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giovedì 7 maggio 2015

Il fiore di Bach per gli ipersensibili, Agrimony

Agrimony (Agrimonia eupatoria), è una bellissima pianta da i fiori gialli, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, ed è  perenne, i cui fiori son piccoli e fioriscono lungo le spighe coniche terminali. La pianta, tipica delle regioni a clima temperato, del nord e centro Europa, si ritrova lungo le strade, nelle scarpate ed in campagna.

Quale fiore di Bach, essa è indicata per ansia e depressione, è utile per l'accettazione di se stessi. È la quarta pianta medicinale che Edward Bach scoprì nel 1930. Partendo dalla parola chiave “maschera”, espressione della non accoglienza del dolore o fastidio che si può espandere al corpo attraverso disturbi psico-fisici come mal di testa cronico, tic nervosi, stati di angoscia, collegata ad ansia, fino in alcuni casi alla chiusura nella solitudine con depressione, asma, anoressia e bulimia; il tipo Agrimony gioca sulla sdrammatizzazione della vita, non esplicitando veramente le proprie paure.

Agrimonia eupatoria

Grazie all'uso di questo fiore, si ha la possibilità invece di togliere la “maschera” e di divenire gioiosi e socievoli, di riuscire a comunicare  le proprie sensazioni ed accettare la vita così come fluisce, composta anche di lati meno gradevoli. Pertanto, il beneficio che nasce è un pieno e sincero sentimento di accettazione di se stessi, di armonia, autenticità e di conseguenza di calma interiore.  Dott. Edward Bach ci ricorda che: “tutta la vera conoscenza viene solo dall’interno di noi stessi, in silenziosa comunicazione con la nostra anima…”.

Agrimony è molto utile alle persone che dietro un atteggiamento allegro e spiritoso spesso celano paure, preoccupazioni, talvolta vere e proprie sofferenze profonde, che nascondono sia a se stessi che agli altri. La persona evita la solitudine e la copre con una vita socialmente ricca al fine di distrarsi nella compagnia degli altri. In questo stato d’animo l’ombra non è integrata, ci si rifiuta di vedere l’evidenza, gli aspetti negativi della vita, non si cerca il confronto con l’esterno; infatti si possono verificare sonni notturni agitati fino a disturbi di insonnia.

Le personalità Agrimony possono presentare la tendenza a reprimere il loro disagio e le loro preoccupazioni mediante un forte uso di alcolici, pillole e una dieta squilibrata. Agrimony è un rimedio prezioso per coloro che sono ipersensibili alle influenze ed alle idee, anime che non conoscono riposo, tormentati da ansie, coloro che hanno voglia e sentono di liberare la propria immagine, non più riluttanti, finalmente pronti ad esternare i loro veri sentimenti e riportare serenità dentro.

mercoledì 6 maggio 2015

5 facili modi per riciclare le Bottiglie di Plastica

Vi invito a riflettere su questi dati: ogni ora vengono gettate ben 2,5 milioni di bottiglie di plastica. Siamo noi a gettarle non qualcun altro, e sebbene le persone si stiano sempre più rendendo conto che è necessario riciclare, ancora l'80% delle bottiglie giace nelle discariche e passeranno decenni prina che si decompongano. Ora, dato che con le bottiglie di plastica abbiamo a che fare tutti i santi giorni, questo dovrebbe anche mttere in moto i nostri neuroni e farci pensare a come poterle riciclare. Ecco cinque semplici modi per dare alle bottiglie nuova vita: la breve descrizione sarà corredata da immagini esplicative.

1. GIARDINO VERTICALE: questa idea innovativa è venuta da uno studio di design che ha completamente rinnovato la scenografia di uno show televisivo  brasiliano, Lar Doce Lar,  ma è un modo interessante e creativo per coltivare piante dove c'è poco spazio.




