelli come frutta e verdura fresca, lievito di birra, uova, legumi. Se si passa da una dieta estrema e squilibrata ad un'altra,  anche la radice del capello non viene alimentata. E il capello cade.

5) Bisogna fare anche molta attenzione a non abusare degli zuccheri bianchi e dei carboidrati ad assorbimento rapido nella dieta. Sembra infatti che un consumo elevato e la resistenza all'insulina (uno stato di pre-diabete o anche di diabete già instaurato) siano correlati ad una maggiore caduta dei capelli.

6) Bisogna fare attenzione anche a certi tipi di pettinature, come ad esempio code di cavallo, trecce molto tirate attraverso cui i capelli sono sottoposti ad una trazione che li danneggia. Si chiama "alopecia da trazione" che causa prima infiammazione al capello e poi una successiva debilitazione.

7) Esiste poi l'alopecia areata che si manifesta con la caduta dei capelli a chiazze (aree glabre) ed è una vera e propria malattia autoimmune, in cui l'organismo attacca i propri tessuti, in questo caso quelli che sostengono il follicolo pilifero e il capello.

8) Se si assumono farmaci anticoagulanti o antidepressivi e non è possibile interrompere la terapia, è bene rivolgersi al proprio dermatologo e concordare un cura per evitare di danneggiare i capelli. Questi farmaci possono debilitarli, ma un integratore vitaminico adeguato potrebbe riuscire a rafforzarli.

9) Attenzione anche al fumo, infatti esso danneggiala circolazione e conseguentemente  i nutrienti destinati al cuoio capelluto che vengono trasportati dal sangue, se la circolazione sanguigna è compromessa, possono far soffrire i capelli.

venerdì 18 dicembre 2015

Estratto di semi di pompelmo per la salute dei bambini con intolleranze

Come abbiamo potuto capire, l'estratto di semi di pompelmo grazie alle sue proprietà, coadiuvato da specifici componenti naturali, rappresenta il fulcro di un approccio di grande utilità per il trattamento delle intolleranze alimentari in età pediatrica. Un approccio che, come abbiamo visto, affronta la problematica sia dalle sue cause, favorendo in particolar modo, la costruzione di quella barriera filtrante intestinale che è così importante per la salute presente e futura dei nostri bambini.


In commercio si possono reperire i singoli componenti e composti che  associano alcuni di essi o, meglio ancora, prodotti che li comprendono tutti (che è anche la soluzione più economica).

Prodotti costituiti da tre integratori alimentari differenziati (da somministrare al bambino rispettivamente al mattino, a mezzogiorno e alla sera, prima di ogni pasto) e da un'importantissima guida all'alimentazione che risolve, scritta con il preciso intento di far comprendere alle mamme l'importanza del corretto approccio dietetico ai fini di risolvere le intolleranze alimentari (e i disturbi ad esse collegati) e di costruire la salute a lungo termine.

I tre integratori, specifici per bambini, sono in gradevoli bustine solubili, in confezioni da 15 bustine ciascuna, e si possono reperire in un unico kit. Se ne consiglia l'uso per un periodo continuativo di almeno 4 mesi. Risolvere le intolleranze alimentari significa non solo porre fine alle sintomatologie  che affliggono i nostri bambini ma, soprattutto, gettare finalmente le basi per costruire la loro salute di oggi e di domani.

sabato 12 dicembre 2015

Psicopittografia, Come ascoltare i messaggi aiuta ad eliminare le abitudini

Abituatevi ad esaminare attentamente le esperienze negative. Studiatene le cause. Fate un'inchiesta scientifica. La risposta si trova nell'esperienza stessa. Analizzate il peso che voi stessi avete avuto nello sviluppo di questa esperienza. Non esitate ad assumervi le vostre responsabilità

L'onestà verso se stessi conduce alla conoscenza intima di sè e la conoscenza di sè porta alla liberazione dalla servitù di abitudini negative. L'auto esame deve essre fatto senza passioni. Non biasimatevi nè detestatevi. Al contrario, considerate la vostra esperienza con mente calma e attenta. Rammentate che il vostro scopo non è quello di trovare un errore qualsiasi, ma è quello di considerare l'avventura scientificamente. Bisogna analizzare l'esperienza negativa così come un cuoco esamina la ricetta di un dolce che non è ben riuscito. 

Il cuoco non si irrita con se stesso nè contro la ricetta; ma piuttosto  esamina il processo per intero. Egli controlla gli ingredienti, la temperatura del forno, e così di seguito. Quando siamo affetti da mali fisici, ad esempio, un mal di testa, questo dolore è in realtà un messaggio. Esso cerca di avvertirci per il nostro bene. Ci segnala che siamo impegnati in troppe attività inutili, che il risentimento per il fatto di essere ignorati da qualcuno è una reazione nociva. 

Il messaggio è quindi in grado di aiutarci a correggere ciò che non va. In definitiva, dovremmo capire attraverso gli avvenimenti negativi che non siamo più in accordo con le leggi naturali della vita. Traete insegnamenti da un'esperienza esaminando l'esperienza stessa. Vi renderete conto delle cattive abitudini e le cambierete con altre migliori.


giovedì 16 aprile 2015

Gravidanza e Disidratazione: riconoscerla e combatterla

Anche in gravidanza si può essere soggetti a disidratazione, soprattutto nei primi tre delicati mesi di gestazione. E' bene capirne le cause e i segnali per combatterla, quindi vediamo alcuni suggerimenti per non farsi sorprendere impreparate.


Durante i primi mesi, se non viene garantito il giusto apporto idrico, possono presentarsi due problemi:
Per la mamma: la disidratazione può causare nausea. Se la mamma non beve abbastanza per evitare la disidratazione potrebbe essere necessario un ricovero.
Per il bambino: può verificarsi una mancanza di liquido amniotico che può portare il bambino a giacere contro l'utero (invece di galleggiare nel liquido amniotico) e, quindi, c'è il rischio che possano insorgere di eventuali deformità per braccia, gambe e piedi.

Ecco quali sintomi non vanno sottovalutati e che sono spia di squilibrio idrico:
Sete: ascoltate il vostro corpo, se hai sete, il corpo sta cercando di dirvi qualcosa. L’ideale è bere almeno un bicchiere d'acqua all'ora (o più se necessario).
Vertigini: la disidratazione può portare a sensazioni di vertigini o stordimento, in particolare quando si sta in piedi o in procinto di chinarsi. Ciò è dovuto alla bassa pressione sanguigna causata dalla disidratazione.
Mal di testa: fondamentale assicurarsi di bere almeno 10 bicchieri di acqua al giorno.
Urine giallo scuro: in gravidanza l’assunzione di vitamine può causare anche delle urine più scure, quindi bere la giusta quantità di acqua permette a queste vitamine di essere “utilizzate” dal corpo nella maniera più corretta.

Perciò in gravidanza è necessario aumentare l’assunzione giornaliera di acqua, specialmente anche in vista della stagione estiva quando vi esporrete al sole, ma non solo quando viaggiate o quando ci sono alti tassi di umidità. Una spruzzata di limone, lime o mirtillo può aiutare anche l’assimilazione da parte dello stomaco e la gradevolezza del gusto. Limitare al massimo il consumo di quelle bevande che facilitano la diuresi e quindi la perdita di liquidi.

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