2. MANGIATOIA PER UCCELLI: è possibile creare una mangiatoia per gli uccelli con una bottiglia e due mestoli








3. PORTA GIOIELLI : questo supporto per gioielli è stato ricavato dai fondi delle bottiglie di plastica, il cui centro è stato forato e all'interno del quale è stata fatta passare un'asticella, i fondi poi sono stati fermati con dei dadi



4. GIOCATTOLO SENSORIALE PER BAMBINI: questo giocattolo fatto a mano affascinerà i più piccoli, la creatività non ha limiti qui, le bottiglie piene d'acqua possono contenere pezzi di carta stagnola, glitter, olio vegetale e altro ancora.




5. SPRUZZATORE: l'estate si avvicina, questo che vedete qui è un irrigatore fatto in casa, a basso costo, un divertente modo per adulti e bambini di festeggiare l'estate e il caldo.


PIccola introduzione ai Fiori di Bach

Avrete tutti sentito parlare dei fiori di Bach, spesso consigliati in ambito naturale per curare tante piccole sindromi che ci affliggono ogni giorno. Se ne sente parlare, ma ci si limita solamente al sentito dire. Io invece, che sono curiosa per natura e che sostegno da sempre il natuale curativo nei limiti del possibile, amo approfondire e sapere. Perciò da oggi e nei prossimi giorni esaminerò con voi l'argomento.

I Fiori di Bach servono da rimedio per lo stato emozionale delle persone, basato sulla convinzione del dottor Bach, che un individuo equilibrato può raggiungere con maggiore facilità uno stato di benessere psicofisico. Il Dr. Bach scoprì 38 rimedi, uno per ogni specifico stato emozionale e mentale, e una combinazione di 5 Fiori specifica per momenti di forte difficoltà o emergenza che chiamò Rescue Remedy. I Fiori di Bach sono estratti da fiori selvatici o germogli di alberi e arbusti, unica eccezione il Rock Water, preparato con pura acqua di sorgente.

 Dopo intesi studi dottor Bach isolò i 38 estratti vegetali nella convinzione che l’atteggiamento emotivo svolge un ruolo importantissimo nel mantenimento dello stato di salute e nel recupero delle malattie. Questa opinione al giorno d'oggi è confermata anche da molti medici tradizionali. Quando nel 1936 morì, il dottor Bach aveva sviluppato un sistema di cura completo basato sui 38 estratti vegetali da lui scoperti e poi coltivati. Ogni cura è ottenuta da fiori di piante selvatiche, arbusti o alberi. Questi estratti aiutano a ripristinare uno stato emozionale equilibrato, dunque a contrastare le emozioni e i sentimenti negativi, e non a curare patologie o sintomi fisici. L'idea è che prima della cura fisica la persona debba riottenere quel sistema emozionale equilibrato che le permetta il proprio benessere psicofisico.

 Le cure con i Fiori di Bach agiscono sul paziente visto come un individuo completo e non si limitano alla cura delle malattie o dei suoi sintomi. La loro azione si rivolge specificamente allo stato emozionale della persona, quindi accade molto frequentemente che due persone possano far ricorso a due diversi Fiori di Bach, pur soffrendo della medesima malattia. Ogni persona è diversa, e così le reazioni di fronte agli eventi della vita, alle preoccupazioni o alle malattie. Essi agiscono proprio sugli stati emozionali che ci fanno affrontare le cose ciascuno in maniera differente. È così che per aiutarci ad esempio ad uscire da un brutto raffreddore possiamo assumere diversi Fiori di Bach a seconda della nostra personalità e del nostro carattere. C'è chi di fronte ad una malattia si abbatte e si fa prendere da una anche leggera depressione e chi ad esempio risulta essere molto apprensivo e nervoso: in questi casi l'aiuto dei Fiori di Bach si esercita sui rispettivi stati d'animo, e assolutamente non sulla cura del raffreddore. Il supporto che i Fiori di Bach attivano al nostro stato d'animo e alle nostre emozioni è, infatti, considerato fondamentale dalla filosofia del dottor Bach per il benessere di ogni persona.

La filosofia del dottor Bach e il suo atteggiamento nei confronti della vita sono all'insegna della semplicità. Lo studio e la scoperta dei 38 Fiori di Bach fu improntata alla ricerca di un sollievo dalla fatica, dalle paure e dai dispiaceri in maniera dolce e in totale armonia con la nostra natura. Il fine di ogni cura di Fiori di Bach è di raggiungere  la propria pace interiore.

Usi terapuetici ed energetici del Platino colloidale

Abbiamo trattato due argomenti importanti quando abbiamo parlato di argento e oro colloidale e delle loro proprietà terapeutiche. Oggi terminiamo la nostra trilogia parlando del platino colloidale e delle sue qualità sia nella terapia omeopatica che delle sue funzioni a livello energetico.  Il platino colloidale  è un importante rimedio femminile. Si in particolare per stitichezza, sordità, mal di testa, problemi mestruali, spasmi nervosi, paralisi, intorpidimento, irritabilità, ed eccessivo interesse per la sessualità.  Nella medicina occidentale, il platino viene somministrato per curare il cancro, sottoforma di chemioterapico. In chirurgia  è stato usato anche per impianti in metallo nelle fratture ossee e per i pacemaker cardiaci. E può essere utilizzato per stimolare la salute degli occhi. Ciò che caratterizza il platino è che stabilisce un legame con la struttura cellulare del corpo fisico attivando nella memoria delle cellule il riconoscimento della condizione di salute e i processi necessari per mantenere tale condizione stimolando il sistema immunitario.

Grazie a questo meccanismo nelle cellule si attiva u meccanismo di comprensione e quindi, possono procedere ad eliminare con efficacia il disordine all'interno della propria struttura. Fra le sue proprietà esso coadiuva il corretto funzionamento del tratto digestivo e migliora l' assimilazione delle sostanze nutritive. Si deve però considerare che l'esposizione eccessiva al platino a basso tenore può causare la platinosi, che comporta l'irritazione del naso o del tratto respiratorio, lacrimazione degli occhi, e tosse o starnuti. Si possono anche presentare sintomi asmatici, come il respiro corto, affannoso, tensione toracica e lesioni cutanee. Il platino colloidale facilita l'assorbimento di vitamine e minerali da parte del corpo.

Il nostro DNA è compromesso dall'esposizione ad una elevata quantità di elementi tossici, sia materiali che emotivi, proprie del terzo millennio e della sua cultura distruttiva. È documentato che il platino colloidale è uno dei maggiori rinnovatori della forza vitale, poiché agisce  sul DNA delle cellule creando l'ambiente interno necessario per aiutare il corpo ad invertire le condizioni degenerative. A livello energetico migliora la produzione di una frequenza armonica specifica che ottimizza il funzionamento del DNA e aiuta il corpo a correggere stati degenerativi di molti generi, come gli squilibri autoimmuni. Contribuisce inoltre ad alzare la frequenza generale di risonanza armonica della cellula.

Quando il DNA della cellula vibra alla sua frequenza ottimale, si crea una "danza alla quale nessuna malattia può prendere parte" e il corpo rimane in uno stato di equilibrio e di salute ottimale. Il platino aiuta a rigenerare il tessuto cardiaco, il timo e l'intero sistema endocrino. Aumenta la trasmissione elettrica attraverso le sinapsi all'interno del cervello; facilita dunque la rigenerazione generale dei tessuti neurologici. Le vertebre vengono allineate e c'è un aumento nell'efficienza delle informazioni ricevute attraverso tutto il tessuto neurologico. E' considerato un ottimo antidepressivo. Migliora la memoria, specie nel caso di perdita di memoria dovuta a choc, ansia o simili. Per quanto riguada coloro che hanno intrapreso un percorso spirituale, grazie al paltino c'è un affinamento nell'interpretazione di queste esperienze interiori. Il platino può essere usato per l'amplificazione generale del pensiero, in questo senso le sue qualità eguagliano quelle del quarzo.

Ciò avviene perché questa sostanza metallica ha la capacità di trattenere le proprietà magnetiche. Il platino mantiene alto il livello energetico migliorando i risultati e il raggiungimento dei propri obiettivi. È stato usato per stimolare la ghiandola pineale e può acuire l'intuito e le facoltà paranormali, e la consapevolezza di altri livelli di intelligenza. Il platino è la "pietra" di cui parlò Archimede, quando era alla ricerca di una "situazione che centrasse". Credeva che questa "pietra" fornisse le capacità che consentissero di "muovere la terra". Il platino aiuta anche a riconoscere, vedere e sentire "il fiorire" dello spirito facendo affiorare la luce proveniente dall'interiorità. Questo elisir bilancia le qualità femminili. I meridiani e i nadi vengono attivati e il platino ha la rara qualità di aprire i cinque chakra al si sopra del chakra della corona.



martedì 5 maggio 2015

Sono mancina e scrivo alla rovescia

Sono mancina, un mancinismo il mio di quelli estremi, che non ti permette di far nulla con la mano destra, nemmeno portarti la forchetta alla bocca. La mano sinistra è per me lo strumento indispensabile alla vita, come l'acqua per l'assetato. Ho avuto la fortuna di nascere in epoca moderna e non dover subire traumatiche correzioni scolastiche, dettate da una eretica visione del mancismo da parte di educatori poco inclini ad una visione illuminata della diversità. Ciononostante il primo giorno di scuola, alle elementari, la mia aperta maestra fu costretta a farmi notare che, per scrivere, era necessario partire da sinistra e andare verso destra, e non come facevo io, che partivo da destra e andavo verso sinistra.


Confesso che fu un grosso sacrificio per me, dover obbligare la mia mente a pensare di partire da una direzione non consona alla mia natura, ma dovetti sottostare a tale regola. Ho quindi imparato a scrivere come tutti, in bella e ordinata grafia, ma, per verificare l'andamento della mia scrittura ero obbligata a tenere il quaderno storto, altrimenti la mia mano avrebbe coperto lo scritto. L'istinto però non lo si può reprimere, nè incatenare, esso riaffiora, anche quando si crede di averne dimenticato l'esistenza. Lo si deve seguire prima o poi, e io non ho mancato al mio appuntamento con lui, l'ho seguito, scrivendo nella maniera che mi veniva naturale: alla rovescia.

Già, al contrario, come se lo vedessi attraverso uno specchio, ogni lettera specularmente rovesciata.  E così ho mantenuto la mia abitudine, anzi l'ho coltivata, scrivendo in questo modo, senza difficoltà alcuna, senza dover tenere il  quaderno storto. Assecondare questa mia naturale inclinazione è come entrare in meditazione, ne sono totalmente assorbita, tanto da fermare il normale fluire dei pensieri nella mente mentre scrivo, ma la mente se pur fuori dallo scorrere razionale dei pensieri, detta alla mano ciò che razionale non è, e in quella scrittura a rovescio rimangono tracce di pensieri provenienti da anfratti ancestrali che la preponderante razionalità disconosce.

Le testimonianze della mia scrittura a rovescio sono ovunque, su fogli sparsi, in qualche quaderno, nella lista della spesa, in messaggi cartacei lasciati ai familiari, costretti all'uso dello specchio per leggerli correttamente. L'impulso a scrivere a rovescio esplode così, all'improvviso, senza avvertire, anche di notte, e io lo devo seguire, mi sveglio e scrivo a rovescio ciò che l'altra parte di me stessa detta alla mano, e ciò che scrivo non passa dal mio io presente, ma dalla mia parte mancina, quella vera, che conosco attraverso l'altro io nello specchio della mia scrittura.

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